Dove ti trovi adesso?
Sono a casa, un po’ fuori Stoccolma. Oggi è complicato uscire di casa perché fa molto freddo.
Cosa c’è di sporco e divino nel music business?
È difficile. Il mondo è sempre bianco e nero ed all’inizio avevamo pensato di intitolare l’album ‘High and Low’ perché è così che abbiamo vissuto la nostra carriera fino adesso. Ci sono aspetti stupidi che riguardano la band ma anche considerazioni tra di noi su argomenti importanti. ‘Dirty & Divine’ è un po’ come dire che ci sono le vie di mezzo e non soltanto una visione delle cose.
Possiamo considerarlo un titolo autobiografico?
Per certi versi sì, perché quando siamo state sul punto di scioglierci sono stata davvero male. E anche io ci ho messo del mio facendo cose stupide come licenziare la cantante! ‘I Left My License In The Future’ è un pezzo che sento molto mio, ma ci sono circostanze però che ti fanno sentire spalle al muro, come se non avessi altra scelta. Non avrei potuto realizzare quest’album se non avessimo cambiato line-up. Avevo bisogno di persone nuove ma chiaramente questo ha implicato del tempo. Majsan Lindberg era già stata nella band quindi è stato un po’ come ritrovarsi mentre Joan Massing e Linnéa Vikström hanno trasmesso grande energia. Linnéa la conoscevo da tempo, sia per suo padre sia perché è sposata con George Egg dei Dynazty, e quando ho saputo che era libera le ho chiesto di darmi una mano. Mi è stato sufficiente vederla cantare in studio per capire che faceva al caso nostro. Poi c’è stato il tour con gli Scorpions e tutto è andato alla perfezione nonostante non avessimo avuto tanta possibilità di provare o stare insieme.
A dispetto dei cambi di line-up sei sempre riuscita a mantenere elevato il livello di songwriting. Non avete mai pubblicato brutti album e anche ‘Dirty & Divine’ si presenta alla grande.
Ritengo sinceramente che sia il nostro migliore lavoro di sempre. Ci sono riferimenti alle nostre radici ma anche pezzi che sono cresciuti nel tempo e che sono vicini al mio cuore. É un album vero.
E poi gli angioletti in copertina rendono bene..
Dici che non è credibile eh...
C’è un pezzo in particolare che secondo te rappresenta bene le nuove Thundermother con Linnéa Vikström al microfono?
Senza dubbio ‘Speaking With The Devil’. É puro hard & heavy anni ‘80. Io sono più old school, più legata al decennio precedente ma quel pezzo è superbo. Linnéa ha svolto un grande lavoro, soprattutto perché si è lasciata andare e non ha pensato a leggere le polemiche sulla stampa specializzata o i commenti dei fan su YouTube. Sono state dette tante sciocchezze, quando la situazione era ben chiara fin dall’inizio. ‘So Close’ è un altro pezzo di cui sono davvero orgogliosa. Credo che sia un singolo in cui ogni elemento basilare del sound della band si combina alla perfezione.
‘Can't Put Out The Fire’ è invece un pezzo alla KISS.
Sì, è probabilmente il pezzo più nostalgico in scaletta, ma ha comunque un tocco alla Thundermother. Le nostre influenze sono chiare però non abbiamo mai cercato di copiare e basta. Vogliamo dimostrare la nostra personalità e lavoriamo ad ogni dettaglio in maniera da evitare filler.
Cosa dobbiamo aspettarci dal prossimo tour? Sarete presto anche in Italia.
Non vediamo l’ora! Con noi ci saranno le Cobra Spell e le Vulvarine, un gruppo austriaco di cui sentirete parlare.
Cosa hai ascoltato di recente di interessante?
Sono diventata mamma nel frattempo e non ho avuto troppo tempo di ascoltare dischi e andare a concerti, ma il nuovo lavoro dei Bonafide, la band del mio fidanzato, è eccellente. Poi mi piacciono tantissimo i Dirty Honey. Credo che rappresentino al meglio quello che mi piace nel rock n’ roll.
(parole di Filippa Nässil)