Ribadisco quanto ho scritto in occasione della quarta edizione di Acciaio Festival quando i White Skull furono protagonisti di un concerto grandioso al pari della Strana Officina! Essersi ripresi la “Sister” ed essere tornati a “guardare” al passato ed alle proprie origini sono state le scelte migliori possibili per una formazione che rappresenta l’epopea dell’heavy metal italiano. I risultati si sono visti da subito perché ‘Under This Flag’ era già un album solidissimo, con un’anima e suoni in grado di competere con ciò che esce di più eccitante all’estero. Adesso, a cinque anni di distanza, ‘Will Of The Strong’ rischia veramente di scrivere un pagina importante nella storia dei vicentini che si rifanno a ‘Tales Of The North’ e ‘Public Glory Secret Agony’ proponendo allo stesso tempo una versione aggiornata del loro power metal melodico a tinte epiche. La curiosità è vederli alle prese con la descrizione delle vicende di alcune donne rivoluzionarie come la pirata Grace O’ Malley, Giovanna D’Arco o Evita Peron (nella splendida ‘Lady Of Hope’ che vale da sola l’acquisto). Inoltre appare sempre più evidente il peso delle tastiere di Alessandro Muscio, anche con Opera IX e Highlord, al fianco del solito guitar work roccioso di Tony Fontò (davvero pregevole il suo assolo in ‘Lay Over’). Queste le basi su cui si erge una scaletta potente e scevra da cali di tensione. Il resto lo fa, come sempre alla grande, Federica De Boni, grintosa quando serve e tecnica quando c’è bisogno di dare enfasi alle linee armoniche (per esempio nella ballad ‘Sacrifice’). Stupende la title track e ‘I Am Your Queen’ mentre ‘Holy Warrior’ sembra scritta apposta per scatenare l’entusiasmo del pubblico sottopalco e ‘Shieldmaiden’, ispirata dalle saghe vichinghe, si riallaccia al full lenght precedente. In attesa del ritorno dei Domine un colpo eccezionale per Dragonheart Records.