-Core
The Night Flight Orchestra
Svezia
Pubblicato il 04/02/2025 da Lorenzo Becciani

Avresti mai pensato di arrivare tanto lontano quando hai fondato The Night Flight Orchestra con David Andersson?
No, questo è certo. É nato come un esperimento e credo sia da sottolineare il fatto che siamo riusciti a diventare una vera band e assestarci a livelli importanti. All’inizio non sapevamo neppure se avremmo mai suonato dal vivo anche se era naturalmente nei nostri sogni. Sulla carta è stato da sempre qualcosa di unico, ma un conto sono le cose sulla carta e un conto le cose che funzionano. Non avrebbe dovuto funzionare e invece funziona eccome. Non avrei mai pensato di suonare in Sud America oppure in Australia. É folle quello che sta succedendo! Stiamo facendo i salti ribaltati per bilanciare tutti i nostri impegni, ma ci divertiamo molto.

E per quanto concerne la scena svedese? É sempre stata molto ricca in termini di rock e metal. Come siete stati accolti? Secondo te nel corso degli anni è mutata la considerazione nei vostri confronti?
È sempre stato difficile etichettare la nostra musica, ma siamo stati rispettati fin dall’inizio. Abbiamo tanti amici musicisti e non solo in ambito rock melodico o AOR. L’eredità della scena svedese è davvero considerevole e ci consideriamo onorati di farne parte. Siamo in missione, per fare in modo che le persone possano ascoltare qualcosa che non si trova più in circolazione.

Siete assolutamente “retro” visto che avete intitolato il nuovo album ‘Give Us The Moon’ e che il nuovo Presidente degli Stati Uniti ha annunciato che l’obiettivo è un altro ovvero Marte...
Hai ragione! Abbiamo scelto questo titolo perché rappresenta tutte le sfide che abbiamo dovuto affrontare per realizzare questo album. Da quando è morto David ci siamo uniti ancora di più e non c’è un solo giorno che non ci manchi. L’obiettivo è stato fin dal principio quello di rispettare il suo approccio compositivo ma ovviamente facendolo in maniera personale. Abbiamo consegnato il master di ‘Give Us The Moon’ all’etichetta solo quando eravamo sicuri al cento per cento che fosse il migliore album possibile.

Una cosa che mi ha sempre intrigato. Chi si occupa degli interni della vostra cabina di pilotaggio?
Questa è una grande domanda! Ci sono tante persone creative che girano intorno al progetto, ma devo dire che stavolta mia moglie Giorgia Carteri (ex-Thundermother…) ha svolto un lavoro eccezionale realizzando le grafiche dell’album. Ha rispettato il carattere sognante delle canzoni e quando ho potuto vedere le sue idee sono rimasto sbigottito!

Quando avete cominciato a comporre i nuovi brani? Cosa volevate cambiare dopo ‘Aeromantic’?
Circa due anni e mezzo fa. Tutto è nato come reazione alla scomparsa di David. Non direi che il materiale è più oscuro, ma forse un po’ più malinconico del solito. Il sound della band è molto stratificato e credo che questa sia la scaletta più varia di sempre. É stato confortante vedere come l’album si completava di mese in mese.

Qual è la traccia che più vi rappresenta al momento?
Forse ‘Stewardess, Empress, Hot Mess (And The Captain Of Pain’, la traccia che chiude l’album. David ha sempre composto un pezzo lungo per chiudere i nostri lavori e per me è stata una vera sfida. Non avevo mai scritto qualcosa di così epico in passato. Durante il processo è diventato sempre più interessante aggiungere parti alla canzone ed alla fine si è trattata di una vera e propria esperienza.

Cosa puoi dirmi invece di ‘Like The Beating Of A Heart’?
È l’unico contributo di David in questo album. L’aveva scritta diversi anni fa per un altro progetto che avevamo in mente di mettere  su ma che non si è mai realizzato. Dopo la sua morte ho pensato che meritasse di essere pubblicata invece che rimanere a fare la polvere in un archivio. L’ho leggermente modificata in maniera che si adattasse al sound della band ed è venuta fuori grandiosa.

Quali obiettivi vi siete posti in termini di produzione?
Siamo chiaramente influenzati dal sound hard rock degli anni ‘70 e dall’AOR degli anni ‘80, ma non vogliamo apparire puramente nostalgici. Lo siamo, ma vogliamo allo stesso tempo avere un senso al giorno d’oggi. Non mi piacciono le produzioni troppo compresse di oggi, che sia r&b, rock o metal. Abbiamo quindi cercato di ottenere qualcosa di organico e colorato.

Tra poco uscirà anche il nuovo album dei Disarmonia Mundi. A cos’altro stai lavorando?
Con i Soilwork stiamo completando il successore di ‘Övergivenheten’, che dovrebbe uscire nei primi mesi del prossimo anno. Con Giorgia poi sto lavorando al nuovo album dei Donna Cannone.

Che differenza c’è tra vivere in Italia e vivere in Svezia? Ormai sei un esperto in questo…
Credo che siamo proprio agli opposti dal punto di vista culturale eppure c’è grande amore tra le due nazioni.

Probabilmente perché agli italiani piacciono le svedesi ed agli svedesi le italiane…
Eh si! Stiamo pensando di affittare il nostro appartamento a Stoccolma e venire a stare per un po’ in Italia. Adoro la zona da cui proviene Giorgia ovvero Verona e Valpolicella. Comunque ci sono vantaggi e svantaggi da ambo le parti. In Svezia le persone possono essere molto snob e emancipate. Da voi invece è tutto molto più rilassato. 

(parole di Björn Strid)

The Night Flight Orchestra
From Svezia

Discography
Internal Affairs (2012)
Skyline Whispers (2015)
Amber Galactic (2017)
Sometimes The World Ain't Enough (2018)
Aeromantic (2020)
Aeromantic II (2021)
Give Us The Moon (2025)