A seguire un report dettagliato di Roadburn Redux, il festival online che l'organizzazione del celebre evento olandese ha fortemente voluto in questo angosciante periodo in cui l'attività live è sospesa.
Un modo per omaggiare una delle manifestazioni più interessanti da vent'anni a questa parte, che ogni anno porta nella cittadina di Tillburg, dominata dalla bellissima cattedrale di San Giuseppe, migliaia di appassionati di stoner, doom e post-metal.
Questo il programma dei quattro giorni:
THURSDAY
19:00 Welcome to Roadburn Redux
19:20 Svart Sessions: Kairon; IRSE! performing Polysomn
20:20 Noctule
20:30 Drowse
20:50 An Autumn For Crippled Children
21:00 Commissioned: Tau presents Dream Awake
22:10 Alora Crucible
Ad aprire le danze, dopo una presentazione dell'evento, è stata la prima delle Svart Sessions con i Kairon; IRSE! che hanno suonato interamente il loro nuovo album 'Polysomn'. Inutile dire che Svart Records è una delle etichette discografiche indipendenti più interessanti del momento e negli ultimi anni ha portato all'attenzione del mercato internazionale formazioni di assoluto rilievo come Hexvessel, Cardinal Wyrm, Demon Head, Sabbath Assembly, Telepahty e The Deatrip. Nello specifico, il quartetto finlandese - che descrive la propria proposta come un velenoso cocktail tra lo space rock dell'era di Greg Lake e King Crimson ed il free jazz, ha mostrato di aver reso il proprio songwriting molto più incisivo. A seguire ci sono stati i set esclusivi di Noctule e Drowse ma l'attenzione era tutta rivolta agli An Autumn For Crippled Children. La premiere del secondo singolo estratto da 'As The Morning Dawns We Close Our Eyes' ha catalizzato l'attenzione sul gruppo della Prosthetic - altra label che sta pubblicando un disco più bello dell'altro - che ha definito così 'Melancholia': "Un sentimento perseverante che attraversa quotidianamente tutte le nostre vite, e siamo sicuri anche nelle vite di altre persone. Combinato con un desiderio per i tempi passati e le persone che ci mancano, a volte può essere tutto travolgente. Ma la maggior parte di noi continua a combattere. In un certo senso la canzone parla di questo, ma è anche una parte cruciale dell'essere umani e dell'essere vivi ". Il trio olandese è autore di un formidabile mix tra post-black metal e shoegaze ed il successore di 'All Fell Silent, Everything Went Quiet' è atteso come una delle uscite più importanti della primavera. In chiusura della serata del giovedì, Tau e Alora Crucible hanno saputo mantenere elevato un livello di tensione che, con tutta probabilità, rimarrà tale per quattro bellissime giornate.
FRIDAY
13:00 Douwe Dijkstra documentary
13:30 Of Wolves
14:00 The Music of Townes Van Zandt premiere #1
14:10 Pelagic Presents: New Signings
14:30 Doctors of Space
15:00 Q&A: Robin Staps of Pelagic Records
15:20 Emma Ruth Rundle & Thou - Live at Roadburn 2019
15:30 Commissioned: Die Wilde Jagd performing Atem
16:15 Nadja performing Seemannsgarn
16:30 Kayo Dot
16:50 Thy Catafalque
17:10 Nero Di Marte
17:15 Q&A: Big Brave
17:30 Album Premiere: Autarkh performing Form In Motion
17:40 GOLD introduces This Shame Should Not Be Mine
17:50 Pelagic Presents: SOM
18:00 Pelagic Presents: Johan G. Winther
18:15 Album Premiere: The Devil's Trade performing The Call of the Iron Peak
19:00 Q&A: Divide and Dissolve
19:10 Jo Quail
19:30 Commissioned: GOLD performing This Shame Should Not Be Mine
19:40 Svart Sessions: Dust Mountain
20:15 Algiers
20:30 Album Premiere: Regarde Les Hommes Tomber performing Ascension
21:15 Commissioned: Many Blessings
21:30 Album Premiere: Emptiness performing Vide
21:40 Svart Sessions: Polymoon performing Caterpillars of Creation
22:20 Pelagic Presents: Briqueville
22:30 Pelagic Presents: The Ocean performing Phanerozoic II
23:30 Commissioned: TDC INC performing Corporate
23:40 Pelagic Presents: Year Of No Light
00:00 Maggot Heart
00:20 Pelagic Presents: Blessings
00:45 Inter Arma Covered in the Compound: Live at Chesterfield East
Personalmente il Roadburn Redux sarebbe potuto coincidere anche solamente con il concerto dei The Ocean chiamati a replicare all'esibizione del 23 marzo. Allora venne suonato dall'inizio alla fine 'Phanerozoic I' e stavolta è stato il turno del secondo capitolo, edito da Metal Blade lo scorso Settembre. Non avrebbe senso ripetere ciò che abbiamo detto nello speciale dedicato anche perché le due performance sono state piuttosto similari sotto tanti punti di vista ma un aspetto è doveroso sottolinearlo. Con il passare degli anni il collettivo tedesco è riuscito ad allargare ulteriormente la propria fanbase, avvicinandosi a certe cose dei Tool e rendendo, a tratti, la proposta affabile. Dal vivo però non concede tregua all'ascoltatore e pure in questo gli spettatori del festival hanno dovuto inchinarsi di fronte a qualità tecnico-compositive fuori dal comune. Prima che venisse trasmesso lo show, Robin Staps ha dichiarato:
"This will be the first time ever that we will be playing these tracks together for a crowd, and after releasing the album in the middle of the pandemic without being able to do all the things we would normally do, it feels like a big relief to do so. We couldn’t be more happy to watch this air on Roadburn screens as part of ‘Pelagic Presents’. This performance will be a rather intimate set-up compared to the Phanerozoic I livestream we did on March 25. No big production or stage: just the 6 of us in a nice room in the countryside.”
