-Core
Amorphis
Finlandia
Pubblicato il 08/04/2013 da Lorenzo Becciani

Sono convinto che la grandezza di una band non debba essere misurata solamente con la solidità dei propri album ma soprattutto attraverso la capacità di evolversi mantenendo intatte la qualità e la freschezza della propria proposta. Era questo il vostro obiettivo in fase di songwriting?
Volevamo cambiare. Sentivamo la necessità di una maggiore ispirazione per quanto concerne la registrazione e l'aspetto lirico. Sperimentare novità e ritrovarsi ad avere a che fare con qualcosa di avulso dalla normalità. Per certi versi 'The Beginning Of Times' era troppo sterile e pulito dalla nostra prospettiva e non c'è niente di strano nel volere fare le cose diversamente qualche volta. Ad essere sinceri ci eravamo annoiati di seguire sempre lo stesso processo nella realizzazione dei nostri album. Per questo ci siamo rivolti al settimo produttore della nostra carriera ed era dai tempi di 'Am Universum' che non apprezzavamo questo aspetto. Ciò non toglie che la band abbia avuto comunque un peso importante sulle canzoni.

In effetti anche se 'The Beginning Of Times' è stato pubblicato dopo la trilogia non è così differente in termini di produzione e songwriting dagli album precedenti..
E' stato accolto molto bene dalla stampa e dai fans. Alcuni hanno detto che non era buono come il suo predecessore ed altri lo hanno definito il nostro migliore album di sempre. Dal punto di vista musicale non avevamo cambiato nulla e dalla registrazione dei demo all'evoluzione dei brani in studio ci eravamo comportati nello stesso modo di sempre. Avevamo il sentore che il nuovo album sarebbe uscito più aggressivo ma non era nient'altro che un'intuizione. Dopo averlo ascoltato mixato e masterizzato posso assicurati che è decisamente più heavy di quanto pubblicato in passato. Le tastiere sono più in sottofondo mentre le chitarre ed il basso hanno un ruolo determinante. C'è stata una variazione nella performance e nella produzione.

Avete spinto Pekka Kainulainen a scrivere una storia originale perché volevate sentirvi liberi dal Kalevala?
Non solo Pekka è un esperto di Kalevala ma è molto veloce a produrre materiale. Riesce a trovare un concept in breve tempo. E' flessibile e possiede un'apertura mentale che gli permette di cambiare il concept o la poesia se necessario. Abbiamo chiesto qualcosa di diverso e ci ha accontentato con una storia ambientata ai tempi di oggi nella quale il Kalevala appare insieme ad una sorta di sciamano. Lo abbiamo trovato ancora più interessante degli approcci precedenti.

Chi rappresenta la figura androgina in copertina?
E' lo sciamano che appare nella storia al protagonista per offrirgli visioni sulla mitologia legata al Kalevala.

Quanto tempo avete impiegato per comporre e registrare il materiale?
Le canzoni erano pronte in circa sei mesi. Sono nate come in passato nei nostri studi personali. Le sessioni di registrazione dei demo sono state più intense ma Peter non ha influito sul lato musicale. Dopo i demo di luglio abbiamo deciso di renderlo partecipe nel processo. La batteria è stata registrata ai Petrax di Hollola. E' una grande fattoria messa a punto per risultare un perfetto ambiente di registrazione. Ci siamo rimasti quattro giorni nei quali abbiamo anche catturato qualche parte strumentale per eventuali overdub. Ogni strumento ha poi necessitato di quattro-cinque giorni e le voci due settimane. In totale il processo è durato cinque settimane ed il mixaggio altre tre anche se siamo stati agli Abyss solo un giorno per valutare la versione finale. Ognuno di noi ha avuto la sensazione che le recording session siano state più sperimentali che in passato. Peter ha saputo guidarci superbamente superandosi nelle parti vocali. Quella era l'area che più ci preoccupava perché Marco Hietala se n'era occupato per gli ultimi quattro album. Infine abbiamo scartato il materiale che non ci piaceva. Ai tempi di 'Elegy' e 'Tuonela' abbiamo apportato cambiamenti drastici al nostro sound e adesso non sarebbe possibile fare lo stesso oppure i fans getterebbero i nostri album dalla finestra.

