Il debutto dei Blues Pills è una bomba blues rock pronta ad esplodere in qualunque momento. Un album che non ammette repliche e che sembra composto a metà degli anni settanta e non certo ai giorni d'oggi. Devo ammettere che la Nuclear Blast ha pianificato alla grande la release alimentando nel migliore dei modi l'attesa tra i fans e la curiosità tra gli appartenenti al movimento metal. Dalla loro il gruppo ha dimostrato fin da subito di possedere le qualità tecniche e l'attitudine giusta. Per non farci mancare niente abbiamo intervistato sia la cantante Elin Larsson, tanto timida ed imbarazzata in videocamera quanto agguerrita quando si trova sul palco, ed il chitarrista Dorian Sorraux.
Dove ti trovi in questo momento?
Nel mio appartamento di Örebro. Prima ne condividevo uno con gli altri ragazzi ma adesso sono riuscita a trovarmi uno spazio più personale. Veniamo da paesi diversi anche se attualmente viviamo tutti in Svezia. Due anni fa Dorian ha conosciuto Zack e Cory ad un concerto dei Radio Moscow. Sono rimasti in contatto e quando sono nati i Blues Pills abbiamo pensato a lui come chitarrista. 'Bliss' è stato registrato quasi totalmente nello Iowa, Dorian ha aggiunto degli assoli in Francia mentre io ho completato le parti vocali in Svezia. All'inizio doveva essere solo un promo poi la Crusher Records si è offerta di pubblicarlo e quindi gli eventi si sono susseguiti rapidamente.
Come siete entrati in contatto con la Nuclear Blast?
Quando i ragazzi si erano già trasferiti a Örebro ci è arrivata un'email dall'etichetta tedesca. A quel punto è cambiato tutto e dopo qualche settimana di confusione abbiamo cominciato a lavorare con Don Alsterberg ed arrangiato i pezzi che avevamo in uno studio professionale.
Lo avete scelto per il suo lavoro con i Graveyard?
Eravamo in contatto con lui già prima che la Nuclear Blast si facesse sentire. E' un maestro nel fare suonare ogni strumento naturale e adoriamo i dischi dei Graveyard perchè sono organici e pieni di sfumature. Non ci piacciono trucchi e finzioni. La vera musica è quella degli anni sessanta e settanta. Rispetto al mini il full lenght è decisamente più vario e ricco di groove. Ci abbiamo lavorato circa due mesi. Uno è servito per registrare le parti di chitarra ed un altro per batteria, basso e voce.
Perchè avete ritardato la pubblicazione?
Si sono sovrapposti degli impegni live e la Nuclear Blast ha pensato di pianificare meglio l'uscita. Ne ho approfittato per aggiustare qualche testo.
A quali dischi vi siete ispirati per la produzione?
Il suono che volevamo ottenere era quello dei Free, della Jimi Hendrix Experience o di 'Cosmic Truth' degli Undisputed Truth. Quando eravamo in studio però abbiamo ascoltato un sacco di black music. Personalmente adoro Aretha Franklin e Janis Joplin.
La tua bellezza sta rappresentando un problema?
Per il momento no anche se mi chiedono tutti se sono fidanzata. Mi fanno complimenti per i capelli e per i vestiti che ho rubato a mia madre oppure acquistato in qualche negozio di seconda mano. Provengo da una famiglia di artisti. Lei recitava in teatro, mio padre suonava in un band e mia sorella è bravissima a dipingere.
(parole di Elin Larsson)
Il blues è un genere molto vario con chitarristi come Eric Clapton, Rory Gallagher, Peter Green e così via che hanno un approccio totalmente differente allo strumento. In comune c'è l'utilizzo della scala pentatonica minore..
Anche io la uso moltissimo per gli assoli. Le tecniche che utilizzo maggiormente sono il bending, hammer on & pull offs e vibrato che sono da sempre parte integrante del blues e del rock. Forse il vibrato è proprio la tecnica che ho migliorato di più negli ultimi due anni anche se non ci ho lavorato in maniera specifica. E' venuta naturale.
Com'è il tuo approccio compositivo? Come nasce un riff?
Per quanto riguarda il disco buona parte dei riff sono di Zack anche se degli arrangiamenti ci siamo occupati tutti insieme. L'ispirazione può nascere da qualcosa oppure per caso. Appena ho un'idea la registro con l'iPhone e ho parecchi riff che potrebbero venire comodi per il prossimo disco.
Ti piace anche il palm muting?
Ho un cuore blues e rock. Ascolto anche soul e psichedelia. Qualcosa di metal ma non ho mai suonato certe cose. E' capitato di abbassare le accordature per permettere a Elin di trovare la sua tonalità ma per intenderci non ho mai suonato in drop c.
Qual è la tua chitarra preferita?
Una Gibson SG del 1968 comprata in Australia. E' molto leggera e facile da suonare dal vivo.
Quante chitarre avete suonato sull'album?
Lo studio di Don Alsterberg è fantastico poi lui conosce tutti. Basta una telefonata ed arriva la chitarra che ti serve in quel momento. Mi saranno passate sotto gli occhi una quindicina di Les Paul. Quando la Nuclear Blast ha pubblicato 'Devil Man' il disco era già pronto ma abbiamo deciso di registrarlo in uno studio professionale e completamente in analogico. Al computer è stato effettuato solo il mastering.
Quindi non hai usato nessun plug-in?
Esattamente. Ogni strumento è stato registrato in presa diretta senza alcun ritocco. Il disco suona pulito come i vinili che amiamo.
Qual è stata la vostra esperienza dal vivo più esaltante finora?
Direi l'Hellfest con i Black Sabbath. E' a circa tre ore di macchina da dove sono nato. Ne avevo sentito parlare e c'erano andati degli amici ma non immaginavo niente del genere. Un altro grande evento è il Rockpalast. E' uno show televisivo a cui hanno partecipato band storiche degli anni settanta. Lo guardavamo in televisione e suonarci è stato epico.
E' stato difficile ambientarsi in Svezia?
Di sicuro non era pianificato. Quando ho conosciuto Zack e Cory avevo sedici anni. Sei mesi dopo hanno lasciato la band in cui suonavamo, formato i Blues Pills e mi hanno chiesto di raggiungerli in Svezia. E' stato tutto così veloce. Andavo ancora a scuola e ho dovuto parlarne con i miei genitori. Devo ringraziarli perchè mi sono stati di grande supporto. Era molto rischioso perché nessuno sapeva se la band sarebbe andata da qualche parte.
Qual è la migliore qualità di Elin? E il peggiore difetto?
E' una persona molto simpatica, creativa e spontanea. A volte si arrabbia un po' ma lavorare insieme a contatto con gli altri per molto tempo può essere stressante.
(parole di Dorian Sorraux)