'A Prescription For Paper Cuts' è vecchio di sei anni. Come avete trascorso tutto questo tempo?

(Shir) Abbiamo ricevuto un eccellente riscontro da parte della comunità prog rock internazionale. Siamo stati invitati alla convention Prog Resiste’ in Belgio dove abbiamo suonato di fronte ad una folla di appassionati prog. Quella è stata la nostra prima esperienza all'estero. Poi abbiamo organizzato altri concerti in patria testando le nuove canzoni finché ci siamo sentiti pronti per registrare. In sei anni siamo cresciuti professionalmente e personalmente, oltre all'aspetto finanziario abbiamo dovuto rimpiazzare alcuni membri e c'è voluto tempo per comporre i brani e arrangiarli a dovere. Un processo molto lungo ma necessario. All'inizio dello scorso anno era tutto pronto e il tempo restante è stato impiegato a trovare una distribuzione adeguata.

(Shai) Il processo di pre-produzione e il programming di batteria e basso sono serviti a scrivere arrangiamenti migliori e correggere parti che non funzionavano. I tempi si sono chiaramente allungati e quando siamo entrati in studio avevamo lavorato alle canzoni per quasi due anni.

Quali sono le differenze principali tra i due dischi?

(Opher) In un certo senso 'A Prescription For Paper Cuts' era più sperimentale. Dovevamo ancora definire il nostro suono e capire in quale genere collocarci. 'Natural Causes' è invece figlio di una visione più chiara, sapevamo cosa ottenere e abbiamo lavorato duramente per arrivarci. Le canzoni sono leggermente più pesanti e comunicative, con enfasi sulle melodie e sul songwriting. La musica è ancora molto intricata e complessa ma crediamo che adesso le armonie rimangano più facilmente in testa.

Quali erano i vostri obiettivi al momento di entrare in studio?

(Opher) Principalmente ci interessava progredire rispetto al primo album. In questi anni abbiamo guadagnato un'esperienza cruciale nel songwriting e nelle tecniche di registrazione. Anche gli arrangiamenti sono stati completati nei nostri studi personali e questo ci ha permesso di stilare un piano preciso. Credo che 'Natural Causes' sia esattamente come lo avevamo pensato in origine.

Quanto tempo avete impiegato per registrare i pezzi?

(Shir) E' difficile da dire perché alcune canzoni hanno girato per lo studio per mesi mentre altre sono state mixate esattamente come erano uscite dalle home recordings.

(Shai) Se ricordo bene sono servite circa quindici ore per la batteria, una decina per il basso, diciotto per le parti vocali e venti per le chitarre. Passaggi di tastiera e ritocchi sono stati effettuati a casa in un periodo decisamente più lungo.

Quali album vi hanno ispirato in termini di produzione?

(Opher) Su tutti 'El Cielo' dei Dredg, 'De-Loused In The Comatorium' dei Mars Volta e le ultime uscite degli Opeth. A questi aggiungerei le nostre influenze più classiche come Pain Of Salvation e Porcupine Tree.

(Shai) Personalmente 'Be' dei Pain Of Salvation, 'In Absentia' dei Porcupine Tree e 'Ghost Reveries' degli Opeth sono titoli tutelari.

Chi si è occupato dell'artwork?

(Opher) Dopo avere completato l'album ci siamo preoccupati di trovare un artwork che riflettesse il magnetismo della musica. Qualcosa che non si fosse mai visto in precedenza. Ci siamo seduti insieme ed abbiamo deciso il concept e lo stile, raggiungendo l'accordo su immagini surreali che richiamassero Magrette e Dalì. La metafora della stazione ferroviaria rappresenta lo stato di costante transizione della vita e le figure sono analogie con le canzoni. Nella ricerca abbiamo trovato un artista canadese chiamato Vitaly S. Alexius e dopo tre mesi l'artwork era pronto.

Possiamo vedere un parallelo con 'The Fountain' di Darren Aronofsky?

(Opher) L'album si relaziona con morte, esistenza e relazioni quindi materie globali che uniscono le persone di tutto il mondo. L'arte evoca emozioni e permette di creare dei paralleli. Non mi stupisco quindi del riferimento anche se non è stato intenzionale.

(Shai) Ho visto il film ma non vedo il parallelo se non per una sorta di surrealismo generale.

Vi siete mai trovati in una situazione del genere?

(Shai) Sinceramente non mi è mai successo di ritrovarmi in una sceneggiatura suddivisa in tre parti senza collegamenti cronologici.

Quali sono le cause naturali di cui parlate nel titolo?

(Shair) Tutte le canzoni hanno a che vedere con la fine di qualcosa. Che sia una relazione, un periodo della vita o l'intera esistenza. 'Natural Causes' desidera essere un titolo ironico perché da una parte affermiamo che tutto finisce come nella regolarità delle cose e dall'altra non ci piace che succeda.

Siete in contatto con altri artisti israeliani?

(Opher) La comunità progressive da queste parti è molto piccola e quindi ci conosciamo tutti. Ti consiglio di dare un'occhiata su PieQ

(Shai) Sopratutto Yossi Sassi e Kobi Farhi degli Orphaned Land ci hanno dato consigli in base alle loro esperienze.

Di cosa parlano 'Human Again' e 'Replacing People'?

(Shir) 'Human Again' descrive come ci si sente al termine di una lunga relazione. Devi scoprire te stesso da capo dopo esserti sentito usato per troppo tempo. E' come se avessi ignorato alcuni aspetti della tua vita e improvissamente le opportunità del mondo siano di nuovo a disposizione. Non è un caso che l'essere umano tenda ad evitare i rapporti monogami. 'Replacing People' parla della fragilità di alcune storie, è un pezzo sull'essere prudenti in amore e svela una sorta di romanticismo cinico.

Ha senso parlare di nu prog per voi?

(Shir) Per anni abbiamo preferito essere collocati sotto l'etichetta prog rock ma sono d'accordo sul fatto che 'Natural Causes' sia decisamente più metal anche se ci sono dei brani più solari e alcune ballate. E' difficile definire cosa sia il nu prog, se il riferimento è alla ricerca atmosferica e all'uso ripetitivo di accordi in progressione lo facciamo anche noi.