Cosa significa esattamente il vostro nome?
E' il nome dell'entrata di Tir na nOg. Quando il cristianesimo invase l'Irlanda lo chiamarono l'entrata dell'inferno per cercare di spaventare i pagani e farli convertire.
Intravedi un parallelo tra Tir na nOg e il mondo di oggi?
No per niente. Ritengo che Tir na nOg sia una visione di Utopia e il nostro mondo non lo è certamente.
Cosa è successo dalla release di 'The Morrigan Calls'?
Abbiamo impiegato molto tempo a tornare in studio e spero che non accada più. Dopo quel disco un sacco di eventi personali hanno condizionato il tempo dedicato alla band. Quello che avevamo lo abbiamo utilizzato per suonare dal vivo quindi il songwriting ne ha risentito.
Cosa vi ha spinto a scegliere un titolo come 'Blood On The Black Robe'?
Abbiamo pensato fosse una grande idea e descrivesse il feeling dell'album. Volevamo qualcosa di dark in modo che si adattasse alle nostre attuali caratteristiche.
Quali album vi hanno ispirato a livello di produzione?
Non abbiamo seguito delle guide particolari. Al limite ci eravamo prefissati un suono di batteria sullo stile di quello del 'Black Album' dei Metallica e delle chitarre che ricordassero quelle dei Dimmu Borgir anche se non siamo affatto influenzati dalle band in questione.
Puoi riassumere per i nostri lettori la vostra discografia..
Tuatha na Gael - Il nostro leggendario debutto e il primo vero album folk metal mai pubblicato.
The Middle Kingdom - Un grande cambiamento di stile principalmente dovuto allo scioglimento della band e alla rinascita con idee differenti.
FolkLore - Un ritorno al suono metal ma con elementi folk.
Pagan - Un fottuto disastro.
The Morrigan's Call - Un album fondamentale per definire il nostro suono. Abbiamo preferito delle atmosfere più oscure liberando la nostra dimensione estrema.
Blood On The Black Robe - Un ritorno alle nostre origini black metal.
Cosa ti ricordi delle registrazioni di 'Tuatha na Gael'?
Lo registrammo in quattro notti. Durante una di queste venni colpito da una terribile emicrania e fui costretto a tornare a casa. Larga parte del materiale è stato presa in diretta poi abbiamo aggiunto le parti vocali e la strumentazione folk.
Cosa puoi dirci del concept del nuovo album?
I testi non sono legati tra loro anche se hanno in comune l'anticristianesimo. Ci sono dei brani con riferimenti mitologici e qualche spunto è stato preso dal coinvolgimento dell'Irlanda nella guerra civile spagnola. Quello che manca è una canzone ispirata alle opere di Tolkien ma sono certo che ci rifaremo in futuro.
E' un ottimo periodo per il folk metal con un sacco di festival e label che mettono sotto contratto nuove band. La cosa ti rende felice oppure ti annoia?
Non ci faccio molto caso sinceramente anche perché mi piacciono pochissime band folk metal. I Finntroll sono grandiosi e i primi due album dei Korpiklaani erano eccellenti ma poi hanno cominciato a ripetersi. Anche se non ascolto gli Eluveitie penso che Chigal sia uno dei rari musicisti in grado di comprendere veramente il senso del folk
Avete mai pensato di rilasciare un album acustico come loro?
Non è realistico pensarlo.
Possiamo considerare i tuoi testi come poesie?
Non sono affatto un poeta e ritengo degli idioti i musicisti che credono di esserlo.
Cosa rappresenta il paganesimo per te?
E' qualcosa di personale. In tutta sincerità più invecchio e meno mi curo di certi aspetti. Amo la natura e mi ritengo ancora pagano, non sono certo ateo ma cerco di divertirmi nella vita invece di preoccuparmi di cosa mi succederà quando moriro'.
Ho apprezzato la scelta di non rimpiazzare Karen e le nuove canzoni sono sicuramente più potenti e dirette. Come imposterete i prossimi concerti?
Molte persone pensano che abbiamo sbagliato ma siamo convinti di avere fatto la scelta giusta. Dal vivo avremo una cantante per alcuni pezzi importanti.

(parole di Keith Fay)