Un disco che sprigiona groove pesante da ogni nota e risulta decisamente più compiuto, focalizzato e riuscito dell’imbarazzante esordio. Corey Taylor ha dimostrato di credere veramente in quella che a questo punto sarebbe giusto definire qualcosa di più di una band parallela. ‘Come What(ever) May’ non nasconde pieghe estreme o complicati risvolti tecnici. E’ un disco di purissimo hard rock moderno suonato e prodotto alla grande punto e basta. Alcune canzoni spiccano tra le altre e sono senza dubbio i singoli ‘30/30-150’, ‘Through Glass’ e ‘Reborn’ che scuoterà le vostre anime perdute in qualche mid-tempo di troppo. La traccia che regala il titolo all’album e ‘Hell & Consequences’ possiedono l’impatto giusto così come la conclusiva ‘Zzyxz Rd.’ che svela l’anima romantica e malinconica di un Taylor coadiuvato nel migliore dei modi dal ‘collega’ James Root (stupendo l’assolo di ‘Your God’) e quel Roy Mayorga che riesce sempre a mettersi in bella mostra con il suo drummin’ potente e preciso. Alla resa dei conti ‘Come What(ever) May’ si guadagna un giudizio più che positivo per la capacità di rendere avvincente quella ricerca di varietà sonora e di contenuti che lo stressato frontman degli Slipknot aveva inutilmente portato avanti fin dallo sconclusionato esordio.