La follia ha aperto le porte e accolto a braccia aperte gli Shining, mai visti così coraggiosi nell"evadere, musicalmente parlando, dai territori progressive e black metal per sbarcare militarmente vestiti sulle coste fusion, malate di un jazz corrotto e marcio. "Blackjazz" è esattamente il riassunto di questa nuova prova folgorante della band norvegese che punta a rompere ogni barriera e ad eliminare tutti i nemici sistematicamente, provocando un immenso senso di disorientamento. Si potrebbe parlare di avanguardia, spazio e visioni, espressamente iscritti nelle note di un disco così illuminante e perverso, contraddittorio e omogeneo da giocarsi su continui contrasti eppure nelle loro immagini, esattamente come nelle risposte di Jørgen Munkeby, veniamo rapiti da un alone futuristico che si contrappone cinico e solenne alla classicità del repertorio che li caratterizzava quando erano ancora un quartetto jazz acustico. Il consiglio è quello di non lasciare niente al caso. Musica, testi, stracci di tessuto provenienti da chissà quale uniforme e immagini dissonanti tra loro. "Blackjazz" merita di essere analizzato in tutte le sue profondità, negli ameni dintorni delle sue scelte specifiche, infine nelle dissolute apparizioni che segnano il passaggio tra l"oscuro flusso sonoro e quei pochi secondi di silenzio che separano le varie canzoni. L"occasione era troppo golosa per non sfruttarla con uno speciale e addentrarci ancora di più nell"universo malato di uno dei gruppi più innovativi degli ultimi anni.
Prima di tutto direi di introdurre la band con una breve biografia...
Siamo un gruppo jazz metal norvegese. Nel 1998 studiavo sassofono jazz alla Norwegian State Accademy Of Music e con altri tre studenti ho deciso di formare un quartetto acustico: pianoforte, basso, batteria e sax/clarinetto. L"ispirazione maggiore derivava dai lavori di John Coltrane e David Liebman. Normalmente i collettivi jazz suonano vecchi classici ma noi volevamo essere una vera band e comporre la nostra musica. I primi due album hanno riscosso un notevole successo nella scena norvegese caratterizzandoci come gruppo di culto del movimento underground. Supportavamo star del jazz e lasciavamo tutti stupiti per l"energia che riuscivamo a trasmettere. In quel periodo ho interrotto un altro progetto a cui lavoravo da tempo (Jaga Jazzist) e ho focalizzato tutta la mia attenzione sugli Shining evolvendomi come musicista e compositore. Abbiamo suonato in Europa e Asia - ricordo ancora il primo concerto in Cina quando avevo solo ventidue anni – fino a stancarci di proporre solo sonorità acustiche. Il pubblico cominciava a conoscerci e abbiamo pensato fosse il momento giusto per cambiare direzione e sorprendere tutti nuovamente. Mi sono comprato un computer, una scheda audio potente, qualche microfono e ho cominciato a registrare dei demo. Stavo studiando compositori come Olivier Messian, Schoenberg e Lutoslawski in quel frangente ma ascoltavo anche numerosi gruppi metal tipo Entombed, Pantera e Death. Ne è uscito fuori "In The Kingdom Of Kitsch You Will Be A Monster", pubblicato nel 2005, con cui abbiamo vinto l"Alarm Award, siamo stati selezionati come Best New Music in Pitchforkmedia e recensiti in maniera entusiasta su The Wire e New York Times. Due anni piu" tardi è uscito "Grindstone" nel quale gli elementi jazz sono diminuiti in favore di un suono più duro. Abbiamo ricevuto un altro Alarm Award e siamo stati eletti album dell"anno su Dagbladet il più importante giornale norvegese. Il tour successivo con gli Enslaved è culminato nella realizzazione di Armageddon Concerto, uno speciale di novanta minuti presentato al festival di Molde. In seguito ho avuto l"onore di collaborare con SunnO))), Ulver e Ihsahn. Il lavoro su "After" ha influenzato alcune canzoni di "Blackjazz" per il quale ci siamo recati a Los Angeles per lavorare con Sean Beavan (Marilyn Manson, NIN, Slayer) e questo ha segnato un altro drastico cambiamento nella nostra storia musicale.
