Prima di tutto complimenti per ‘Embalmed in Decay’. Davvero uno dei migliori death album dell’anno.
Ti ringrazio di cuore. Questo è il nostro secondo album con Testimony Records e sarebbe dovuto uscire molto prima. Abbiamo cominciato a scrivere canzoni subito dopo l’uscita di ‘Abhorrent Veneration’. L’obiettivo era registrare nei primi mesi del 2020 ma è arrivata la pandemia e così siamo stati costretti a cancellare degli show e fermare le operazioni. A quel punto abbiamo pensato di registrare un EP ed uno split, pensando che sarebbe stato più veloce. Invece anche quelle sessioni si sono registrate molto complicate, però il lato positivo è stato che, dopo l’uscita di ‘Descent’ e dello split con i Gravehammer, abbiamo avuto il tempo per definire ancora meglio il nostro sound.
Cosa intendi?
L’intenzione era di scrivere pezzi più veloci e brevi. Il nuovo album è meno doom rispetto a ‘Abhorrent Veneration’.
Siete di Berlino, che non è certo famosa per il metal estremo. Come mai non vi siete dati all’elettronica?
Quando ho iniziato a suonare la chitarra il mio insegnante dell’epoca mi ha fatto ascoltare dischi di Morbid Angel e Death e così mi sono appassionato al genere. La scena non è enorme però ci sono comunque tante band di valore e c’è molta competizione. I Necros Christors non esistono più, ma erano molto bravi e due membri ora fanno parte dei Sijjin. Abbiamo registrato l’album con Tobias Engl dei Drowned e loro sono in giro dagli anni novanta. Anche i Dehuman Reign sono molto bravi.
Cosa ricordi dei primi anni?
Abbiamo cominciato nove anni ma Daniel si è aggiunto solo dopo il primo demo. Quella fase è stata molto importante per raggiungere una line-up che potesse essere attiva dal vivo. Ognuno di noi ha la propria vita ma, dopo tutto quello che è successo, posso dirti che ci sentiamo più forti che mai. Stiamo per festeggiare i dieci anni della band e siamo davvero soddisfatti di ‘Embalmed in Decay’. Stiamo ricevendo riscontri positivi da diverse parti del mondo e anche da interviste come questa il feedback è ottimo.
Ascolti ancora le vecchie release?
Non ascolto più i primi due demo, ma semplicemente per il fatto che non suonano come avrebbero dovuto. Sono invece molto orgoglioso di ogni album che abbiamo pubblicato. Crescendo abbiamo capito che c’era la possibilità di espandere il nostro sound e farlo diventare migliore senza rinnegare il passato.
A livello lirico a cosa vi siete ispirati?
‘Embalmed in Decay’ non è un concept album. É semplicemente un death metal album che, a partire dall’artwork, affronta i temi classici del genere, senza scendere in discorsi politici o religiosi.
Eppure sembra piacervi il gore, corpi mutilati, zombie… e gli zombie, se posso permettermi, sono alquanto politici..
Ahahaha…
E nomi come Cryptic Tormentor, Vomitchrist e soprattutto Impaler come sono nati?
Volevamo qualcosa di oscuro e sinistro. Ovviamente non ci prendiamo troppo sul serio. É stato divertente all’inizio e, visto che si adatta alla musica che suoniamo, abbiamo pensato di lasciare le cose invariate.
Siete più per lo swedish death oppure per il death metal americano?
Per un certo periodo della mia vita ho ascoltato tanto death polacco a dire il vero, ma tra le due scene scelgo sicuramente quella svedese. Avete anche un sacco di ottime band in Italia come Fleshgod Apocalypse e Hour Of Penance,
Infine ti chiedo quali sono i vostri prossimi piani..
Ci sarà un’altra release a breve e poi cercheremo di suonare in più posti possibili. Ad inizio anno abbiamo fatto un tour con i Teratoma e siamo stati in posti incredibili come la Repubblica Ceca, lo Slovacchia, l’Ungheria e la Croazia. Abbiamo fatto anche delle date in patria e l’anno scorso siamo stati al Deathfest di Helsinki ed è stato grandioso. Il prossimo show sarà all’Urban Spree di Berlino, dove presenteremo il nuovo album con Mauler e Torturerama.
(parole di Marc Strobel)