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Pistoia Blues
Devon Allman chiude la rassegna

La rassegna musicale pistoiese si è chiusa alla grande col concerto di Devon Allmann, al Teatro Bolognini, chiamato a presentare il nuovo album, prodotto da Tom Hambridge (Buddy Guy) ed in uscita tra pochi giorni, ma più che altro a rappresentare l’ibrido di southern rock, blues e country che gli Allmann Brothers hanno portato in giro per il mondo per oltre quarant’anni.

Il figlio di Greg Allman si è ormai consolidato come artista, prima con dischi solisti del calibro di ‘Ragged & Dirty’ e ‘Ride Or Die’ e poi col progetto Allmann Betts e lavori di spessore quali ‘Down To The River’, da cui ha ripreso l’emozionante title track, e ‘Bless Your Heart’. 

Tra le mura del piccolo teatro, il suo sound bollente, a cui ha contributo anche Jackson Stokes, ha fatto in modo che quell’identità blues di cui si parlava nei giorni precedenti riemergesse in pochi minuti. Tutti in piedi dopo due canzoni e un abbraccio solenne tra artista e pubblico, organizzazione e appassionati di un genere come il blues, che non morirà mai. Qualcosa di veramente unico e speciale, in attesa di ascoltare ‘Miami Moon’.  Lo show è stato aperto da Lorenzo Del Pero, autore di ‘Nato il Giorno dei Morti’ (Vrec). 

Nel pomeriggio il sottoscritto ha presentato due libri. Il primo, ‘I folli del rock - Storie di geni tormentati, sostanze e sregolatezza’ di Luca Garrò, è stato molto interessante da approfondire soprattutto per il punto di vista, traversale se non proprio angolare, dell’autore che non ha scritto le classiche biografie di musicisti che hanno fatto la storia, ma ne ha sottolineato alcune vicende e stigmatizzato problematiche e caratteristiche non conosciute a tutti. La prefazione è di Gianni Maroccolo e la consiglio vivamente come lettura, sia ai fedelissimi del rock sia a chi assiste solo a qualche concerto e conosce la materia in modo più superficiale. 

Il secondo, ‘99% Crossover’ di Francesco Brunale, ci ha permesso di ribadire con forza come la musica sia nata essere contaminata. Oltre a scriverne la prefazione - con me anche il collega Gianni Della Cioppa - ho visto crescere a poco a poco il volume e di conseguenza è stato ancora più divertente analizzarlo nel contesto di Blues City. 

Le presentazioni sono state accompagnate dalla musica di Meek Hokum, talmente bravo che definirlo musicista di strada suona davvero limitante.

Mancano solo dodici mesi alla prossima edizione di Pistoia Blues. Per fortuna.