Un altro show imperdibile è stato quello dei Regarde Les Hommes Tomber, passati di recente da Les Acteurs De L'Ombre Productions a Season Of Mist, che hanno confermato una crescita esponenziale e dimostrato di essere grandiosi anche dal vivo. Il venerdì di Tilburg è stato però ricco di sorprese. Nel primo pomeriggio Of Wolves, Nadja, Kayo Dot ma soprattutto Emma Ruth Rundle & Thou hanno soddisfatto palati fini e curiosi. Alle cinque circa è toccato poi ai Nero Di Marte dare sfoggio di tutta la loro bravura ed il loro set è stato seguito dalle cupe note di 'Form In Motion' di Autarkh. Dello spazio dedicato a Pelagic ho apprezzato piu' che altro Johan G. Winther, di cui abbiamo da poco recensito 'The Rupturing Sowle', e molto interessanti sono stati pure The Devil's Trade, che ha cercato di proporre un'interpretazione differente al materiale di 'The Call Of The Iron Peak', Divide And Dissolve, autrici di un disco alienante, e Jo Quail, violoncellista che abbiamo trovato come ospite in alcune delle migliori release degli ultimi mesi (Mono, God Is An Astronaut, Myrkur...). A sottolineare quanto possano essere eterogenei sia il programma che il pubblico di Roadburn ci hanno pensato gli Algiers, attesi alla pubblicazione di un album che ci dica sul serio se siamo al cospetto di una band in grado di scrivere la storia, ma anche Year Of No Light e Inter Arma hanno reso elettrizzante la serata. Gli Emptiness hanno presentato la loro nuova bizzarra fatica 'Vide', Dust Mountain e Polymoon hanno aggiunto carne al fuoco delle Svart Sessions ed i Blessings hanno evidenziato un grande potenziale. La rivelazione della notte è stata pero' Linnea Olsson. L'ex The Oath e Beastmilk ha portato on stage il suo progetto solista Maggot Heart ed in particolare i brani dell'eccellente Mercy Machine. Non solo una grande musicista ma una songwriter che merita di essere attenzionata senza riserve. Nel commento di Linnea c'è tutta la voglia di tornare in tour:
“We haven’t been on stage since our last US tour in October 2019, and we’ve been dying to play the songs off ‘Mercy Machine’ live. It’s an honour to finally be able to present a few of these tracks at Roadburn Redux, in a setting that speaks of who we are as a band. We’ll channel everything we’ve got – tune in and turn on.”
Se poi avete, come il sottoscritto, un ascendente per le bellezze nordiche allora vi suggerisco di rivedervi anche i Gold. Con queste parole Milena ha introdotto 'This Shame Should Not Be Mine':
‘This Shame Should Not Be Mine’ is a powerful piece on stigma, shame, loneliness and rejection. It explores my personal trauma and it explores a new sound. We loved experimenting over the past few weeks. We started our writing process from a whole different perspective. We weren’t able to rehearse a whole lot with the full band. So we had to create from our home. With influences from all over, using synths, samples and electronics. It’s the next step in the evolution of GOLD. The theme of the piece is very intimate. It’s hard to be this public about something this private. But we also know it can have a healing effect to address such trauma, not only for us but also for the listener. We want to welcome you in that world and hope you’ll find it comforting.”
