-Core
Tacet Tacet Tacet
Italia
Pubblicato il 06/01/2025 da Lorenzo Becciani

Quando ti sei trasferito a Utrecht? Come è stato l’impatto con una scuola di musica e una scena differente?
Mi sono spostato in Olanda nel 2020, all’inizio della pandemia. Ovviamente fino al 2023 mi sono dovuto impegnare per capire la scena e conoscere persone nuove, ma tra un lockdown e l’altro avevo molto entusiasmo. Ora posso suonare abbastanza spesso, sopratutto con l’altro progetto, Tonto, e organizzare concerti.  Sono stato fortunato. In questo momento vivo a Hilversum, una citta minuscola vicino Amsterdam, nel mio palazzo ho il mio studio, organizziamo concerti e workshop. Il collettivo si chiama Hillyweird e fa da catalizzatore per un microcosmo urbano di punk e generi alternativi, magari Hilversum non è Las Vegas, ma per me è una situazione semplicemente ideale.

Come è nato il progetto Tacet Tacet Tacet? C’è stato un momento preciso in cui hai deciso di chiamarti così?
Nel 2015 ero nel mio secondo anno di conservatorio ed ero in fissa con Cage. Stavo imparando a registrare e passavo molto tempo a fare “field recordings” e a provare bricolage audio di ogni tipo. In quel periodo componevo usando soprattutto materiale concreto grezzo, c’è stato un periodo in cui portavo sempre con me un Tascam DR-800 e una coppia di microfoni a condensatore, ero ossessionato, andavo a registrare al mare, al fiume, nei boschi, nelle fabbriche, nelle chiese. Ogni luogo e ogni situazione era un occasione per ottenere materiale audio. Hai presente 4’33’’?  E’ una composizione di Cage del ‘52. Lo spartito, semplicemente, dà istruzione all'esecutore di non suonare nulla (tacet) per tutta la durata del brano. Il primo movimento dura 30 secondi, il secondo 2 minuti e 23 secondi ed il terzo 1 minuto e 40 secondi; la durata totale, ossia 4 minuti e 33 secondi, dà il titolo all'opera. Insomma la partitura è un foglio su cui leggi Tacet Tacet Tacet. La composizione deve consistere dei suoni presenti nell'ambiente in cui viene eseguita, dando una idea di importanza dell'ambiente stesso. Semplificando un discorso che potrebbe essere molto piu lungo, penso che Cage volesse invitare la gente ad ascoltare qualsiasi suono come se fosse musica. Diciamo che sono stato molto affezionato a questo tipo di esercizio e in quel periodo mi sembrò una buona idea avere questo nome.  Questi giorni continuo ad avere molto spesso un registratore con me, ma fortunatamente ho smesso di avere comportamenti ossessivi. :) Ho anche smesso di fare musica con suoni concreti, e ho smesso di leggere e parlare di Cage, quindi ho molto meno entusiasmo per questo nome, ma alla fine suona bene quindi me lo tengo appiccicato addosso.

Qual era la visione quando hai dato vita al progetto? É cambiato qualcosa da quando hai composto le prime tracce ad adesso che l’album sta per essere diffuso nei negozi?
Tacet Tacet Tacet è stato in origine il nome di un collettivo di 5 persone, non ringrazierò mai abbastanza Alberto Amagliani, Valentina Vindusca, Federico Pupeschi e Francesco Ceccarelli per aver lavorato con me su “Embodiment”.  Quando ho cominciato avevo l’idea di fare un progetto sui suoni concreti, e anche l’idea di fare un progetto audiovisual e nessuna capacità di realizzare queste idee da solo. Poche idee e pure confuse. Ho scritto e realizzato un disco e poi ho chiesto a Francesco di fare un cortometraggio che potessi proiettare sul palco, lui coinvolse Federico. Nello stesso periodo chiesi ad Alberto di aiutarmi a produrre i pezzi e suonarli live, lui coinvolse Valentina. Tutta la gang rimase coesa per la produzione di Embodiment e in generale fu un bel lavoro, ho un ricordo bellissimo di quel periodo. Poi sai com’è, col tempo, le persone si spostano, i gusti cambiano, qualcuno litiga, qualcun’altro ha troppo da fare. Ad un certo punto ho anche deciso di proiettare dei visual algoritmici generati dal computer e fare tutto da solo (o con altre persone). Da quella decisione sono passati circa 6 anni e 3 dischi, ho cambiato città 3 volte, ho ascoltato un sacco di musica e ho conosciuto tante persone, quindi si, sono cambiate tantissime cose ma sarebbe una lista troppo lunga!