Ti ricordi come hai conosciuto Peter Tägtgren la prima volta? Perchè avete scelto proprio lui come produttore?
L'ho conosciuto nel 2006 in tour con gli Hypocrisy quando li supportammo nel Neckbreakers Ball Tour. Dopo avere scartato la possibilità di rivolgerci ancora a Marco Hietala la lista dei produttori era abbastanza risicata e non è stato semplice scegliere anche perché da molti anni non ci ponevamo il problema. Con Peter avevamo già discusso in passato della cosa. Addirittura mi ricordo che in un festival ci rincorse ubriaco urlando qualcosa come “Voglio produrre il vostro prossimo album! Farò diventare enorme il suono della batteria!”. Anche volendo personaggi come Rick Rubin, Desmond Child e Trevor Hornes erano fuori portata ed alla fine le altre opzioni erano finlandesi anche se non ci siamo mai informati a riguardo. Credo che se Peter fosse stato impegnato 'Circle' avrebbe subito un ritardo perché era l'unica scelta. Siamo felici di avere scelto un amico di vecchia data ed un grande musicista come lui.

Perché non avete registrato agli Abyss Studios?
Molti di noi hanno famiglia ed è stato un modo per non allontanarsi troppo. Inoltre non avrebbe avuto molto senso stare in territorio svedese per cinque settimane ad ascoltare qualcun altro suonare. Se lavoreremo insieme anche in futuro magari la prossima volta registreremo laggiù le tracce pilota e le parti di batteria.

Che tipo di suono volevate ottenere prima di entrare in studio?
Qualcosa di diverso, più sperimentale, meno condizionato dalla voce e dai cori. Pianoforte e Hammond sono stati registrati con strumenti autentici. Ho registrato pure con un organo da chiesa. E' palese che cercavamo un suono più aggressivo e credo che il risultato parli da solo.

Immagino che ogni metallaro si sarebbe atteso una batteria spaventosa ed un grande guitar work con Peter Tägtgren alla console ma sono rimasto sorpreso dalla cura delle dinamiche e delle armonie..
Il lavoro più difficile è stato in fase di mixaggio perché da una parte volevamo che tutta quella quantità di note venisse fuori e dall'altra che l'album suonasse estremamente pulito. E' ovvio che come tastierista avrei voluto piu' spazio per le tastiere ma i chitarristi hanno approvato questa scelta e se va bene a loro non vedo il problema. 'Circle' è più aggressivo e potente degli album precedenti. Alcuni passaggi sono stratificati in maniera maniacale.

Hai sentito il nuovo album degli Hypocrisy?
Sto ancora aspettando che Peter mi spedisca il cd e il dvd...

Tomi ha dichiarato che 'Circle' rappresenta integrità. Possiamo considerare il titolo come la metafora di una band che inizia la sua carriera da un certo punto, sviluppa il suono sperimentando altri generi e poi torna al punto di partenza?
Credo volesse intendere l'intergrità del protagonista. Con tutto quello che gli succede sarebbe stato normale perdere la testa.

Avete in programma di girare dei video per promuovere l'album?
Abbiamo già un accordo con Patric Ullaeus e la Revolver Film Company per due video. Sarà il regista a scegliere se girarli in Svezia o Finlandia. I due singoli saranno 'Hopeless Days' e 'The Wanderer' che verrà presentato in prossimità dell'uscita dell'album.

Adesso prova a recensire 'Nightbird's Song' per i nostri lettori..
E' un pezzo che simboleggia l'amore di Tomi Joutsen per le armonie vocali black metal. Ha profuso tutta la sua energia nel brano e si sente eccome. In sottofondo puoi percepire il classico aggressivo beat finlandese.
Il growl di Tomi è davvero incredibile. Credi che avreste potuto raggiungere gli stessi obiettivi con i cantanti precedenti?
E' difficile fare raffronti. Tomi ha la naturale capacità di alternare growl, scream e clean vocals. Stavolta ha potuto sperimentare di più e sono convinto che in futuro migliorerà ancora.

In fase di recensione ho descritto 'Narrow Path' come il pezzo folk metal definitivo. Quali sono i gruppi che apprezzi maggiormente in tale scena?
Sicuramente i Korpiklaani visto che si tratta soprattutto di valutare il grado alcolico della proposta. La quantità di alcol nel loro caso è ampiamente misurabile. Il più delle volte suonano anche a tarda ora nella notte. Sono davvero incredibili.

(parole di Santeri Kallio)

Amorphis
From Finlandia

Discography
1992 The Karelian Isthmus
1994 Tales From The Thousand Lakes
1996 Elegy
1999 Tuonela
2001 Am Universum
2004 Far From The Sun
2006 Eclipse
2007 Silent Waters
2009 Skyforger
2011 The Beginning Of Times
2013 Circle
2015 Under The Red Cloud
2018 Queen Of Time
2022 Halo