Quali album hanno ispirato il vostro stile?
John Coltrane – Crescent
John Coltrane – Expression
Death – Symbolic
Olivier Messian – 20 Regardes Sur L’Enfant-Jesus (Håkon Austø On Naxos)
Mahler – Symphony nr. 9 (the Adagio part with Chicago Symphonic Orchestra & Carlo Maria Guilini)
Meshuggah – Catch33
The Dillinger Escape Plan – Miss Machine
Nine Inch Nails – With Teeth
Marilyn Manson – The Golden Age Of Grotesque
Michael Brecker – Don’t Try This At Home
Muse – The Resistance
Slipknot – All Hope Is Gone
Che significato ha il termine nu jazz per voi?
Per me andrebbe riferito al periodo tra il 1998 e il 2004 quando tante band jazz norvegesi hanno sperimentato sonorità più adatte ai club pubblicando dischi che hanno ottenuto riscontri positivi in tutto il mondo. Alcuni dischi dei Jaga Jazzist, con cui suonavo prima, sono considerati nu jazz. Ho anche suonato nella Bobby Hughes Experience a quel tempo. Altri nomi che mi sento di consigliarti sono Bugge Wesseltoft, Nils Petter Molvær e Wibutee.
Ritieni che la difficile classificazione della vostra musica possa rappresentare un ostacolo al raggiungimento dei vostri obiettivi?
Se suonassimo qualcosa di standard sarebbe certamente più facile trovare un"etichetta, un"agenzia di booking e festival in cui esibirci. D"altra parte non penso che interesserebbe molto un"altra band industrial o black metal. Ce ne sono pure troppe. Magari il suono di "Blackjazz" tra qualche anno sarà considerato “popolare” nel senso stretto del vocabolo.
Come siete entrati in contatto con Indie Recordings?
Da quando eravamo un semplice quartetto jazz ad oggi i cambiamenti sono stati molteplici e non aveva piu" senso giocarci le nostre possibilità in una piccola etichetta jazz. Dopo avere pubblicato il nostro terzo e quarto album per la Rune Grammofon ci siamo mossi alla ricerca di una label che avesse la capacità di promuovere gruppi con i “muscoli”.
Quali sono le differenze sostanziali con "Grindstone"?
Anche se il paragone puo" sembrare arduo ci sono diversi punti di continuità tra i due album. In definitiva "Blackjazz" ha proseguito l"evoluzione di "Grindstone" introducendo nuove tecniche di registrazione, più elettronica e influenze metal. Sono anche aumentate le parti vocali e la produzione è fantastica. Adesso che siamo cresciuti musicalmente la nostra aggressività è ai livelli massimi.
Qual è il ruolo del sax nel vostro approccio musicale?
Il sax è lo strumento che ho studiato per otto anni e con cui ho fatto maggiore pratica. Direi una parte intregrante della mia mente e del mio corpo. Quando voglio suonare note veloci ma allo stesso tempo precise scelgo questo strumento e nell"immaginario sonoro degli Shining rappresenta la parte psicotica e melodica.
Proviamo a descrivere "Blackjazz" traccia dopo traccia...
The Madness And The Damage Done – La classica opener “kick in your face”. La batteria e le voci sono assolutamente folli e adoro il refrain riff, molto caldo e adatto ad accompagnare i movimenti di basso e synth. La reprise parte invece da una linea di mellotron e cresce fino a un potente finale.
Fisheye – Lo definirei il brano più pop del disco. Lo abbiamo suonato per la prima volta dal vivo al canale televisivo nazionale norvegese circa due mesi prima che l"album venisse pubblicato e il successo è stato qualcosa di imprevisto. Il clip di tale performance è stato visto oltre 25,000 volte. Il link è www.youtube.com/XXXXxXXXxxXxxX
Exit Sun – Un pezzo molto lungo basato su un paio di motivi ripetuti e stravolti il più possibile. E" un omaggio ai Muse ma anche ai Meshuggah visto che la parte centrale si base sulle ritmiche di "Electric Red" estratta da "oBzen".