Quali sono le tue influenze principali? Personalmente ascoltare le tue canzoni è stato come riappropriarmi di sonorità downtempo che sentivo ormai lontane.
Questa é una domanda difficile, tendo ad ascoltare con interesse cose di generi diversi, specialmente tenendo conto dei contesti diversi. In un certo senso mi eccito di più per l’ultima band black metal dei teenager di Hilversum che hanno cominciato a suonare l’altro ieri, che per l’ultimo di Aphex Twin, dipende molto dal contesto! Faccio difficoltà a dire cosa risuona nelle cose che produco. Generalizzando brutalmente, quando ho cominciato a produrre Fickle ascoltavo molto free impro, e tenevo d’occhio etichette come Pan, Northen Electronics, Denovali, Artetetra, Discrepant e Nyege Nyege (giusto i primi che mi vengono in mente), artisti che ho ascoltato sicuramente in quel periodo sono Ben Frost, Tim Hecker, Ulver, Venetian Snares, Mum, Celer, Machinefabriek. Alcune scoperte interessanti degli ultimi anni ovvero Shape platform, SVBKVLT, Elvin Brandhi, Unexplained Sounds Group.

Ho letto che l’album è stato registrato in diverse location in tutta Europa. Puoi darci qualche dettaglio in più?
Tra il 2016 e il 2024 non ho mai avuto uno studio fisso. Ho sempre avuto uno Zoom H6 e il portatile di turno con me, ho avuto delle camere da letto e degli studi in prestito qua e lá. In questo periodo sono stato molto spesso in tour, tra il 2017 e 2019 puoi dire quasi che sono stato nomade, quindi sarebbe strano dire che il disco è stato fatto in UN posto. Molto lavoro è avvenuto a Bologna sicuramente, specialmente per le tracce fatte con Jacopo Mittino. Ho dei ricordi sparsi, l’organo e i sonagli di Welter in una fattoria nel sud dell’Islanda, la chitarra e la Kalimba di Pertinence a casa di un amica a Reggio Calabria, i suoni metallici e pietre da qualche parte vicino al Lago Trona, sulle Alpi, la batteria di Gamble a casa dei miei nelle Marche, il pianoforte di Recurrence nel Conservatorio di Pesaro. Ma soprattuto il mix negli studi dell’HKU di Utrecht e il master da Enrico a Berlino.

Che tipo di strumentazione hai utilizzato?
Soprattutto microfoni ed effetti digitali, strumenti e fonti sonore di ogni tipo. Non ho mai avuto outboard costosa o catene di pedali boutique, non sono un maniaco del suono analogico, dei modulari o roba del genere. Qualsiasi cosa funzioni e non sia difficile da trasportare mi piace. Da ragazzino ho studiato chitarra, da adolescente batteria e negli ultimi 10 anni suono soprattutto con un sistema di feedback che ho costruito hackerando dei vecchi pedali per chitarra, ovviamente questi sono gli strumenti da cui ho ricavato la maggior parte del materiale per Fickle.

In termini di produzione cosa ti sei posto come obiettivi? Hai preso ispirazione da qualche disco in particolare?
Raramente comincio una traccia conoscendo il risulatato finale, diciamo che parto da un certo materiale e ci lavoro intorno. In un certo senso non “finisco” mai il pezzo, piuttosto lo abbandono, ne accetto una forma che potrebbe non essere definitiva, ma la sancisco definitiva quando sento che realisticamente è abbastanza. L’unico momento di post-produzione è stato il master di Enrico a Berlino, e penso che abbia fatto un ottimo lavoro.

Oltre a ‘Unfocus’, che è chiaramente un pezzo centrale, c’è un pezzo che rappresenta al meglio il potenziale del disco o che comunque ha caratterizzato l’intero processo?
Gamble è sicuramente il mio pezzo preferito, però non ci è sembrato il caso di farne un singolo. Unfocus e Pertinence hanno quel genere di struttura che funziona meglio in radio, o decontestualizzati dal resto del disco, quindi, sotto suggerimento dei ragazzi di Bloody Sound li abbiamo scelti come singoli.

