Prima di tutto vorrei indagare sulle vostre origini. Come si è formata la band?
La band è nata poco più di diciassette anni fa a Heerleen in Olanda. Io e Che, il nostro vecchio singer, volevamo suonare di una band metal con influenze hardcore. L'obiettivo era quello di fare più tour possibili e per quello scegliemmo Wouter alla batteria e Serve alla chitarra che la pensavano come noi.

Com'era la scena hardcore nel vostro paese a quel tempo?
Andava alla grande. C'erano tanti concerti ed un sacco di persone attive per le giuste ragioni. Soprattutto nella nostra regione, nel Sud dell'Olanda, la scena era fantastica. Solo per nominare un paio di band ti consiglio di ascoltare Better Off e Recession Youth.

Ti ricordi qualche altro nome di band underground che non riuscirono ad ottenere l'attenzione che meritavano?
Dipende a che livello. Molte band riuscivano a suonare fuori dall'Olanda ma non avevano successo. Ricordo Standard, Icepick, Army Of Darkness, Urban Conflict e Stone Cold.

Cosa ricordi delle sessioni di registrazione di 'Reclaiming The Crown'?
Non ricordo molto ad essere sincero. Nonostante Wouter non fosse il miglior batterista del pianeta finimmo piuttosto velocemente. In seguito non eravamo troppo contenti del mixaggio e dell'intera produzione ma dopo due anni Tue Madsen si occupò di remixare e rimasterizzare l'album migliorandolo non poco.

Come descriveresti l'evoluzione della band con 'Sands Of Time' e 'In Love With The End'?
Sicuramente eravamo più hardcore di 'Reclaiming The Crown' che per gli standard di allora era puro metalcore. Oltre alla influenze hardcore con 'Sands Of Time' cercammo di scrivere canzoni con una struttura più precisa senza incollare un riff dopo l'altro. E' stato l'album che ci ha fatto conoscere nel mondo e per quel periodo suonava alla grande. Il tour fu fantastico ed il deal con la Metal Blade segnò la svolta. 'In Love With The End' fu la conferma che potevano stare nel catalogo di una grande label.

Dopo 'War' il vostro cantante vi lasciò. Cosa successe realmente?
Che non voleva più fare tour ed in generale fare parte di una band come la nostra. L'atmosfera era peggiorata notevolmente e le cose non funzionavano più. Purtroppo accade. Alla fine è stato giusto così per entrambi.

All'inizio trovate Kevin Otto come sostituto ma anche in questo caso qualcosa non funzionò..
Kevin aveva troppe cose per la mente oltre a dei problemi con la gola. Tutte queste combinazioni ci fecero riconsiderare la scelta. Siamo ancora amici.

Tanto 'Survival' quanto 'The New Future' hanno ricevuto un grande feedback oltre ad introdurre nuove influenze. Cosa volevate migliorare con 'Dance With The Devil'?
Non componiamo mai con l'idea di migliorare qualcosa. Cerchiamo solo di scrivere le canzoni più avvincenti possibile, quelle che vorremmo ascoltare e che ci danno un calcio in faccia. 'Survival' era più hardcore di tanti altri album e ha segnato il mio esordio al microfono. Nonostante non sia il nostro lavoro migliore ha ricevuto ottime recensioni. L'approccio hardcore è sicuramente dovuto alla mia voce mentre Che era più metal. Con 'The New Future' abbiamo sperimentato in chiave elettronica ispirandoci all'electropop degli anni ottanta. Sapevamo che molti fans dell'hardcore non avrebbero accettato tale influenza ma secondo noi si addiceva alle atmosfere dell'album. 'Dance With The Devil' è decisamente più spontaneo e siamo tornati indietro nel tempo con un suono primitivo e canzoni migliori di quelle che scrivevamo una volta. Direi che è un incrocio tra 'Sands Of Time', 'War' e 'Survival'.

Siete diventati satanisti? Dobbiamo aspettarci un tour mondiale con i Mayhem?
Eheh no.. tutti noi abbiamo ballato col diavolo prima o poi. Succede spesso di dovere combattere la convinzione che sei una brutta situazione a causa di qualcun altro o di una sostanza che ti ha fottuto. Quasi quotidianamente.

