-Core
Wardruna
First Flight Of The White Raven

Dopo aver dato alle stampe il magnifico Kvitravn, i Wardruna hanno scelto di presentarlo con un evento straordinario denominato "First Flight Of The White Raven".

A questo link potete leggere la recensione dell'album che è stato prodotto da Iver Sandøy (Enslaved, Krakow):

https://www.suffissocore.com/portal/scalbumreview/12149/wardruna-kvitravn

Il suono caratteristico di Wardruna non ha confini. Trascende il tempo, il linguaggio e i generi musicali. Il collettivo norvegese è ampiamente ammirato per le proprie performance sceniche idiosincratiche, autentiche e straordinarie. 

Tra la pandemia globale e l'incerto futuro delle esibizioni dal vivo i Wardruna chiamano i fan di tutto il mondo per unirsi a loro in occasione di un ambizioso release party virtuale, cercando di riconnettere il pubblico di tutto il mondo e di reinventare l'intera esperienza di Wardruna in un modo nuovo e audace.  Partecipando all'evento ci sarà la possibilità di ascoltare per la prima volta l'esecuzione live di brani tratti dal nuovo album così come vecchi classici della folk band norvegese. 

Dopo una breve intervista in cui Einar Selvik ha illustrato le motivazioni dietro alla creazione del nuovo album e più in generale dietro alla ricerca storica alla base del progetto, il concerto ha inizio con la voce di Lindy Fay Hella in grande evidenza. Andamento marziale, cori epocali e strumentazione tradizionale. Così i norvegesi ci portano indietro nei secoli e ci svelano il segreto per recuperare il contatto con la Natura.

Un flauto apre 'Solringen', tratta da 'Runaljod - Yggdrasil' ovvero il secondo album dei Wardruna e quello che sostanzialmente li ha consacrati come uno dei gruppi pagan metal più interessanti al mondo. Segue 'Bjarkan' che invece ci riporta indietro proprio all'esordio 'Runaljod - Gap Var Ginnunga', edito nel gennaio del 2009 da Indie Recordings. Allora non erano molte le proposte artistiche capaci di muoversi in maniera tanto sicura tra folk norreno e ambient. La figura di Selvik è sempre in primo piano ed imponente.

L'omaggio alla trilogia si chiude con 'Raido', sesta traccia di 'Runaljod - Ragnarok' contraddistinta un evidente contrasto tra la voce grave del leader e quella angelica di Lindy-Fay Hella. Con 'Voluspá (Skaldic Version)' invece ci avviciniamo ai giorni nostri. 'Skald' è stato probabilmente l'album che ha visto la critica specializzata convergere totalmente in una direzione e indicare i Wardruna come una realtà a sè stante della musica contemporanea, a prescindere o meno dall'appartenenza al movimento metal. Stavolta Einar è da solo e le telecamera si concentrano sull'espressività del suo volto durante la performance. Se è invece Lindy-Fay Hella a sorprendervi, vi consiglio di ascoltare il suo lavoro solista intitolato 'Seafarer' e uscito un anno e mezzo fa per Ván.

A completare la line-up sono: Arne Sandvoll (backing vocals e percussioni), HC Dalgaard (backing vocals, percussioni e batteria), John Stenersen (moraharpa) e Eilif Gundersen (corno e flauto). A questi si è aggiunta l'altra vocalist Katrine Ødegård Stenbekk. Ogni traccia è accompagnata da un testo, qualche informazione storica ed il rumore di animali. Spesso le telecamera, prima di riprendere la band, indugiano sulle rune di riferimento. Un tamburo che sa tanto di annunciazione prima di una battaglia apre uno dei pezzi più intensi dell'ultimo lavoro in studio. 'Grá' è marcata a fuoco dalla vocalità alienante di Lindy-Fay Hella e rappresenta un ottimo esempio di come il songwriting di Einar Selvik si è evoluto negli anni.

A seguire i quasi sette minuti spettrali di 'Vindavlarljod', che nel disco anticipano la chiusura sconvolgente di 'Andvevarljod'. Questo un frammento in inglese del testo di 'Vindavlarljod': "The song weaves the wind Hugen chooses, Hugen wins The thread twists, the thread binds Under the moon yver mound Under the gallows, death speaks As far as I can tell...".

Il canto dei corvi introduce 'Rotlaust Tre Fell', traccia di apertura di 'Runaljod - Yggdrasil'. E' incredibile l'energia che trasmette questa canzone. Per i meno avvezzi alla cultura norrena ed alla tradizione dei Wardruna, non sarà sufficiente, come si legge in rete, guardare la serie televisiva Vikings o qualche pellicola di poco conto sui vichinghi. Quella dei Wardruna è una ricerca storica e musicale che ha saputo scavare nel profondo eppure riesce ad essere ugualmente accessibile. Un fascio di luce bianca spezza le gambe dei musicisti creando un'atmosfere decisamente più futuristica. Anche dal punto di vista visivo uno spettacolo imperdibile.

 Al cospetto di un concerto del genere, seppure in streaming, viene veramente da domandarsi cosa sia l'arte e quali siano le forze che ci tengano uniti in questo periodo storico terribile. In pochi sono riusciti in quest'ultimo anno a dare un senso agli spettacoli online, a rappresentazioni che promuovessero i propri dischi senza che si smarrisse buona parte dell'epicità della musica. I Wardruna sono tra questi. Hanno saputo creare qualcosa di sovrumano e memorabile.