Grande Oscar, come stai?
Benissimo Lorenzo. É un po' che non ci vediamo, siamo stati parecchio impegnati ma adesso è bello potere parlare di questo nuovo disco. Tra l’altro Nuclear Blast ci ha preparato un piano di interviste più bilanciato e così non dobbiamo farne dieci di fila tutti i giorni.
Come avete trascorso gli ultimi due anni? É stato un processo rilassato o stressante?
Siamo stati in tour per promuovere l’album precedente, poi ci hanno invitato a far parte dell’United Forces tour degli Helloween. Non siamo stati solo in Europa ma anche in Sud America e negli Stati Uniti. In pratica, dopo la pandemia siamo stati sempre lontani da casa. A settembre dello scorso anno abbiamo finito i concerti e ci siamo potuti concentrare sulle registrazioni del nuovo lavoro. Dopo due mesi circa di decompressione siamo entrati in studio.
Com’è andato il tour con gli Helloween?
Alla grande. Sono una band importante per noi. Li ascoltavamo da ragazzi e hanno fan ovunque. In Cile abbiamo suonato davanti a 14,000 persone. Abbiamo un bel seguito in Sud America, ma non certo quelle cifre quindi è stata una bella opportunità per noi. Non siamo nemmeno troppo lontani come stile e infatti ‘Hammer Of Dawn’ ha venduto parecchio in Sud America e mi auguro possa fare lo stesso ‘Avenge The Fallen’
Cosa volevate cambiare stavolta?
É una questione di dettagli. Dopo quasi trent’anni abbiamo una certa esperienza in studio. La differenza più grande tra ‘Hammer Of Dawn’ e ‘Avenge The Fallen’ secondo me sta nell’intensità della performance perché col lavoro precedente venivamo dalla pandemia e siamo entrati in studio dopo essere stati fermi a lungo. Stavolta la produzione è più potente, abbiamo cercato di ottenere il sound degli Hammerfall dal vivo registrando prima le parti di batteria e poi registrando il resto pensando all’atmosfera ed alle vibrazioni che avvertiamo sul palco. Basso e chitarre sono in grande evidenza nel mixaggio.
‘The End Justifies’ è un eccellente singolo.
É un pezzo power metal piuttosto classico, ma con un approccio moderno. Sono però soddisfatto di tutto il lavoro. Non c’è un pezzo che rappresenta tutto l’album. Il singolo successivo, ‘Freedom’, è molto diverso e così lo sono gli altri pezzi. Non pretendiamo di inventare nulla e, ad una certa età, non dobbiamo scendere a compromessi. C’è una ballata semplicemente perché era troppo bella per non inserirla in scaletta, ma se non fossimo stati convinti ne avremmo fatto a meno.
Il testo di ‘Freedom’ di cosa parla?
Di esprimere sé stessi al massimo. É un argomento che puoi trovare anche in altri pezzi e personalmente trovo che abbia molto a che vedere con lo spirito della musica metal.
Com’è il tuo rapporto con Joacim dopo tanti anni?
É sempre stato molto buono. C’è grande rispetto tra di noi e credo che questo sia fondamentale per durare così tanto. Poi siamo grandi amici. Nella band siamo tutti fratelli. É normale avere opinioni differenti su certe cose ma non ci sono mai stati grandi problemi.
Cosa fai quando non sei in tour?
Se non faccio pratica, passo il tempo con la mia famiglia. Qualche videogiochi o gli allenamenti di calcio di mio figlio. Colleziono vinili e mi piacciono le arti marziali miste ma non ho più tanti hobby.
(parole di Oscar Dronjak)