Poetica cantautrice islandese, Arny Margret è pronta al secondo album, ‘I Miss You, I Do’, in arrivo il 7 marzo. Seguito dell’acclamato debutto folk minimalista del 2022, ‘They Only Talk About The Weather’, nel nuovo album Arny collabora, per la prima volta, con produttori americani per sviluppare un suono più strutturato, espansivo e maturo,
‘I Miss You, I Do’ incorpora le sessioni registrate durante i viaggi di Arny Margret a New York, North Carolina e Colorado, oltre a quelle registrare in Islanda. Durante un lungo tour internazionale, l’artista ha scritto in modo prolifico e ha trascorso del tempo a conoscere produttori e musicisti, ognuno dei quali ha apportato il proprio talento unico ed individuale al progetto. Il materiale atmosferico ed introspettivo di Arny è stato stratificato con un ensemble al completo, influenzato dal country, tastiere banjo, armonium, chitarre slide ed altro ancora, aggiungendo quel tocco che altro non fa che amplificare la naturale capacità dell’artista di trasmettere immagini cristalline all’interno di una scrittura tematicamente ricca.
Per perseguire la sua visione creativa, Arny si è affidata ai produttori Josh Kaufman, Andrew Berlin, Brad Cook e Guom. Josh Kaufman è noto soprattutto per il suo lavoro con il fondatore dei Grateful Dead Bob Weir, The National, Josh Ritter, The War On Drugs. Andrew Berlin, candidato ai Grammy per il suo lavoro sul disco di Gregory Alan Isakov, ‘Evening Machines’, mixa anche brani punk rock dal richiamo nazionale come Rise Against, mentre Brad Cook ha lavorato con Bon Iver, tra i tanti. Le sessioni in Islanda sono invece state registrate dall’amico e collaboratore di lunga data Kiddi Jònsson.
“La cosa che più volevo è che questo album suonasse diverso. Quando ascolto l’ultimo, mi sembra che riguardi principalmente me e la chitarra, è molto essenziale. Volevo fare di più: adoro il banjo, il suono americano e pieno e quindi registrare tutto lì ha fatto una grande differenza. Ho sempre lavorato con le stesse persone negli stessi posti, non avrei mai pensato di fare questo passo e spingermi fuori dalla mia comfort zone è stato molto gratificante” spiega Arny.
L’apertura dell’album, e title-track, è stata registrata con Kaufman a Kingston, New York, ed è stata scritta la sera prima che Arny lo incontrasse. “Volevo avere una bella canzone da portare con me, l’ho scritta in pigiama nell’Airbnb dove alloggiavo, prima di andare a dormire. Penso che sia la canzone che adoro di più del disco”. A seguire, la nostalgica e tenera ‘Crooked Teeth’, realizzata con Berlin e parla del “non sentirsi mai notati. Avevo i denti storti e ho gli occhi di mia madre. Quindi riguarda le parti belle e brutte che ti porti dietro, riguarda la crescita.” ‘Greyhound Station’ immagina le autostrade del paese e i viaggi su strada di Arny, tra paesaggi pittoreschi e le colline della Virginia e della Carolina. ‘I Love You’ e ‘Day Old Thoughts’ sono state registrate a Reykjavik nello studio di Kiddi. In entrambe si trova Asgeir su alcune strumentazioni. ‘I Love You’ è stata scritta per la madre: “sono andata a trovarla dopo molto tempo che non la vedevo e non mi sono resa conto che mi mancava finché non l’ho incontrata. Parla di lei e della sua casa d’infanzia, la fattoria in cui è cresciuta, è una canzone per lei.”
In diversi punti dell’album troviamo Arny in uno stato malinconico e contemplativo, che cerca una connessione durante i lunghi periodi lontano da casa. E’ un’esplorazione di sé e del suono.
‘Maybe I’ve Wasted My Time’ è un esempio della maturità lirica di Arny e sul suo viaggio personale. “Si tratta di pensare a ciò che è già successo e che non puoi cambiare. Si tratta di crescere e di andare avanti, nonostante i pensieri del passato.” I temi del passaggio all’età adulta continuano nella vulnerabile ‘Took The Train ‘til The End’, che parla di non essere ricordati o apprezzati e, più ottimisticamente, della consapevolezza che non importa quanto qualcuno possa trascurati, non è colpa tua.
‘You’re Mine, I’m Yours’ e ‘Born In Spring’ si sviluppano su delicate fioriture strumentali, che lavorano per esaltare la profondità emotiva delle parole malinconiche ma anche piene di speranza di Arny. ‘Happy New Year’, registrato nello studio di Isakov in Colorado, omaggia la sua terra, l’Islanda, in un periodo, quello del Natale, che non è tra i preferiti per l’artista.
In ‘I Miss You, I Do’ Arny è supportata da amici e produttori, ma ha co-prodotto ogni brano, a testimonianza del suo talento eccezionale.