Nel disco è a mio parere evidente anche la passione per la scena islandese ( Ólafur Arnalds, múm ma anche Ben Frost che ormai in Islanda risiede e lavora da anni). Ci sono dei dischi che hanno segnato la tua crescita come compositore e produttore negli ultimi tempi? Sei attratto anche da qualche artista o gruppo islandese meno conosciuto?
Non lo so, al massimo posso dirti che ho avuto delle fisse terrificanti. So che ho ascoltato Theory of Machines di Frost tipo un milione di volte. Altri dischi di cui ho abusato sono Go Go Smear the Poison Ivy dei Mùm e Perdition City degli Ulver (che sono norvegesi non islandesi, ma ci siamo capiti). Poi vabè Bjork, Arnalds e Sigur Ros diciamo che sono scontati. Sono stato in Islanda 4 volte e ho suonato in piccoli festival e sale, quindi potrei farti una lista infinita di gruppi meno conosciuti. Se qualcuno che sta leggendo è interessato alla scena underground Islandese vi raccomando di studiare la lineup di festival come Nordanpaunk o Hatidni, o il programma di Mengi, R6013 o del tristemente sfrattato Post Husid. Menziono i Dreymandi Hundur e Flaaryr perchè abbiamo fatto un tour in Europa insieme. Diego Manatrizio (Flaaryr) è un tizio argentino che ha vissuto a Reykjavik per tipo 7 anni, adesso vive a Barcellona, ma ha organizzato un’infinità di concerti in Islanda, ci siamo conosciuti perchè mi ha invitato a suonare Tacet Tacet Tacet ad Idno a Reykjavik, ora siamo molto amici… tra l’altro è la stessa persona che ha fatto la copertina di Fickle. Adoro la sua musica e fa delle grafiche incredibili. Un altro progetto che mi va di nominare sono i Sideproject, ho sentito di recente un disco che è uscito per SVBKVLT. Io li ho visti suonare uno dei loro primi concerti all’Hatidni nel 2021. Penso che avessero tipo 18 anni ai tempi. Hanno pure fatto una roba con Bjork se ho capito bene.

E invece con la scena italiana come ti rapporti? Hai legato con qualche musicista di casa nostra? C’è qualcuno che ritieni meritevole di notorietà internazionale?
Fino al 2019 curavo Discomfort Dispatch a Bologna abbastanza regolarmente, quindi ero piuttosto informato su chi suonava in giro, da allora ho fatto pochissime cose in Italia quindi credo di aver perso di vista tanta roba interessante. L’anno scorso mi hanno chiesto di curare un’edizione a Tempo Reale ed ho chiesto aiuto a degli amici per scegliere gli artisti perchè non mi sento molto informato. Per quanto riguarda la nuova scena sperimentale di Bologna, del gruppo con cui ho organizzato e suonato tantissimo tra il 2016 e 2019, ho legato con tanta gente. Nella maggior parte dei casi non so bene che fine hanno fatto perchè non uso troppo i social in quel modo. Di quelli che hanno cominciato a suonare e a muoversi in quel periodo so che i So Beast stanno andando forte (posso vantarmi di aver suonato la batteria con loro per 3-4 concerti). Demetrio Cecchitelli e Jacopo Buda so che stanno lavorando bene, entrambi hanno suonato alcuni dei loro primi concerti nel periodo in cui organizzavo a Bologna. Lo scorso settembre ho portato Luna Lias in tour con me per alcuni concerti in Germania, lei è molto brava. In un certo senso mi sembra ingiusto nominare solo questi perchè ci sarebbero centinaia di esempi interessanti, diciamo che sono i primi che mi vengono in mente.

Qual è stato il ruolo di Jacopo Mittino?
Jacopo è stato mio compagno di conservatorio a Bologna, un paio d’anni di bromance. Abbiamo avuto 3 band insieme, abbiamo fatto diversi dischi ed eventi insieme. Per un periodo abbiamo condiviso il lavoro su Tacet Tacet Tacet, nel 2018 siamo stati in tour insieme. Penso che sia un musicista molto interessante ed il suo contributo è stato molto prezioso. In questo momento penso che insegni a scuola e si occupi di antiquariato. Se tutto va bene faremo qualche concerto insieme di nuovo, presto.

Come pensi di promuovere dal vivo il disco? Hai già in mente un live set preciso?
Il 28 Dicembre ho testato il live per la prima volta a Jesi (la citta dove sono nato). Ho deciso di segmentare gli stems di alcune delle tracce del disco e caricarle su un campionatore. Per metà del concerto ho reinterpretato dei brani di Fickle e per i resto ho improvvisato con del materiale generico sul campionatore ed un sistema di feedback. A mia mamma e mia zia è piaciuto molto. Non lo so se è una cosa buona o cattiva. Ad ogni modo sto preparando un tour in Italia ad aprile, quindi se tutto va bene vengo a suonarlo nella tua città 

Tacet Tacet Tacet
From Italia

Discography
Fickle - 2025