-Core
Frozen Crown
Italia
Pubblicato il 17/10/2024 da Lorenzo Becciani

Dopo il successo di ‘Call Of The Norths’ immagino che non sia stato facile scrivere del nuovo materiale e tornare in studio in breve tempo. Cosa volevate migliorare o cambiare leggermente rispetto all’album dello scorso anno?
Abbiamo fatto quello che di solito le band non fanno quando pubblicano un nuovo album. Di solito si tende a non ripetersi e non riproporre le stesse formule. Invece, per una serie di motivi, abbiamo cercato di riconsiderare il vecchio materiale per cercare di riassumerlo e semplificarlo e renderlo più compatto e essenziale. Abbiamo eliminato gli orpelli e lavorato sulla surata delle canzoni, cercando di tenere solo il necessario. Questo anche perché nel momento in cui abbiamo firmato per Napalm abbiamo considerato che ci avrebbero ascoltato tanti nuovi fan. Non avrebbe avuto senso quindi pubblicare qualcosa di sperimentale. Così abbiamo riproposto la stessa formula, cercando di enfatizzare le nostre caratteristche. Chi ascolterà ‘War Hearts’  troverà al suo interno riferimenti ai capitoli discografici precedenti, sia in termini melodici che lirici.

Quando avete cominciato a scrivere i pezzi?
Abbiamo iniziato a lavorare a testa bassa appena finito il tour con Udo, ma alcune idee sono nate non appena registrato ‘Call Of The North’. É stato un lavoro meticoloso e, sapendo già prima che il disco sarebbe uscito per Napalm, abbiamo potuto dedicarci un anno intero. Considera che non scriviamo mai un pezzo alla volta, ma tutto come se fosse un film. C’è un inizio, una parte centrale e una fine quindi le canzoni sono nate in contemporanea. Oltre a noi due, il nucleo compositivo è completato da Niso Tomasini, il nostro batterista. Gli altri aggiungono poi le loro parti in fase di arrangiamento.

Come è nato il contatto con Napalm?
In realtà ci avevano già contattati all’epoca del secondo disco ma, avendo un contratto con Scarlet, non ci andava di venire meno ai nostri impegni. Poi avevamo delle richieste molto precise, riguardanti tra l’altro la promozione in termini video – visto che dalle nostre parti non è semplice organizzare concerti – e il merchandising che è sempre stato nostro. Col tempo ci hanno inviato proposte sempre migliori e alla fine abbiamo trovato un accordo che soddisfacesse entrambi. Ci siamo incontrati dal vivo nella scorsa primavera in occasione di un concerto sold-out in Austria. In precedenza eravamo stati contattati anche da altre due etichette molto importanti ma l’interesse di Napalm è stato il più concreto e la struttura della label, con tanti giovani e grande attenzione ai social, ci ha convinto che fosse la scelta più giusta. Calcola che adesso lavoriamo con una quindicina di persone che seguono la promozione e l’uscita del disco.

Sembrate molto interessati alle location per girare i vostri video. Stavolta ne avete girato uno a Dolceacqua e un altro a Avigliana.
Erano due eremi che si prestavano bene. Sono canzoni molto trascinanti e il paesaggio sullo sfondo contribuisce a trasferire allo spettatore quello che intendiamo trasmettere. Ci sono tanti posti bellissimi in Italia ed è giusto valorizzarli. Agliana la conoscevamo bene perché c’eravamo stati tante volte mentre Dolceacqua la conoscevamo meno, ma i proprietari del parco ci hanno permesso di lavorare al meglio, limitando tra l’altro l’accesso ai turisti, quando hanno capito la portata che avrebbe avuto il video.

Sono proprio ‘War Hearts’ e ‘Steel And Gold’ i pezzi chiave del disco?
Li abbiamo scelti come singoli perché ci crediamo molto. ‘War Hearts’ introduce il tema del disco e la nuova arrivata mentre ‘Steel And Gold’ è un pezzo più vecchio stampo che dal vivo renderà alla grande. ‘Night Of The Wolf’ e ‘I Am The Wind’ sono altri due pezzi che rappresentano bene quello che sono adesso i Frozen Crown mentre con ‘Ice Dragon’ abbiamo cercato di chiudere l’album con qualcosa di epico e differente dal solito.

Cosa è successo con Thalia e come avete trovato la sostituta?
In realtà si tratta di circa quattro anni fa. Sia lei come Filippo e Alberto non avevano più interesse nel proseguire con la band e abbiamo appreso dall’etichetta che avevano deciso di lasciarci. Da quel momento non abbiamo più avuto contatto. Niso è ormai nella band da quattro anni. Poi si sono uniti Fabiola e Francesco e per ognuno di loro ha contato molto il lato umano. Abbiamo cercato persone che fossero interessate a prendere parte al progetto, non solo a suonare dal vivo ma a contribuire a tutto il resto. In seguito ho poi deciso di aggiungere un’altra chitarrista per agevolare il mio lavoro in tour e abbiamo puntato su Alessia Lanzone, semplicemente perché vive a poche miglia da noi ed è da sempre una nostra fan. Fin da quando aveva quindici anni ci scriveva su Instagram, inviandoci i video con le nostre cover. Così abbiamo scoperto quanto era brava, ci siamo visti ai concerti e abbiamo conosciuto la famiglia. Non c’è stato bisogno di fare alcuna audizione. Intensificando l’attività live ci siamo resi conto di avere tantissime parte armonizzate soliste e con Alessia possiamo evitare backing track.

Avere una cantante come Jade aiuta sicuramente, ma le linee vocali sono una più bella dell’altra. Come le costruite?
Le linee vocali vengono prima di tutto perché devono essere efficaci. Devono colpire senza togliere spazio alle parti di chitarra. Al di là della melodia, quando siamo in fase di scrittura cerco la tonalità che più si adatta al pezzo e ci lavoro. Su questo album ho sperimentato con parti più basse rispetto al passato.

Qual è stato il concerto più memorabile in questi anni?
Le due date in Giappone non le scorderemo mai. È stato qualcosa di assurdo per il calore della gente e la devozione e la determinazione dei fan. C’è un’attenzione diversa nei confronti della band. Un altro highlight è stato senza dubbio il Prog Power di Atlanta. Il riscontro è stato oltre le aspettative e il live stupendo. 

(parole di Giada “Jade” Etro e Federico Mondelli)

 

Frozen Crown
From Italia

Discography
The Fallen King - 2018
Crowned in Frost - 2019
Winterbane - 2021
Call Of The North - 2023
War Hearts - 2024