Mentre aspettavo la tua chiamata stavo riguardando bene il video di ‘Immer Noch’. Avete fatto un piccolo capolavoro.
Ti ringrazio. Anche a me piace moltissimo e devo dire che rappresenta bene ciò che volevamo esprimere con quel pezzo. É il singolo e uno dei pezzi più importanti di ‘Wonderful Life’. Il video è stato girato da Sebastian Peise e Marcus Wojatschke e siamo davvero orgogliosi del risultato.
Di cosa parla il testo?
‘Immer Noch’ è probabilmente l'unica vera canzone d'amore dell'album. È nata da una rottura, ovviamente, ma la canzone non racconta la storia dalla prospettiva classica di chi è stato lasciato ed al contrario narra la vicenda dal punto di vista piuttosto insolito di colui che se ne va. C'è sicuramente qualcosa di cinico e forse anche profondamente immorale nel dover ascoltare l'autocommiserazione di sé stessi.
Trovi che ‘Wonderful Life’ sia il manifesto di tutte le vostre influenze?
Sì, per certi versi siamo riusciti a rispettare la visione che avevamo all’inizio. Ci siamo però evoluti parecchio ed il materiale è molto vario. La produzione è rifinita quindi ci sono stati senza dubbio dei progressi rispetto alle prime prove della band.
Il vostro nome da cosa nasce? É un gioco di parole?
Il nome è nato quando ancora io non ero nella band. Mi è stato raccontato da Peter. Per qualche ragione è nato per esprimere il concetto che facciamo musica psichedelica e che le canzoni non hanno tempo, come se fossero state scritte negli anni ‘60 o ‘70. Direi che adesso non è l’unica influenza ma è comunque un nome che ci piace. Quando siamo passati da quattro a tre membri abbiamo pensato di cambiarlo, magari con un nome tedesco, ma poi abbiamo deciso di mantenerlo.
Come definiresti il vostro sound?
Non amo troppo i termini. Tutti e tre abbiamo background diversi. C’è chi ama i Sonic Youth, chi è cresciuto col post rock degli anni novanta e chi ama le escursioni nel pop. Quando proviamo insieme nasce un’alchimia che è difficile da descrivere. Se proprio dovessi definirlo, con una pistola alla testa, allora parlerei di post punk con un accento di psichedelia.
Quali pensi che sia il pubblico di ‘Wonderful Life’?
É una bella domanda. Non ci abbiamo mai pensato. Semplicemente ci siamo confrontati e abbiamo capito che era il momento giusto per pubblicare un disco. É un onore averlo fatto perché è qualcosa che durerà per sempre. Abbiamo fissato delle date in Germania e cerchiamo di avere più contatti possibili. Ovviamente ci farebbe piacere suonare all’estero perché la musica è comunicazione. Per rispondere alla tua domanda, dipende un po’ dalla location ma in generale è sintonizzato sull’indie rock.
Quando avete cominciato a comporre il materiale?
All’inizio del 2020 abbiamo registrato la prima canzone poi è scattata la pandemia e non ci è stato permesso di uscire. Alcune idee quindi sono vecchie di tre anni. Discutendo in sala prove siamo diventati più forti. Altri cambiamenti sono stati apportati quando ci siamo trovati con Dennis Juengel. É un mago e la possibilità di registrare nello stesso posto dove proviamo e componiamo è stato fondamentale.
Vi siete ispirati a qualche album in particolare per produzione e mixaggio?
Più che altro abbiamo cercato di trovare un’identità sonora. Il nostro tecnico ci ha costretto ad abbassare il volume perché a volte eravamo davvero troppo rumorosi. Per noi era importante trasmettere le vibrazioni sul disco. É stata una sensazione catartica quando lentamente ha presto vita. Pure il mixaggio è stato eseguito da Dennis Juengel, che è il fonico dei Die Nerven, una delle nostre band preferite.
Come sono nate le due collaborazioni presenti sul disco?
Nel caso di John Moods è nata in maniera naturale. ‘Wonderful Life’ è stata una delle ultime canzoni che abbiamo scritto per il disco. Adoro i Fenster e Heike voleva duettare con un uomo. Ci ha raggiunti in studio e in un paio di cut avevamo già registrato la sua parte. Hendrik Otremba è il cantante dei Messer, un’altra band che ci piace molto. Quando ha scritto la biografia della band è nato questo scherzo che avrebbe collaborato con noi senza chiedere soldi e così è stato! In un’oretta aveva registrato tutto.
Oltre a Messer e Die Nerven quali sono le altre band tedesche che seguite maggiormente?
Direi le band di Crazysane Records, un’ottima etichetta che ci supporta dall’inizio della nostra avventura. Gli Zahn sono favolosi, ma anche gli Aua e gli Yagow mi piacciono molto. Insomma, in Germania non ci sono solo Rammstein, Kraftwerk e Einstürzende Neubauten.
(parole di John-H. Karsten)