Prima di tutto presentate il concept legato a 'The Quantum Enigma'...
(Ariën) Il concept riguarda la visione dell'umanità nel mondo di oggi e l'equilibrio dell'umanità nella stessa esistenza. La ricerca di divertimento, pace e felicità. L'apprezzamento della vita e del nostro tempo su questa terra.
Cosa volevate cambiare dopo 'Requiem For The Indifferent'?
(Ariën) Il suono, le canzoni e le vibrazioni in generali dovevano mutare. Avevamo bisogno di una brezza di freschezza nel nostro modo di lavorare. Quando ascolto 'Requiem For The Indifferent' lo sento molto metallico come se provenisse da un bidone ricoperto da un cuscino. E' difficile da spiegare ma se lo compari al suono del nuovo album la differenza è enorme. Adesso il suono degli Epica è veramente sbocciato con tutte le dinamiche ed i dettagli che sono stati mixati in maniera limpida. Il risultato è così heavy da tirarti via i pantaloni! Stavolta abbiamo lavorato con Joost van den Broek che è stato coinvolto fin dall'inizio nella composizione dei brani ed ha saputo spingerli ed arrangiarli su un livello superiore al passato. Ha svolto davvero un lavoro brillante creando le vibrazioni di cui avevamo bisogno.
Questo è il vostro sesto full length e ormai gli Epica sono un'istituzione del symphonic metal. Quanto è difficile focalizzarsi su una reale progressione e non rispondere alle ovvie richieste del movimento?
(Ariën) Non è poi così complicato. Pubblichiamo musica secondo i nostri termini e non c'è nessuno che ci dice cosa fare. Sarebbe un incubo avere un'etichetta che ci costringesse a delle scelte in ambito creativo. Non abbiamo paura di dare spazio alle nostre idee o delle critiche. Siamo troppo avanti con l'età per suonare cose facili e ci piacciono le sfide.
Riuscite ad isolarvi quando componete?
(Ariën) Sì, troviamo lo spazio ed il tempo giusto per il songwriting. Quando sentiamo che la creatività sale e le idee vengono fuori con regolarità allora registriamo dei demo a casa. Poi ci rechiamo in sala prove e lavoriamo insieme a quelle idee in modo da renderle delle canzoni vere e proprie. Joost ci ha aiutato molto in questo ed è stato l'arbitro della disputa. Questo ci ha permesso di non perderci in troppi dettagli ed avere sempre chiaro quello che sarebbe stato il risultato finale. E' per questo che 'The Quantum Enigma' suona così bene! Inoltre abbiamo jammato molto di più rispetto al passato. Il computer ha avuto un peso minore.
La tua voce è magica e amo come arrangi le canzoni. Inizi dalle liriche o dalle singole linee melodiche? Sei una perfezionista?
(Simone) Prima vengono le melodie. Durante la registrazione dei demo scrivo i testi in modo da capire se le parti vocali fluiscono alla perfezione. Una volta che la melodia è decisa la fisso e cambio i testi fino alla versione definitiva. Non mi ritengo una perfezionista. A volte è meglio non avere il controllo di tutto il processo e fidarsi di persone competenti.
Che rapporto avete con Pro Tools e le macchine in genere?
(Ariën) Direi un ottimo rapporto. Non lo usiamo troppo in studio e ogni parte dell'album è suonata davvero e non programmata. Il pericolo con quei software è quello di quantizzare tutto alla perfezione rischiando di compromettere la performance live. Cerchiamo di rimanere più puri possibile e non dipenderne in maniera eccessiva.
Il problema principale riguardante il vostro genere è infatti che le ultime release sono tutte over-prodotte e simili alla plastica..
(Ariën) Per questo abbiamo cercato di trovare una dimensione organica. Odio il suono di plastica. Non è musica per me. Chiaramente deve essere heavy e diretto ma non finto. Durante il processo abbiamo cercato di lavorare in maniera puntigliosa mantenendo una visione globale sul suono finale. Per il mixaggio ci siamo rivolti a Jacob Hansen. Strumenti e voci hanno il loro spazio e non interferiscono tra loro.
Cosa si cela dietro all'artwork di Stefan Heilemann?
(Ariën) La copertina rappresenta la visione dell'umanità del mondo. Ci sono le montagne, un grande occhio ed un mondo ricoperto dall'acqua che è piu' vasto di quello che vediamo realmente. La nave che cerca le risposte è avvolta da un fitto mistero. Sono le questioni riguardanti l'esistenza che tutti noi abbiamo. Il Buddha è la spiritualità e puoi trovare anche i quattro elementi e molecole di codice genetico. Il significato della vita e della morte è un altro tema.
Qual è la vostra definizione di estetica?
(Simone) C'è bellezza in ogni cosa. Il cielo, l'acqua, la terra, gli animali, gli esseri umani. Ovunque. La vita stessa è bellissima. La forza intima che è racchiusa dentro di noi, la nostra specie, il rispetto...
Quanto è importante il look per te?
(Simone) Lo è sicuramente. Quando mi preparo per uno show cerco di apparire al meglio e vestirmi in modo da piacere alle persone. Fa parte del mio essere donna ed artista. In fondo non vendi solo la musica ma anche l'immagine.
Come è nata l'idea di www.smoonstyle.com?
(Simone) Smoonstyle è una specie di diario dove parlo di quelli che sono i miei passatempi preferiti e quindi la fotografia, il trucco, il cibo e la moda. Credo che sia il primo metal blog sulla bellezza ed ho ricevuto un sacco di apprezzamenti a riguardo. Lo leggono anche molti ragazzi. E' un modo carino per stare in contatto con i miei fans e mostrarmi a loro dietro le quinte.
Sei un'icona dell'intero movimento metal. Hai mai pensato che buona parte dei metallari sono un pò chiusi di mente?
(Simone) Ci sono tante donne attive nella scena metal. Non mi sono mai sentita maltrattata o non rispettata. Sono numerose le persone che ascoltano metal ma anche una grande varietà di musica evitando di limitarsi a qualcosa di specifico.
Qual è la richiesta più bizzarra mai ricevuta da un fan?
(Ariën) Sono tutte così carine. Niente richieste di matrimonio comunque eh eh...
(Simone) A me invece arrivano spesso ma sono già impegnata.
Daniël de Jongh ha cantato nell'album. Qual è il vostro album preferito dei Textures?
(Ariën) Non ascolto metalcore ma mi piace molto 'Polars'.