E' bello sentirti Arnar. Dove ti trovi in questo momento?
Sono nel mio studio. Si chiama Aeronaut e pure Kjartan Sveinsson dei Sigur Rós ha preso uno spazio nell'edificio. Di recente ho prodotto gli album di Kaleo e Biggi Hilmars.

So che il vostro nome è ispirato a 'Five Leaves Left' di Nick Drake. Quali sono le altre vostre influenze?
Quando abbiamo iniziato ascoltavamo un sacco di indie rock e pop inglese, i dischi dei Beatles e rock psichedelico come i Pink Floyd. Poi nel corso degli anni sono cambiate costantemente.

Quali sono le differenze principali tra 'See You In The Afterglow' e 'We Are Shadows'?
Sono due album quasi agli opposti. 'See You In The Afterglow' è molto più semplice e diretto. 'We Are Shadows' al contrario più complesso e sperimentale.

Quanto è cambiato il vostro approccio compositivo durante gli anni?
E' sempre lo stesso. Scrivo cori e melodie poi le porto in sala prove e lavoriamo insieme agli arrangiamenti. Il songwriting è stato piuttosto veloce ma nel frattempo sono successe tante cose nelle nostre vite e quindi sono serviti tre-quattro anni per completare il processo. