-Core
Kamelot
USA
Pubblicato il 19/06/2007 da Lorenzo Becciani

Immagino che ai tuoi occhi "Ghost Opera" rappresenti l"evoluzione naturale dei Kamelot..
Assolutamente si. D"accordo con la label e dopo i consensi ottenuti con "The Black Halo" abbiamo pensato che fosse giunto il momento di pubblicare un album che presentasse al mondo tutte le sfumature e gli elementi che hanno sempre contraddistinto i Kamelot in questi ultimi anni. Nonostante avessimo una mezza idea di realizzare un altro concept alla fine la scelta è finita su un disco libero da qualunque tipo di costrizione che ci permettesse di sperimentare di più e dare un"impronta più globale in modo da accontentare sia i fans americani che quelli europei che come puoi ben sapere hanno orientamenti e gusti molto differenti.
Non puoi negare che il vostro pubblico sia ancora prevalentemente power metal. Trovo che negli ultimi due album si senta questa esigenza da parte della band di allontanarsi in parte da certe sonorità senza però ferire chi vi ha sempre seguito..
Per fare questo e non incorrere in catastrofi ci vogliono intelligenza e coerenza e penso come te che gli ultimi due lavori mostrino un"impostazione chiara e lineare con quello che sentiamo. Sarebbe impossibile per noi separarci totalmente da quelle che sono le nostre influenze ma allo stesso tempo se nelle recensioni leggiamo commenti positivi all"accentuata orchestralità della nostra musica oppure a riferimenti progressive non ci dispiace affatto. In fondo in "Ghost Opera" puoi trovare diverse idee strappate ai vecchi dischi che funzionano ancora alla perfezione e si inseriscono senza problemi nel contesto di una produzione più moderna.
Qual è la canzone di cui sei più orgoglioso ?
Ce ne sono tante e preferisco parlare sempre dei miei album nella loro completezza. Se proprio devo scegliere dico "Mourning Star" e "Love You To Death"..
Vuoi analizzare questi due pezzi per noi allora ?
Molto volentieri. "Mourning Star" ha uno dei migliori arrangiamenti dell"album e pur essendo una canzone nella quale la parte orchestrale risulta predominante non appare come tanti pezzi sinfonici dalle ritmiche in parte soffocate. E" davvero heavy e sono sicuro diventerà presto un classico della band dal vivo. "Love You To Death" è invece un pezzo più atipico per i Kamelot con un"intro molto orientaleggiante e chitarre stratificate che infondono varietà alla soluzione armonica. Come il resto dei brani hanno bisogno di qualche ascolto per emergere in tutte le loro caratteristiche. In questo senso "The Black Halo" era certamente più scorrevole e immediato.
Hai fatto riferimento alla sede live. Come non parlare quindi di "One Cold Winter’s Night"..
Grazie di darmi modo di parlare di uno dei nostri progetti di cui sono più orgoglioso. "One Cold Winter"s Night" rappresenta un punto di arrivo per i Kamelot che hanno voluto fare un regalo a tutto il loro pubblico con un doppio cd-dvd che testimonia il grado di temperatura dei nostri live. Al suo interno è possibile trovare i nostri brani migliori, immagini e filmati di grande qualità e ospiti che ci hanno onorato della loro presenza. La prossima sfida sarà pubblicare un altro live tra qualche anno sforzandoci di avere materiale altrettanto buono e un numero sempre più considerevole di appassionati. 
Tornando al disco l"atmosfera è molto meno dark rispetto a "The Black Halo" ma probabilmente non avete mai posseduto così tanti elementi gotici nel vostro sound..
Molto dipende dalla produzione che è sicuramente meno oppressiva e dark e più moderna. Abbiamo cercato di combinare più stili possibili e il contributo di  Sascha Paeth e Miro è stato fondamentale. Considerato il successo del nostro precedente album sapevamo che non avevamo altra scelta che quella di pubblicare un disco altrettanto speciale e leggendo le prime recensioni sembra che ci siamo riusciti davvero. Adesso la nostra musica è decisamente più versatile, è contraddistinta da un maggior numero di mid-tempo e da arrangiamenti prog che mettono in risalto tutti gli strumenti.
Nella ballata "Anthem" avete usato dei filtri particolari per la voce di Khan ?
Quello che posso dirti è che non sono poi così convinto di quei filtri. In realtà non è stata una mia scelta e personalmente non amo troppo certe soluzioni difficili da riproporre dal vivo. La label ha però fatto pressione in tal senso e Roy non si tira mai indietro quando c"è da sperimentare qualcosa di nuovo. In ogni caso ritengo "Anthem" uno dei pezzi puramente melodici più belli che abbiamo mai composto.

(parole di Thomas Youngblood)

Kamelot
From USA

Discography
Eternity (1995)
Dominion (1997)
Siége Perilous (1998)
The Fourth Legacy (1999)
Karma (2001)
Epica (2003)
The Black Halo (2005)
Ghost Opera (2007)
Poetry for the Poisoned (2010)
Silverthorn (2012)
Haven (2015)
The Shadow Theory (2018)
The Awakening (2023)