"Uno dei dischi più eccitanti pubblicati da Metal Blade negli ultimi anni ed un altro momento di svolta per un collettivo che rappresenta un’entità del tutto elitaria nel panorama metal internazionale. Partendo dalla passione per ambientazioni sludge e post metal, i tedeschi hanno raffinato in continuazione i propri concept, incuranti della durata degli album e di conseguenza della difficoltà di ottenere dei riscontri di vendita importanti."
"Dopo ‘Pelagial’, i The Ocean hanno forgiato l’anello di congiunzione tra ‘Precambrian’ e ‘Heliocentric/Anthropocentric’. Un album che fonde le esperienze sonore di inizio carriera con fughe strumentali e ammiccamenti al post rock. ‘The Cambrian Explosion’ introduce una scaletta che non sente la mancanza di Luc Hess e Jona Nido ed al contrario esalta il suono di batteria di Paul Seidel ed impressiona l’ascoltatore con enormi giri di basso e vortici di chitarre."
Questi sono un paio di passaggi della recensione di Phanerozoic I: Palaeozoic che trovate a questo indirizzo
Nel frattempo il collettivo tedesco ha pubblicato Phanerozoic II: Mesozoic | Cenozoic e ve ne abbiamo parlato a questo indirizzo
L'emergenza sanitaria in atto ha costretto ad una sospensione dell'attività live, privando di fatto il pubblico e gli stessi musicisti di quella che è la dimensione congeniale per il gruppo post-metal fondato a Berlino agli albori del nuovo millennio e capace di scrivere pagine dense e dettagliate di storia del genere. Giovedì 25 Marzo però, Robin Staps e soci hanno preparato qualcosa di molto speciale per tutti i loro fan.
I The Ocean si esibiranno infatti al Pier2 di Brema e suoneranno per intero Phanerozoic I.
Queste le loro parole:
"After more than a year of absence from playing music, we’re stoked about getting back together to rehearse and perform - even more so, because we have a new space which we are currently transforming into our own recording studio. This is the beginning of a new era for us. We’ve battled against the inertia of 2020 with writing a whole bunch of new material, and the result is that we’ve got 2 new albums ready to record once the construction work is done."
Inizio folgorante per i tedeschi. Suoni spettacolari e luci rosse che mettono ancora più in evidenza le ombre dei musicisti quando sale il fumo.
La scelta di suonare Phanerozoic I: Palaeozoic fa pensare ad un altro show a breve nel quale invece verrà eseguito interamente l'ultimo lavoro in studio. Per chi non lo sapesse ricordiamo che Phanerozoic I: Palaeozoic è stato registrato, oltre che agli Hidden Planet Studios, ai Sundlaugin Studios ovvero il luogo magico in cui i Sigur Rós hanno completato i loro capolavori. Si trova a Mosfellsbær, a poche miglia dal centro di Reykjavík ed è stato costruito su una una piscina in disuso. Il Paleozoico, in passato noto anche come Era Primaria, è una delle più importanti divisioni della scala dei tempi geologici, una delle quattro ere geologiche tradizionali. Si estende da circa 542 a 251 milioni di anni fa. Robin Staps è la solita macchina ma a sorprendere fin da Cambrian II: Eternal Recurrence sono un Roïc Rossetti in grande forma ed un Paul Seidel veramente irresistibile dietro le pelli. In questo momento è lui l'anima di un collettivo che sa costruire dei crescendo ritmici da brividi.
Dopo le continue dissonanze di Ordovicium: The Glaciation of Gondwana è il momento della marziale Silurian: Age of Sea Scorpions che recita:
You and me, we took great pains
To not get down
To not get down too deep
Down into the raging stream
Of our subconsciousness
Our subconsciousness
Shadows are passing by
Sometimes they're close to catching up
Sea scorpions prowl these waters
They are the apex predators
This time we won't surrender facing the unknown
Strepitosa esecuzione quella di Silurian: Age of Sea Scorpions. Per il momento l'apice assoluto dello show e la prova che il post-metal non è da considerarsi soltanto un genere di nicchia. Se a suonarlo sono formazioni di questo calibro le potenzialità a livello espressivo sono incredibili. Per questa serata i The Ocean hanno scelto il locale di Gröpelinger Fährweg a Brema. Qui si svolgono fiere, concerti e proiezioni cinematografiche per un massimo di 2.800 persone. Gli undici minuti di Devonian: Nascent sono serviti per apprezzare nella sua totalità il mixaggio audio. Suoni potenti, sporchi quanto basta per far dimenticare l'assenza di pubblico ed un perfetto bilanciamento di chitarre, basso, batteria e synth.
Dopo un'intensa The Carboniferous Rainforest Collapse, lo show si è chiuso con i feroci cambi di ritmo di Permian: The Great Dying e Robin Staps ha confermato quello che immaginavamo ovvero che ci sarà un altro show nel quale verrà suonato interamente Phanerozoic II: Mesozoic / Cenozoic.
Ultime due considerazioni. La prima è che la regia di Thomas Lippick ha superato le attese. Da questo live sarebbe possibile ottenere un bellissimo dvd ed in queste condizioni non è certo semplice assecondare la propria visione nei dettagli. Complimenti anche il direttore della fotografia Michael Dreyer. La seconda è che i concerti ci mancano da morire e che eventi come questo non potranno mai sostituirli. In questi mesi abbiamo assistito a tanti live streaming di pessima qualità, che non hanno fatto bene al movimento e nemmeno agli artisti in questione. Nello specifico invece abbiamo avuto la dimostrazione che è possibile curare in maniera maniacale uno spettacolo da trasmettere esclusivamente in rete e trasmettere emozioni fortissime.