Vi ritenete la migliore deathcore band del momento?
Non sta a noi dirlo. Forse adesso i numeri uno sono i Lorna Shore, ma comunque spetta al pubblico deciderlo.
Sai perché te lo chiedo? Perché non avete mai pubblicato un brutto album, dal vivo spaccate e poi non suonate affatto americani.
Questo è un bel complimento. Facciamo di tutto per apparire originali e non essere catalogati facilmente. Quando abbiamo iniziato il deathcore non esisteva ancora e in ogni caso è uno stile che si basa su regole semplici; noi cerchiamo di rendere le canzoni attraenti e interessanti da suonare dal vivo. Sicuramente hai ragione quando affermi che le nostre influenze non sono soltanto americane. Siamo infatti molto legati allo swedish death e ascoltiamo band canadesi come Despised Icon e Cryptopsy, che sono enormi e vedrò stasera dal vivo.
Un’altra influenza importante è anche quella black metal.
Sì, la componente death metal melodico è stata predominante fino a qualche anno fa quando abbiamo deciso di includere le tastiere nell’approccio compositivo, rendendo così più atmosferiche le canzoni. Il processo di cambiamento è iniziato con ‘Graveside Confessions’ e inizialmente delle tastiere se ne occupava Shawn. Per questo nuovo album abbiamo assunto un ragazzo canadese che compone musica per colonne sonore e ci ha aiutati a rendere gli arrangiamenti meno forzati. In passato ci limitavamo a sovrapporre le tastiere a riff e voce mentre stavolta è tutto più armonico.
Avete anche un altro membro in line-up.
Sì, l’anno scorso è arrivato l’ex Midwest King e DevilDriver Neil Tiemann ed il suo apporto è stato fin da subito eccezionale. Su ‘Graveside Confessions’ eravamo in quattro. La pandemia e le discussioni su Patreon con i nostri fan ci hanno compattati ed è uscito fuori un album più vecchia scuola. Una volta terminato il tour e ingaggiato Neil siamo tornati a sperimentare.
Come componete di solito?
Le idee nascono da qualche mio riff o da parti di batteria di Shawn. Le condividiamo e ognuno dice la sua. Una volta che ci piace una struttura proviamo a lavorarci sopra, Scott scrive dei testi e delle parti vocali e cerchiamo di registrarla subito. Se non la registriamo significa che non ci piace abbastanza o che ha bisogno di ulteriori modifiche. Un tempo ci preoccupavamo di più di come inserire le canzoni in scaletta, di quelli che sarebbero potuti essere i singoli e così via. Adesso invece abbiamo capito che ogni pezzo deve essere un potenziale singolo. ‘Necromanteum’ riflette una gara con noi stessi.
Il processo è stato più rilassato?
Senza dubbio. Abbiamo avuto più tempo a disposizione. Ai tempi di ‘Graveside Confessions’ ci sentivamo sotto esame e non sapevamo realmente se avremmo potuto suonare dal vivo quelle canzoni. Adesso abbiamo Neil con noi e si è adattato alla grande. La situazione live è migliorata, anche se non è ancora tornata come prima della pandemia, e quindi abbiamo avuto la possibilità di dare il meglio e cercare di proporre qualcosa che fosse di gradimento per tutti.
Qual è il difetto più grande di Scott?
A volte può essere duro, ma perché si occupa di così tante cose che quando lo interrompi è come se gli facessi perdere tempo. In generale è una persona con cui si lavora benissimo, un grande professionista e un amico nel momento del bisogno.
Il fatto che vi piaccia così tanto l’ambientazione horror si riflette anche nell’amore per alcuni film o giochi da tavolo?
Assolutamente sì. Amo i vecchi film come Venerdì 13, La Casa e Alien. Per quanto riguarda i giochi da tavolo adoro Last Friday, un gioco in cui devi sopravvivere in un campeggio e dare la caccia all’assassino.
Come è nata la collaborazione con Tom Barber?
Siamo amici da tempo. Abbiamo interessi in comune e ha reso ‘Death’s Forgotten Children’ ancora così speciale. Mi piace molto quello che sta facendo assieme a Josh Miller nei Darko.
Quali sono i vostri piani adesso?
Finalmente andremo in Sud America. Abbiamo fissato delle date in Brasile e Messico e stiamo cercando qualche altro locale. Fino adesso non eravamo mai andati oltre alle città di confine. Siamo una priorità per Nuclear Blast e stiamo ricevendo un grande supporto.
(parole di Cory Arford)