La musica è finita troppo presto. Non che i Calexico abbiano suonato poco, ma i tanti appassionati di blues che hanno presenziato all’inaugurazione del festival non avrebbero mai voluto staccarsi dall’atmosfera magica che si è venuta a creare alla Fortezza Santa Barbara. L’organizzazione, in collaborazione con Teatri di Pistoia, ha confermato la scelta di iniziare lontano, ma non così molto, da Piazza Duomo una manifestazione che ha scritto pagine di storia della città e della musica blues nel nostro paese. L’anno passato fu la volta di The Tallest Man On Earth, artista svedese bravissimo a trovare un’immediata connessione col pubblico, mentre ieri sera è toccato ai Calexico, ancora impegnati nella promozione dell’ultimo lavoro in studio ‘El Mirador’. Il successore di ‘Seasonal Shift’, che a sua volta aveva seguito la collaborazione con Iron & Wine che mi auguro possa ripetersi in futuro, è stato ripreso con buona frequenza anche se, tra una cumbia e l’altra, il pezzo che ha più colpito gli ascoltatori è stato probabilmente il rifacimento di ‘Love Will Tears Us Apart’ dei Joy Division.
In ogni caso Joey Burns e John Convertino, batterista di scuola jazz che potrebbe insegnare a molti, sono cresciuti in intensità di minuto in minuto e, coadiuvati da una vera e propria orchestra di fiati e voci tex-mex, oltre che dal portentoso steel-guitarist Jairo Zavala Ruiz, hanno trasportato i presenti verso la frontiera sonora che più amano, quel deserto in cui alt-country, americana e musica mariachi vanno spesso d’accordo, a dispetto delle annose problematiche di confine. La voce di Burns ha poi fatto il resto. Calda, affabile, mai sopra le righe ma nemmeno banale.
Il fervore cinematico della proposta è stato come sempre notevole, non a caso il gruppo di Tucson, Arizona ha collaborato spesso alla realizzazione di colonne sonore, tra cui quelle di “Dead Man's Shoes” e “Io non sono qui”.
Prima dei Calexico è salito sul palco Carlo Rizzolo, cantautore folk vicentino che ha di recente pubblicato su Vrec ‘Four Corners’, terzo lavoro in bilico tra classic rock, alt-country e appunto folk. Le sue influenze sono chiare e vanno da Neil Young & Crazy Horse a James Taylor e in tanti, dopo lo show, hanno cercato il disco in rete, a dimostrazione che il suo messaggio era passato.
Un’inaugurazione perfetta per un Pistoia Blues, giunto all’edizione numero quarantatre, che vedrà tra gli altri protagonisti Dee Dee Bridgewater, Matteo Mancuso, Mark Lettieri e Devon Allman. Proprio la sera di Devon Allman, che si esibirà al Teatro Bolognini, a poche decine di metri da Piazza Duomo, presenterò due libri nella ricca cornice di Blues City. Entrambi gli autori mi sono molto cari. Luca Garrò ha scritto “I folli del rock” mentre Francesco Brunale “99% crossover”, in cui trovate pure la mia prefazione. Appuntamento quindi in Piazza dello Spirito Santo per approfondire questi testi che non dovrebbero mancare nelle librerie di ogni fan della musica rock.