-Core
Iceland Airwaves presents Live from Reykjavík - FRIDAY

Anche quest'anno, come accade ormai dal 2015, seguiremo Iceland Airwaves, in esclusiva per Italia.

#IA2020 #LiveFromReykjavik

Questo il programma ufficiale di stasera:

DAY 1 - Friday Nov 13
19:30 Hjaltalín
20:05 Cell7
20:15 Mugison
21:10 Bríet
21:25 Emilíana Torrini & Friends
22:05 Kælan Mikla
22:20 Ásgeir
23:05 Mammút
23:25 Ólafur Arnalds

I biglietti per potere assistere allo spettacolo sono ancora disponibili a questo link:   https://icelandairwaves.is/live      

Sono già disponibili in rete i video delle esibizioni off venue, tra cui questi due bellissimi pezzi di gugusar:

https://www.youtube.com/watch?v=Tyvg6_w3_t8&

 

Hjaltalín

Non è strano che spetti agli Hjaltalín inaugurare la prima edizione virtuale del festival. In definitiva accadde pure lo stesso anno con l'esibizione strepitosa di Högni Egilsson al Grund, l'ospizio che si trova a poche centinaia di metri dall'imponente Landakotskirkja. In tale occasione suonò al pianoforte, davanti a tanti bambini e naturalmente agli ospiti della struttura, e venne accompagnato per un paio di pezzi da Sigríður Thorlacius. Dopo il successo internazionale di 'Terminal' e 'Enter 4', i membri del gruppo si sono dedicati a vari progetti e soprattutto il leader è stato impegnato con colonne sonore, insegnamento e materiale solista. Finalmente, a sette anni di distanza dalla colonna sonora di 'Days Of Grays', sono tornati in studio e hanno pubblicato un nuovo omonimo album, che contiene canzoni molto varie tra loro - tra indie rock, jazz e pop - suggestioni uniche come 'Waterfall', 'Wolf's Cry' e 'Night Theme', ma anche tanta elettronica (la splendida 'Baronesse').

Alle 20,30 ne sapremo di piu'. Di sicuro quella degli Hjaltalín sarà un'esibizione speciale. 

E' iniziato il countdown per il festival.

"Pretty as a Baronesse
I will wear my photograph
Rise above the mushroom clouds
Silent when the rest is loud

Where have you gone?
Where have you gone?
Maybe it was just my frame of mind.."

Con 'Baronesse' e la magnifica voce di Sigríður Thorlacius inizia Live from Reykjavík.

Dalla sua Högni Egilsson riesce invece sempre a dimostrare una duttilità vocale ed artistica fuori dal comune. Grazie alla sua personalità, gli Hjaltalín posso tranquillamente passare dall'elettronica al jazz, dall'indie rock al pop, e continuare a far sognare i propri fan.

Ora è il momento di 'We', una delle tracce più avvincenti di 'Enter 4'. Dopo aver ribadito quanto sia importante per loro far parte di questo broadcast, Högni presenta 'Mad Lady' e la sua dama di compagnia Sigríður si erge ancora a protagonista. Come al solito il suono è perfetto ed il mixaggio straordinario. Sulle note di pianoforte di questo pezzo è possibile veramente viaggiare.

Cell7

E' il momento di Ragna Kjartansdottir, la rapper di origini filippine che ricordiamo per il suo flow inconfondibile e dischi come 'CELLF' e 'Is Anybody Listening?'.

Lo scenario è chiaramente riconoscibile. Si tratta del Reykjavík Art Museum che in questi anni ha ospitato show leggendari. Un pezzo solo per lei ma la solita enegia di sempre.

Mugison

Cambia scenario e le telecamere vanno a pescare Mugison a Fríkirkjan. Un ottimo esempio di quanto varia possa essere la proposta musicale a Iceland Airwaves.

Chi è in rete con noi sarà rimasto colpito dall'originale Lopapeysa indossata dal musicista di Ísafjörður. A Reykjavík ne trovate in quantità ma vi consiglio di andarla a comprare nella fabbrica di Mosfellsbær, che si trova proprio davanti ai Sundlaugin Studios dove i Sigur Rós hanno registrato i loro capolavori. 

Sulle note di 'Gúanó Stelpan', ha sceso le scale della chiesetta di fronte al Lago Tjörnin e deciso di affrontare le gelide temperature della capitale. Il freddo non conta, questo è lo spirito della manifestazione.

Su un palco vero, finalmente, Mugison dedica al pubblico di Iceland Airwaves una tirata versione di 'Mugiboogie'. It's time to rock n' roll.

'Sweetest Melody' e 'Tipsy King' proseguono il set dell'autore di 'Haglél', che di pezzo in pezzo sta rendendo l'atmosfera sempre più bollente.

