Ciao Titan, come stai?
Molto bene Lorenzo. É un periodo molto intenso, tra interviste e preparazione del tour. Stiamo aspettando le t-shirt per evadere tutti gli ordini ma ci sono anche delle belle novità in arrivo.
Partiamo da ‘War Hammer’. Non è soltanto una delle tracce migliori dell’album ma, per un amante dei giochi da tavolo come me, un riferimento evidente al celebre wargame tridimensionale futuristico.
Mi fa piacere che l’hai notato. In effetti ‘König und Kaiser’ ed in generale gli Hammer King non sono legati solo alla musica. Riguardo a ‘War Hammer’, magari non è la prima canzone che noti ascoltando l’album ma è un’arma letale dopo qualche ascolto. La stessa cosa vale per ‘The Devil’s Footprint’ di ‘Battering Ram’, che è in assoluto la mia canzone preferita dei Saxon. Non la suonano mai dal vivo eppure per me rasenta la perfezione.
Com’è stato il processo?
Molto rilassato. É la sesta volta che lavoriamo con Charles Greywolf e la terza con Jacob Hansen quindi il team è piuttosto consolidato. Ci siamo divisi sostanzialmente in due gruppi per il songwriting ed abbiamo completato le canzoni molto rapidamente. Essere in studio è una via di mezzo tra essere in vacanza e trovarsi in un campo di addestramento militare, quindi c'è molto lavoro, concentrazione e vibrazioni molto positive allo stesso tempo.
Ci sono tante power metal band in giro, ma attualmente poche riescono davvero a fare la differenza. La vostra produzione è decisamente live oriented e devo dire che bilanciate molto bene i vecchi valori con un tiro moderno.
Ho sempre voluto una produzione potente. Penso a quella dei Sabaton, che pure sono una band differente dalla nostra. Quest’album è focalizzato sulle parti vocali, ma allo stesso tempo puoi sentire in maniera distinta chitarra, basso e batteria. Non ci sono trucchi o strani effetti. Nel complesso le canzoni sono più orecchiabili rispetto a quelle di ‘Kingdemonium’, ma all’interno dell’album potete trovare anche delle parti complesse di chitarra.
Perchè avete scelto un titolo tedesco?
È successo per coincidenza. All’inizio l’album aveva come working title ‘Infinite King’, ma non eravamo troppo convinti. Poi non riuscivamo a trovare il chorus giusto per il pezzo. Ho provato questo testo in tedesco che avevo da parte, cosa molto rara perché canto sempre in inglese, e l’ho registrato con un apparecchio portatile. Il giorno seguente l’ho fatto ascoltare a Dolph e mi ha detto subito che era molto meglio di tutte le prove che avevamo fatto prima. Così abbiamo deciso di tenerlo e Kaiser suonava così classico. Quasi un sesto membro della band. ‘König und Kaiser’ vede poi la presenza di The Tribune dei Warkings e il risultato è stato talmente buono che non poteva non essere la title track. In realtà Napalm Records non era troppo convinta ad avere un titolo tedesco per l’album di una band che canta in inglese, ma il nostro product manager, Michele Guaitoli dei Visions Of Atlantis, ha subito pensato che fosse un’ottima idea.
Ci sono delle nazioni dove avete ricevuto un feedback particolare?
Non sono troppo bravo con Spotify o servizi del genere. Però abbiamo appena fissato una data in Francia e sarà la prima volta che suoneremo in quel paese. Per il momento non verremo in Italia e ci dispiace molto, ma sono sicuro che rimedieremo presto. Un’altra nazione dove andiamo bene è sicuramente la Grecia.
Di recente ho scritto un articolo sui Jag Panzer e sui progetti paralleli di Harry Conklin e devo dire che il tuo stile vocale ha molto in comune col suo.
Non avresti potuto farmi un complimento migliore. Adoro la sua voce e tutto quello che ha fatto con Jag Panzer e Titan Force. É uno dei miei cantanti preferiti di sempre. All’epoca in cui militavo nei Ross The Boss, Mark Briody mi scrisse per chiedermi se avessi voluto entrare nella band e io gli risposi che da fan avrei voluto Harry Conklin di nuovo al suo posto. Non sarei riuscito a dormire se non l’avessi fatto.
(parole di Titan Fox V)