HEALTER SKELTER – Una delle preferite dei nostri fans che l"hanno definita la traccia jazz metal definitiva. Direi che è un bel mix tra "In The Kingdom Of Kitsch You Will Be A Monster" e "Grindstone"
Blackjazz Deathtrance – Un"altra traccia che ha riscosso molto successo su internet. Sinceramente pensavo trovasse più difficoltà ad imporsi a causa della sua durezza e del caos totale che esprime ma le persone che ascoltano i dischi sono più intelligenti di quello che si possa credere.
Omen – Uno rubato lento registrato in studio in condizioni quasi live. Grutle Kjellson degli Enslaved ha fornito una grande contributo alle parti vocali.
21st Century Schizoid Man - Una versione killer del classico dei King Crimson. Non eravamo sicuri di inserirla nell"album a causa delle vibrazioni blues che emana l"originale ma la stesura definitiva ci è piaciuta molto e abbiamo deciso di condividerla.
Perchè avete deciso di riprendere proprio una canzone dei King Crimson?
Il motivo principale è che ce l"ha richiesta una radio norvegese nel 2007. L"idea di scegliere "21st Century Schizoid Man" è stata del nostro chitarrista. Dopo quell"esperienza l"abbiamo inclusa nella nostra setlist e in tre date tedesche Grutle Kjellson è salito sul palco insieme a noi durante la performance. E" un vero fanatico di King Crimson, Rush e Van der Graaf Generator e quando ci ha raggiunto in studio per registrare le sue parti vocali siamo stati contagiati dal suo entusiasmo.
Di cosa parlano le liriche del disco?
Sono parte della mia vita e catturano tutta quanta l"aggressività che ho accumulato in questi anni. La necessità di tirarla fuori era impellente. Molte frasi si ripetono durante l"album e questo influenza in maniera determinante la psicoticità complessiva. "Fisheye" e "Blackjazz Deathrance" sono due esempi espliciti in tal senso.
Vi sentite più vicini a The Dillinger Escape Plan o John Zorn? Ornette Coleman o Venom?
Direi ai primi in entrambi i casi.
Come è nata l"idea di contattare Sean Beavan?
Volevamo qualcuno che mixasse il disco in maniera ottimale per definire sia gli elementi free jazz sia quelli black metal ai massimi livelli possibili. Dopo qualche ricerca ci siamo orientati sul suo nome e gli abbiamo inviato dei demo. Quando ci siamo sentiti al telefono, nel gennaio dello scorso anno, mi ha ripetuto più volte che voleva che il disco suonasse estremo e cattivo come nessuno se lo sarebbe potuto mai immaginare ma anche catchy e melodico. Questa era anche la nostra idea e quindi abbiamo ritenuto fosse la scelta giusta affidarci nelle sue mani. Nessuno in passato è riuscito a combinare due generi tanto distinti e per farlo siamo andati a Hollywood. Ha un talento davvero fuori dal comune - non è certo un caso che in passato abbia collaborato con Marilyn Manson e NIN – e il suo marchio su "Blackjazz" è evidente.
Avete girato un video per promuovere l"album?
Di recente abbiamo registrato un concerto e in particolare la performance di "The Madness And The Damage Done". Poi abbiamo aggiunto alle immagini l"audio della versione edit della canzone. Il risultato lo puoi trovare su www.youtube.com/SHININGofficial
Pensi che l"accessibilità della musica sia un danno o un beneficio?
Questa è una domanda bellissima a cui è veramente difficile rispondere. Penso che sia positivo il fatto che la musica sia diventata più accessibile ma da un lato il mestiere del musicista è diventato avvilente. L"incapacità di dedicare all"arte l"intera vita da parte dei migliori talenti in circolazione è un problema devastante per la musica stessa.
Quali sono i prossimi piani per la band?
Cercheremo di suonare dal vivo in maniera esaustiva. Abbiamo fatto qualche concerto in Norvegia e siamo a metà del tour europeo. In estate ci dedicheremo a qualche festival per poi riprendere in autunno con altre date nel nostro paese e probabilmente negli Stati Uniti.
Chi è Mad Monk?
A parte Griguri Rasputin non credo che il quesito sia troppo difficile..