Piccola pausa con una visita al Mengi, assieme a Bjarni Gaukur Sigurðsson e Ólöf Arnalds, e lo spot di Record in Iceland.

Bríet

Dopo aver visto i primi video della giovanissima cantante islandese, mi aspettavo di trovarmi di fronte una diva. La ragazza che mi aspettava per un'intervista in una libreria del centro era invece semplicissima, timida e vestita con un paio di jeans larghi e una maglietta degli Iron Maiden. Quando poi l'ho sentita cantare dal vivo sono rimasto sbalordito. Nonostante la sua carriera sia ancora in fase di lancio, si è già tolta grandi soddisfazioni e singoli come 'In Too Deep', 'Ghosts' e 'Sólblóm', title track del suo primo full lenght, hanno scalato le classifiche. L'anno passato, il vestito ed i gioielli che indossava on stage acciecavano più delle luci del Reykjavík Art Museum. La location è la solita ma stavolta il vestivo è molto più tranquillo ed una lampada da salotto rende lo scenario familiare. 'Djúp Sár Gróa Hægt' e 'Rólegur Kúreki' inaugurano un set che mette in luce le impressionanti qualità vocali della ragazza.

Magia pura.

Emiliana Torrini & Friends

L'autrice di ' Love in the Time of Science' ci accoglie nel salotto di casa sua e attacca 'Great Big Secret Warehouse in the Sky' con alcuni amici, tra cui Pétur Ben. Chi ha avuto la fortuna di vedere uno dei concerti del tour da cui è stato estratto 'The Colorist & Emiliana Torrini' saprà di cosa sto parlando ma, oltre alla voce fatata ed arrangiamenti da sogno, a colpire è ancora la location. Un'atmosfera non ricercata ma essenziale, un'accoglienza che è quella tipica del popolo islandese.

'Someone You Love' e 'Beggar's Prayer' gli apici di una performance basata sull'intreccio di voci. Scontata la reprise di 'Crossroad' di Helgi Jonsson.

Kaelan Mikla

Da un concerto di musica pop, arrangiata in maniera estremamente classica, si passa all'ibrido tra new wave e post-punk del trio di 'Nótt Eftir Nótt'. Un po' di incenso e 'Gandreið' apre le macabre danze con Sólveig Matthildur in grande forma.

Ásgeir

Anche stavolta si passa da una set al suo esatto opposto, da un'atmosfera cupa a canzoni malinconiche e ricche di poesia. Prima 'Nýfallið Regn' e 'Minning' scaldano il cuore del pubblico, con uno sfondo cinematico. Poi è il turno di 'Dreaming', appare il sole, e non ce n'è più per nessuno.

Look up to the stars
In the darkness glowing
And when you're out there soaring high
Without your body flowing
Don't hesitate
You're dreaming after all

Seguono 'Lifandi Vatnið' e 'On That Day' con l'autore di 'In The Silence' che alterna cantato in lingua madre ed islandese, falsetto e voce sussurrata.. 

Fennir Yfir
Until Daybreak
Going Home

Mammút

Soli tre pezzi ma la tipica tensione demoniaca che si respira a tutti i loro show. Appena tornati nei negozi con 'Ride The Fire', i Mammút hanno eseguito due pezzi dal nuovo album ovvero 'Solomon' e 'Still Like A Mountain', prima di chiudere il loro set con la devastante 'Kinder Version'.

Ólafur Arnalds

Una serata magica si chiude con la performance del pianista-compositore che ha appena pubblicato 'Some Kind Of Peace'. Quella pace interiore che si respira ascoltando la sua neoclassica, vedendo i tasti degli organi che si premono da soli e lasciandosi andare a tracce malinconiche ma suadenti come 'Spiral,'New Grass' e 'We Contain Multitudes'.

Il talento di quest'uomo è talmente grande che sarebbe normale aspettarsi uno spettacolo sfarzoso, ricco di orpelli tecnici e sfumature pompose. Al contrario, il suo tocco è di una delicatezza unica e la sua più grande qualità è proprio quella di saper toccare il cuore delle persone e avvicinarle alla sua arte in un attimo. Inutile dire che il suo concerto era il più atteso di Live from Reykjavík e vedere l'Iðnó, che a quanto ne so non se la passa neppure bene, con quelle luci soffuse, organi e pianoforti dovunque ed un quartetto d'archi in grado di trasmettere emozioni uniche, ha fatto bene al mio cuore.

Qualche ora di sonno e sarò pronto per la diretta di domani. Grazie a tutte le persone che hanno vissuto questa esperienza con me. Ho ricevuto tanti commenti e invito tutti a prenotare appena possibile un volo aereo per la capitale islandese. Perché visitare la terra del fuoco e del ghiaccio è spettacolare e farlo durante Iceland Airwaves lascia un segno indelebile sul proprio animo.