-Core
Amorphis
Finlandia
Pubblicato il 14/12/2011 da Emanuele Biani
Vi seguo da sedici anni ed ho sempre pensato che gli Amorphis siano in assoluto la band più rappresentativa della propria terra d'origine. Sei d'accordo?
(Tomi Joutsen) Di più, ne sono fiero. Davvero, siamo molto orgogliosi di rappresentare la Finlandia, amiamo la nostra terra ed abbiamo celebrato la sua bellezza in ogni album da noi pubblicato. E' chiaro che questo non deve inquadrarci come una band patriottica o, peggio ancora, nazionalista. Il nostro approccio vuole essere prima di tutto artistico, infatti la scelta di scrivere i testi basandoci sul nostro poema epico tradizionale Kalevala è un passo verso il recupero di un'identità culturale che da secoli fa parte del DNA finlandese. 
 
Questa puntualizzazione sul nazionalismo mi fa pensare che in passato il concept della band sia stato travisato, o sbaglio?
(Tomi Joutsen) Solo qualche piccola incomprensione subito appianata. Non vogliamo avere niente da spartire con movimenti di estrema destra che sfortunatamente esistono anche dalle nostre parti. La politica è un mondo estraneo agli Amorphis e per dimostrarlo qualche anno fa abbiamo sventolato sul palco delle bandiere antinaziste, in modo da liberarci di quei pochi skinhead che venivano ai nostri concerti aspettandosi di assistere a chissà quali comizi. Voglio dire, come gruppo ormai abbiamo raggiunto un certo livello di popolarità, che ci permette di girare il pianeta suonando la musica che ci appassiona. Da un'opportunità del  genere si può soltanto imparare che nel mondo ci sono tantissimi altri paesi meravigliosi, oltre alla Finlandia.
 
Mi riesce difficile credere che nella civilissima Finlandia questo genere di pensiero possa essersi addirittura aggregato in gruppi organizzati.
(Niclas Etelävuori) Piccoli gruppi mal organizzati, vorrai dire. Senza sottovalutare il problema, credo sia molto importante non incoraggiare certi atteggiamenti negativi, magari anche parlandone troppo e dando loro eccessiva importanza. Il territorio finlandese è sempre stato abbastanza isolato geograficamente tra Baltico e Russia ed anche la discendenza dall'etnia ungherese comporta una grande differenza linguistica e culturale rispetto agli altri popoli scandinavi, ma la diversità non deve sfociare per forza nel nazionalismo. Comunque sia, in Finlandia i comportamenti aggressivi sono spesso limitati dalla naturale introversione della nostra gente. Insomma, anche volendo, non dev'essere facile organizzarsi in gruppi squadristi quando ognuno tende ad occuparsi solo degli affari propri.
 
In effetti, ho sempre trovato i vostri connazionali molto disponibili se interpellati, ma ben più disposti alla pace individuale se lasciati stare...
(Tomi Joutsen) La proverbiale timidezza finnica! Ad essere sincero, ne sento la mancanza quando sono circondato da persone che parlano di continuo senza avere niente da dire, forse perché trovano imbarazzanti i silenzi. Soprattutto negli Stati Uniti, dev'esserci qualche strano obbligo sociale che impone il dialogo con un perfetto sconosciuto solo per la coincidenza di ritrovarsi nello stesso ascensore. Sto un po' esagerando per scherzarci su, ma per gente come noi, abituata a lunghe pause riflessive, non è facile abituarsi, davvero.
 
A volte credo che l'introversione possa diventare l'anticamera dell'autoironia o, più in generale, della scarsa voglia di prendersi troppo sul serio. E' anche il vostro caso?
(Tomi Joutsen) Assolutamente sì. E' un meccanismo mentale difficile da descrivere, ma per capirlo ti consiglio di cercare su internet una immagine che raffigura alcune persone ad una fermata del bus di chissà quale città finlandese. Il particolare divertente è che se ne stanno tutte per i fatti propri, perfettamente distanziate di un paio di metri tra loro, e nessuno sembra avere la minima voglia di parlare col prossimo. Ok, è solo una foto spiritosa, ma ti assicuro che rende l'idea. Diciamo che dalle nostre parti amiamo condividere tanto le chiacchiere quanto i silenzi.
 
Immagino che la vastità di aree naturali ancora incontaminate sia un ulteriore incentivo all'introspezione e, magari, una fonte d'ispirazione per la vostra musica.
(Niclas Etelävuori) Personalmente amo molto immergermi nella natura e prendere una pausa dalla vita di città. Non che Helsinki sia un luogo stressante, ma per apprezzare ancora meglio la sua vitalità a volte è necessario staccare un po' la spina. Ad essere sincero, non so fino a che punto la bellezza di laghi e foreste eserciti un'influenza diretta sulle nostre canzoni, credo si tratti di un'ispirazione più inconscia e istintiva, come il riflesso visibile e tangibile di uno stato d'animo preesistente.
 
Quindi credete che la capacità di creare Arte sia insita nell'essere umano ed eventuali fattori esterni contribuiscano solo a definire la forma con cui sarà espressa?
(Tomi Joutsen)  In linea di massima sì. Nel procedimento creativo il punto di partenza dev'essere sempre la sensibilità artistica dell'autore, solo in seconda battuta può intervenire uno stimolo esterno a caratterizzare la forma e lo stile. Non importa che si tratti di un panorama stupendo, dell'appartenenza geografica o di una qualche vicissitudine positiva o negativa, l'ispirazione è qualcosa che viene da dentro, dallo spirito più profondo dell'artista. La nostra fortuna si chiama Esa Holopainen, che da sempre è il principale compositore degli Amorphis e, per quanto riguarda la mia esperienza personale, è anche l'artista più creativo e sensibile che abbia mai conosciuto.
Amorphis
From Finlandia

Discography
1992 The Karelian Isthmus
1994 Tales From The Thousand Lakes
1996 Elegy
1999 Tuonela
2001 Am Universum
2004 Far From The Sun
2006 Eclipse
2007 Silent Waters
2009 Skyforger
2011 The Beginning Of Times
2013 Circle
2015 Under The Red Cloud
2018 Queen Of Time
2022 Halo