Ayreon, Arjen Lucassen, 01011001. Oltre cento minuti di musica a livelli impensabili che finalmente trasportano il compositore olandese su territori liberi da tecnicismi esasperati e arrangiamenti noiosi. L"evoluzione di questo album va letta su due piani capaci di sezionarsi a vicenda. Il primo legato al lento sciorinare letterario di un concept sci-fi che a partire dall"iniziale grido di aiuto di " Age Of Shadows" riuscirà ad ammaliare chi avrà il coraggio di non fermarsi al mero ascolto delle canzoni. Il secondo intriso della consapevolezza di Lucassen di agire secondo il preciso obiettivo di riunire sotto la stessa algida cantanti e generi distinti senza mai annoiare o scadere in strutture elaborate all"inverosimile. Al contrario "01011001" è un disco che cresce ascolto dopo ascolto assumendo di volta in volta un ruolo sempre più dominante nei confronti di chi si pone umile al suo cospetto. Lucassen guarda al passato per quanto riguarda l"intera produzione dell"album: dall"artwork ai suoni, dalle liriche ai passaggi strumentali sembra infatti di trovarsi di fronte ad un masterpiece di fine anni ottanta. Allo stesso tempo però per capacità di immaginazione, concept e utilizzo dell"elettronica il settimo lavoro in studio a nome Ayreon guarda al futuro come unica forma di salvezza. Impressionante la lista di ospiti che si sono alternati dietro al microfono o hanno contribuito allo spessore strumentale delle quindici tracce proposte (alcune suddivise anche in cinque-sei parte ciascuna). Prima di tutto segnalerei il violino di Ben Mathot, il violoncello di David Faber e il flauto di Jeroen Goossens che regalano a numerosi passaggi un tocco progressive riconducibile a gruppi storici quali Yes o Jethro Tull. Importante anche l"apporto di Derek Sherinian e Tomas Bodin alle tastiere ma è logicamente il calderone di voci differenti che rende unico "01011001" nel suo genere e consigliato a tutti coloro che amano tutte le variazioni del metal più classico e dell"hard rock melodico. Hansi Kursch (Blind Guardian), Daniel Gildenlöw (Pain of Salvation), Jonas Renkse (Katatonia), Jorn Lande, Anneke van Giersbergen (Agua de Annique, ex-Gathering), Steve Lee (Gotthard), Floor Jansen (After Forever), Simone Simons (Epica) e Ty Tabor (King"s X) alcuni dei nomi che troverete tra i crediti dell"album e che caratterizzano in modo imprescindibile un ascolto mai tanto vario e convincente in casa Ayreon.