SATURDAY
12:30 We Are The New Chimeras
13:00 Album Premiere: Trialogos performing Stroh Zu Gold
14:00 Pelagic Presents: Oslo Tapes
14:10 Wesenwille
14:15 The Music of Townes Van Zandt premiere #2
14:20 Acid Rooster
14:40 Lucile Lejoly - The World Is Lava
14:50 Wolves In The Condo
15:00 Album Premiere: Spill Gold performing Highway Hypnosis
15:15 Q&A: Knoll
15:30 Svart Sessions: Doodswens
15:45 Sula Bassana presents Roadburn Haze
16:10 Wolf King
16:20 Knoll
16:40 Commissioned: Primitive Man
17:00 Commissioned: Solar Temple performing The Great Star Above Provides
17:15 Q&A: Tomi Pulkki & Mat McNerney of Svart Records
18:00 Dawn Ray'd
18:10 Paradox Presents: Autarkh III
18:15 Q&A: Dylan Walker of Full of Hell
18:50 Jonathan Hultén
19:00 Le Guess Who? at Roadburn Redux: Plague Organ performing Orphan
19:15 TESA
19:30 Offermose presents Jordens åbne sår
19:50 Commissioned: BADA
20:20 Commissioned: Mizmor presents Wit's End
20:45 Body Void
20:50 Album Premiere: Die Wilde Jagd performing Haut
21:00 Wayfarer
21:30 Sunrot
21:40 Steve Von Till presents A Remote Wilderness
21:45 Witch Mountain
22:50 Commissioned: The Nest performing Her True Nature
23:15 Gallops
23:40 Hante.
23:45 Svart Sessions: Haunted Plasma
00:30 Blanck Mass
01:00 Commissioned: Neptunian Maximalism: Set Chaos To The Heart Of The Moon
01:15 Algiers Mixtape
Dopo una serata spettacolare come quella del venerdì, il terzo giorno di Roadburn Redux non è stato da meno ed è stato anch'esso caratterizzato da conferme, sorprese ed alcuni concerti o premiere memorabili. A dominare sono stati soprattutto Wolf King, che hanno suonato 'Grief Portrait', e Jonathan Hultén, ma è evidente, anche solo leggendo i commenti degli spettatori sulla chat dell'evento, quanto sia stata importante l'accoglienza riservata ad artisti quali Body Void, Wayfarer e Steve Von Till. Ho trovato abbastanza deludente lo show di quest'ultimo, che ormai porta avanti un percorso artistico dignitoso ma lontano dagli standard qualitativi a cui ci aveva abituato sia con i Neurosis sia come solista. Nel primo pomeriggio gli Oslo Tapes hanno alimentato l'attesa del loro nuovo album, di cui vi parleremo presto su queste pagine, e subito dopo i Wesenwille hanno ricoperto di pece nera lo schermo e dichiarato:
"As a growing band, being granted the opportunity to present our hot off the press new material on the venerated Roadburn festival is an opportunity we would never pass up. Especially in these dark times where all live appearances have either been cancelled or postponed, this inclusion offers us great consolation. We are very, very thankful to Walter and the boundless enthusiasm with which he included us in this year’s line-up. Naturally, after our first contact we immediately rushed off to our ‘home away from home’ in Utrecht, dB’s, to get our live act in optima forma. For those longing for an overwhelming live experience in daunting times, all we have to say is: don’t miss out.”
Alle Svart Sessions hanno partecipato con profitto Doodswens e Haunted Plasma, ed interessanti da seguire sono state pure le esibizioni di Solar Temple e Le Guess Who? at Roadburn Redux: Plague Organ performing Orphan. Tra le sorprese segnalo i Trialogos di Conny Ochs, Sicker Man e Kiki Bohemia, i Primitive Man e Mizmor e tra le conferme i Witch Mountain, il cui set sembra fatto apposta per il festival, e Hante., che ho avuto modo di scoprire un paio di anni fa ad un concerto di Spiritual Front e Rabia Sorda e trovo una delle proposte più avveneristiche ed intriganti in ambito industriale del momento. Un commento a parte lo meritano però, come precisato qualche riga fa, gli autori di 'The Path Of Wrath' e l'ex Tribulation. Nel primo caso siamo al cospetto di una delle miscele heavy metal e punk più elettrizzanti degli ultimi tempi. Per descriverli meglio rubo un estratto della recensione: “...attitudine da vendere, riff taglienti in puro stile black, batteria crust-hardcore, orgogliose atmosfere heavy metal e una voce che ti apre in due”. Niente di meglio per un sabato pomeriggio noioso in zona arancione. Per quanto riguarda invece Jonathan Hultén potrei parlare per ore di questo personaggio assurdo, che ha mollato una band all'apice del successo, solo dopo aver completato l'ultimo magnifico lavoro in studio 'When The Gloom Becomes Sound', e si è dedicato ad una carriera solista che lo vede spingersi su territori sonori e artistici completamente differenti. L'esordio, non a caso edito da Kscope, 'Chants From Another Place' ha stupito in molti e se non l'avete ancora ascoltato fatevi un favore. L'esibizione in questione però è stata da brividi con lo svedese, pittato e adornato quasi una divinità spettrale, immerso nella foreste. Tra neve, alberi altissimi e disboscamenti, che lasciano a bocca aperta. Un'interpretazione incredibile e un messaggio spirituale-ecologico che ha toccato in molti.
