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MAN OF KIN - STUDIO REPORT

Non siamo certo abituati a tirarci indietro e dopo essere rimasti colpiti da "...And So It Begins" abbiamo voluto sapere di più dalla band di Ealing raggiuggendola in studio alla vigilia della pubblicazione del terzo full lenght. Al momento si stanno definendo i dettagli di "Reality Check" che sarà nei negozi a partire dal mese di giugno sospinto dall"eccitante anteprima di "We Walk" distribuita gratuitamente sul proprio sito ufficiale. Ascoltando il nuovo materiale l"impressione è che non ci sia davvero paragone con il passato sia a livello compositivo sia per quanto riguarda la produzione. Dalle casse esce un suono potente, aggressivo, abrasivo ma allo stesso tempo molto tecnico e pulito. Inutile sottolineare che quella degli inglesi è una delle release più attese dei prossimi mesi e quindi andiamo a sentire cosa ci attende direttamente dalle loro parole.


Avete le valigie pronte..
Stiamo per partire per il Sud America per delle date in attesa che il disco venga pubblicato. Il nostro obiettivo è quello di organizzare più concerti possibili.
Come si sono svolte le registrazioni?
Il disco è stato registrato ai Fenrock Studios di Cambridge da Mike Eddy e il nostro batterista Rob Halliday. Siamo stati più metodici per non lasciare nulla di intentato ma allo stesso tempo è stato tutto più semplice. Dopo cinque settimane ci siamo presi una pausa per qualche data negli States e questo ci ha permesso di tornare a lavorare sui nuovi brani con la mente fresca.
A quali album vi siete ispirati a livello di produzione?
Su tutti "Pray For Villains" dei DevilDriver, "Wrath" dei Lamb Of God e "Vulgar Display Of Power" dei Pantera ma ci piacciono molto anche Chimaira e Parkway Drive.
E" stata coinvolta l"intera band nello sviluppo del materiale?
Questo è il motivo per cui "Reality Check" definisce una volta per tutte il nostro stile. Per la prima volta siamo riusciti ad ottenere veramente quello che volevamo in partenza. Quando proviamo insieme buttiamo giù delle idee sulle quali lavoriamo fino a che non siamo davvero esausti. Per noi il processo di songwriting comincia con qualche abbozzo di chitarra e termina con i ritocchi della produzione senza nessun timore di modificare qualcosa nell"ambito della lavorazione. Cinque menti sono meglio di una.
Quali sono le differenze principali tra questo disco e quelli che lo hanno preceduto?
Direi il livello di aggressività. Penso che "...And So It Begins" fosse un disco più dinamico e vario grazie al quale abbiamo potuto sperimentare liberamente soluzioni diverse. In questo caso il processo compositivo è stato più rilassato e naturale. Ci siamo divertiti molto a scrivere i brani di "Reality Check" e credo che l"impatto che abbiamo ottenuto possa mandare fuori di testa le persone.
Adesso provate a recensire "We Walk" per chi vi sta leggendo in questo momento..

In questo disco tutto è più heavy e thrash anche se abbiamo posto grande attenzione al groove delle canzoni. "We Walk" è una dichiarazione di intenti importante per la band. Ci siamo rivolti a tutti coloro che ci davano per morti e non pensavano che potessimo arrivare lontano. Parla di noi, dei nostri amici, del pubblico e delle famiglie che non hanno perduto la fede e ci hanno supportato costantemente. Senza di loro sarebbe stato tutto molto più difficile. I Man Of Kin marciano verso l"ostilità e la negatività, orgogliosi di quello che hanno ottenuto e sicuri di potere sfruttare ancora di più il proprio potenziale. E" un fatto di karma. Ci sono persone che hanno speso mesi della loro vita per vederci affondare e questo significa che non valgono niente. Dal punto di vista musicale è uno dei brani più potenti che abbiamo mai realizzato dalle prime parti vocali ai riff del coro passando per un breakdown brutale. Sono certo che provocherà mal di collo a parecchie persone e lo sguardo in copertina dice tutto.