-Core
Staind
The Return Of Staind: A Two Part Global Streaming Series

Non solo il duplice evento streaming promosso dalla band originaria di Springfield e prodotto da Danny Wimmer Presents - anche dietro alla diffusione di Korn: Monumental - è stato una gradita sorpresa ma ha permesso a chi scrive e di riflesso a tutti gli appassionati di alternative metal di operare un viaggio a ritroso nel tempo e scoprire di nuovo la magia di certi singoli e la bellezza della voce di Aaron Lewis.

Il leader in questi anni, gli Staind hanno datto alle stampe il loro ultimo full lenght nel 2011, si è dedicato soprattutto alla carriera solista ed al suo amore per il country, riscuotendo peraltro un notevole successo, ma è inevitabile che la gente avesse voglia di rivedere gli Staind ai livelli di 'Dysfunction' e 'Break The Cycle'. Quei due album sono nella memoria di tutti gli appassionati di nu metal, non a caso i Korn se li portarono dietro ai tempi del Family Values Tour, e ciò che è successo dopo il successo su scala internazionale di 'It's Been Awhile' poco importa davanti a performance di questo tipo. La prima parte dell'evento è stata dedicata alla riproposizione dello show del Foxwoods Casino di Mashantucket, località del Connecticut dove affonda le proprie radici la comunità nativa Pequot, che in questi giorni è stata immessa anche sul mercato da Alchemy Recordings. L'intera performance – risalente alla reunion di due anni fa - è stata superba, Mike Mushok si è dimenato come quando era ragazzino e ha trasmesso dinamicità ad una scaletta, compatta e priva di cali di tensione ma soprattutto superiore a quella di 'Live From The Mohegan Sun'. Sal Giacarelli è un mostro dietro le pelli ed è riuscito nell'impresa di distogliere i riflettori, anche se solo per qualche momento, da Aaron Lewis. Per il resto, come è logico che fosse, la prova del frontman è stata soggetto di analisi approfondite perché buona parte dei fans si domandava se potesse ancora reggere l'urto del vecchio materiale dopo essersi misurato a lungo con  il country e la musica acustica. Dopo il divertente pre-show, la risposta è stata tutta nell'iniziale 'Eyes Wide Open', tratta dall'ottimo 'Staind', impreziosita dalle sue grida potenti e da un carisma fuori dall'ordinario. Da brividi anche 'Something' e 'Outside', oltre ovviamente a 'It's Been Awhile' e 'Mudshovel' che hanno chiuso il set. 

Questo il commento di Aaron Lewis sull'esibizione al Foxwoods Casino: "I'm glad we captured that energy here and can share it with those who couldn’t be at Foxwoods.”

Stasera seguiremo in diretta la seconda parte dell'evento in cui la band suonerà per intero il capolavoro 'Break The Cycle' a vent'anni dalla sua uscita. Il concerto è stato registrato al Mill 1 di Holyoke, Massachusetts ed il motivo è spiegato direttamente dal frontman: "“Our first show together in 1995 was at a now defunct bar called the Waterfront in Holyoke. We played mostly covers, because that’s what you had to do back then. Turns out The Waterfront is two miles from where we did this. Here we are, two miles down the road, 26 years later, celebrating the anniversary of the album that helped us break though 20 years ago and altered our lives forever”.

Parlare di 'Break The Cycle' significa parlare di un disco capace di debuttare al numero uno di Billboard e di vendere 700,000 copie solo nella prima settimana. Non è stato solo un successo commerciale ma anche un disco capace di fermare il tempo e di caratterizzare un momento storico preciso in cui il nu metal ha iniziato ad evolversi e l'alternative metal in generale, soprattutto quello statunitense ma di riflesso anche quello europeo, ha incorporato influenze ancora più varie, raggiungendo una sorta di compromesso col post-grunge. Danny Wimmer ha dichiarato: “..It’s a defining moment for the genre, the way it flows from beauty to heaviness – and Aaron Lewis was the perfect instrument for those melodies, those lyrics. Nobody in the genre could match the dynamics of Aaron’s voice.” Tutto ciò aveva spinto la Flip Records di Fred Durst a metterli sotto contratto ed a credere prima i 'Dysfunction' e poi in questo bestseller incredibile dal quale sono stati estratti singoli come 'Fade', 'Outside', 'For You' e 'Epiphany', oltre naturalmente a 'It's Been Awhile', capace di cambiare per sempre la vita di quattro musicisti che amavano gli Alice In Chains come i Korn, gli Stone Temple Pilots come i Rage Against The Machine. 

Si parte con la bellissima ripresa di Open Square e Mill 1 appare subito come un vecchio scantinato disabitato con Marshall disposti un po' ovunque. Mentre le noti furenti di 'Open Your Eyes' si liberano nell'aria le telecamere puntano sulle braccia tatuate di Aaron Lewis ed il livello di adrenalina cresce. Segue 'Pressure', tra i pezzi migliori di sempre della band, e Mike Mushok dimostra di sapere ancora pestare duro prima che l'atmosfera si faccia più rarefatta con 'Fade'.

And it's been awhile
Since I can say that I wasn't addicted
And it's been awhile
Since I can say I love myself as well
And it's been awhile
Since I've gone and fucked things up just like I always do
And it's been awhile
But all that shit seems to disappear when I'm with you And everything I can't remember
As fucked up as it all may seem
The consequences that I've rendered
I've gone and fucked things up again

'It's Been Awhile' e 'Epiphany' sono due gemme assolute e su questo siamo tutti d'accordo ma quanto è bello sentire la temperatura salire di nuovo con 'Suffer'. Gli Staind sono in splendida forma e riascoltare un capolavoro del genere in questo periodo di privazioni e di confinamenti in casa assume un sapore ancora più speciale. 'Warm Safe Place' mette a dura prova le corde vocali del frontman ed il finale è tutto in crescendo con 'Outside' e 'Waste', prima che 'Take It' chiuda questo viaggio a ritroso nel tempo alla riscoperta di una delle più belle uscite discografiche del nuovo millennio. Produzione perfetta e immagini che preludono alla pubblicazione di un Blu-ray.

Per un paio di giorni lo show sarà ancora disponibile su:

https://www.staindofficial.com