Quanto avete impiegato a comporre e registrare il nuovo materiale?
Circa tre settimane. Ognuno di noi ha portato in sala prove delle idee e grazie a Max e Serve l'energia era davvero positiva. Le registrazioni invece sono durate più a lungo. Purtroppo nel bel mezzo del processo ho preso un brutto raffreddore e ho dovuto aspettare un mese per tornare a cantare. Abbiamo registrato con Tommie Bonajo, un ragazzo che conosciamo da tanto tempo. I Tomster Studios sono nella nostra vecchia cittadina Heerlen.

Che tipologia di sound desideravate ottenere stavolta?
Aggressivo e heavy ma anche trasparente. Tommie c'è riuscito alla grande.

Siete stati in tour con Hatebreed, Madball, Agnostic Front, Six Feet Under, Soulfly e Slayer. Hai qualche aneddoto divertente da raccontarci?
Ce ne sarebbero tanti! Chris Barnes dei Six Feet Under, che raramente si fa vedere in giro in tour, è venuto da noi l'ultimo giorno nel backstage di Biebob in Belgio. Le pareti del camerino erano completamente coperte di scritte di band o musicisti che c'erano stati. Ad un certo punto disse: “Rimmshot, che cazzo di nome è per una band?”. Bene, i Rimmshot erano l'ex band del nostro batterista Roel che era nella stanza con noi eheh...

Ti piace il deathcore statunitense?
Per nulla! Auguro a tutte le band il meglio ma non fa per me.

Ritieni che crossover sia un termine adatto per descrivere la vostra carriera?
Sì, magari con una certa enfasi sulla parte hardcore. Ma è sicuramente accurato..

Puoi fornirci qualche dettaglio sulle collaborazioni con Matthi Nasty, Scott Terror, Def P, Lalo, Aleks e Riz King Ly Chee?
Matthi e Scott sono dei grandi amici. Il secondo aveva già cantato su 'Zero Hour' di 'Survival' ma quando ha saputo che stavamo registrando il nuovo album ha voluto farne parte a tutti i costi! Def P è un rapper di culto olandese ed oltre alla carriera come solista era negli Osdorp Posse, la prima rap band ad avere un certo successo in patria. Max, il nostro batterista, aveva suonato con lui in passato e così è nato il contatto. E' stato un grande onore per noi. Aleks, Lalo e Riz li abbiamo conosciuti in tour. Hanno partecipato a 'Nomad', un pezzo che parla della vita on the road e della comunità hardcore. Vengono da scene considerate di secondo piano ma anche se agli occhi della gente non è così quello che avviene in paesi come la Bulgaria, il Messico e Honk Kong è di primo livello E' stato un modo per premiare i loro sforzi.

Di cosa parlano 'Bleed The Poison' e 'Stand Free'?
'Bleed The Poison' parla di cosa significhi liberarsi di tutto quello che ti rende malato. Mentalmente e fisicamente. Di come si possa trovare nuova energia e reinventarsi completamente. Amo il riff principale. Mi ricorda il black n' roll dei Satyricon ahah.... 'Stand Free' invece riguarda la determinazione del proprio destino. Essere forti. Non finire mai sulle ginocchia. Def P ha reso il messaggio ancora più accurato.

Di quale strade parli invece in 'Truth Of The Streets'?
Qualunque strada! Le persone dove la gente reale vive, parla, discute, mangia, si batte, piange e ride. Nel testo parlo della realtà di tutti i giorni senza riferirmi ad un immaginario specifico. Ci sono persone che soffrono le conseguenze della vita ed altre che vivono in torri di avorio che decidono cosa sia giusto o sbagliato, chi deve vivere o morire.

Qual è il vostro bestseller finora? Pensi che 'Dance With The Devil' riscuoterà maggiore successo in Europa o negli Stati Uniti?
Penso 'Reclaiming The Crown' e 'Sands Of Time' per il semplice fatto che allora non era tanto faticoso vendere i cd. Altrimenti 'In Love With The End' e 'War' avrebbero venduto di più. Non ho idea su come possa essere il responso di questo album. Naturalmente mi piacerebbe che andasse bene in tutti i continenti. Non solo quei due.

Quali sono gli album più interessanti che hai ascoltato di recente?
Twitching Tongues, Rykers, il mini dei Better Off, il sette pollici dei Knuckledust..

(parole di Rob Franssen)