Queste le sue parole: “I’m excited to be performing at Roadburn again, this time with a short film created by my friends Jakob Johansson, Maria Larsson and myself. We call it “Ghosts and Memories of a Dead Forest”. The audio is mixed and mastered by Ola Ersfjord."
In chiusura Blanck Mass ed un lussurioso mixtape degli Algiers.
SUNDAY
12:40 Talea Jacta meets Electric Moon
13:00 Astrosoniq - Live at Roadburn 2016
14:20 Blodet
14:30 Album Premiere: MIGHT performing Might
14:40 Pelagic Presents: LLNN
14:50 Commissioned: Dirk Serries performing Epitaph
15:20 Midwife
15:30 Vinyl Veda Vault
15:45 Pelagic Presents: Psychonaut
16:00 Pelagic Presents: Sâver
16:20 The Music of Townes Van Zandt premiere #3
16:30 Pelagic Presents: Crown
16:50 Commissioned: Dead Neanderthals performing IXXO
17:00 The Music of Townes Van Zandt Q&A
17:15 Hand Model
17:30 Death Bells
17:50 Pelagic Presents: Lustmord & Karin Park
18:00 Q&A: Lingua Ignota
18:10 Album premiere: Territoire presents Étude de la profondeur
18:30 Obsidian Kingdom
18:40 Commissioned: Of Blood And Mercury performing The Other Side Of Death
18:50 Amulets
19:00 Svart Sessions: Iterum Nata
19:30 Q&A: Aaron Turner
19:40 Svart Sessions: Hexvessel performing Dawnbearer
20:40 Album Premiere: Wolvennest performing Temple
22:00 Aaron Turner
23:00 DeWolff
Siamo arrivati a domenica e sinceramente un po' dispiace perché l'evento ha superato le attese e ha rappresentato un buon compromesso tra il desiderio di vedere musica dal vivo e l'esigenza di starsene ancora tra le calde mura della propria abitazione. Il pomeriggio è stato marchiato a fuoco da Pelagic Records che ha presentato gli ottimi LLNN e C R O W N, di cui abbiamo appena recensito lo spettrale 'The End Of All Things', oltre a Psychonaut e Sâver. Dopo i Death Bells, l'etichetta di Robin Staps ha messo in scena la collaborazione tra Lustmord e Karin Park, anche lei da poco nei negozi con 'Norwegian Gothic' degli Årabrot. Nei prossimi giorni recensiremo pure 'ALTER', ma possiamo già anticiparvi che si tratta di un'opera imprescindibile per chi ama la sperimentazione e l'avanguardia nordeuropea. Lingua Ignota ha risposto a qualche domanda prima che gli Obsidian Kingdom mostrassero al pubblico del Roadburn Festival tutta la loro follia compositiva. Questo il commento degli Of Blood And Mercury che hanno eseguito su commissione 'The Other Side Of Death':
“We are driven to take on this project to push ourselves into unknown territory, both with the performance as with the topic itself. With the Great Conjunction happening, matters such as death and rebirth have been illuminated. We feel though that our general concept of death is fragmented, defective and maybe even completely false. We can only speculate, and it is exactly that speculation we will put into music. Our path might seem chaotically winding, but in the end it’s a straight path to death.”
Dopo Randall Taylor aka Amulets e gli Iterum Nata, è arrivato il momento di due set di prim'ordine. Gli Hexvessel hanno infatti suonato 'Dawnbearer' mentre Aaron Turner ha preceduto i DeWolff, in attesa che il sipario su questo meraviglioso evento online calasse in maniera definitiva. Un commento a parte lo meritano i Wolvennest che hanno illustrato con queste parole la loro discesa negli abissi: “While we stayed in the abyss these last months, we followed the dark path to the light, fearless and confident.” Nelle note e nelle atmosfere di 'Temple' si nasconde sul serio un rituale pericoloso per tutti voi, quindi statene lontani se non siete pronti ad affrontare certe cose.