Googa, protagonisti della nuova scena indie romana, presentano oggi il videoclip del nuovo singolo Lumache, dal 7 ottobre in radio e su tutte le piattaforme digitali (Distrokid).
Il video, girato parzialmente in timelapse, è stato realizzato da Luca Antonio Marino, biologo e filmmaker specializzato in servizi naturalistici - i suoi lavori sono comparsi anche su National Geographic e Science Illustrated tra gli altri.
La band racconta: "Il video sembra un breve documentario ma anche la narrazione di un'avventura. Guardando le piccole lumache muoversi e interagire col mondo esterno le parole della canzone si arricchiscono di nuovi significati simbolici legati alle caratteristiche che per loro natura questi animali posseggono. Così nella lentezza del loro passo, nello scudo calcareo che le protegge dal sole e dai predatori e nelle piccole antenne, che come corna lasciano ombre spettrali e ambigue, cominciamo a riconoscere qualcosa di noi. Qualcosa di fragile e sfuggente che non è fatto per il nostro mondo eppure c'è, costretto a camuffarsi e a tenersi segreto. Quasi sempre."
https://www.youtube.com/watch?v=WxzoFOJPT9Y&feature=youtu.be
Googa continuano con il progetto di pubblicazione di singoli a periodicità costante per tutto l'anno, e infatti Lumache arriva a distanza di soli due mesi dalla psichedelica Arcade che a sua volta segue la pubblicazione di Futuro e Tutto si Muove, tutti pubblicati nel 2022.
Dopo il rock dal sapore rétro di Arcade, in Lumache i Googa tornano a omaggiare le influenze indie anglosassoni tra chitarre malinconiche, basso/batteria incalzanti e archi trascinanti, a tappeto di un testo che come già in precedenza va fin dentro la mente e il cuore ad analizzarsi, farsi domande, lasciare risposte in sospeso: "sono sicuro che", finisce così il brano.
I Googa raccontano: «Lumache è nato una mattina di quelle difficili, dopo una serata piena di alcool e insicurezze, nella confusione di sensi di colpa e mal di testa, quando senti che finalmente puoi accogliere e cercare di accettare la parte più viscida e meno nobile che cova dentro di te, dando spazio a quei piccoli demoni malsani e fragili che ami tenere nascosti.
È una canzone che parla di libertà e solitudine e di come ci si sente liberi quando si è soli, sotto la pioggia, con il cappuccio in testa e i pensieri che volano in alto, gli occhi sbarrati a non guardare niente e a percepire tutto.
Sentirsi subdoli e sfuggenti come lumache, ambigui e per niente luminosi. Conoscersi, assolversi e non rifiutare niente.»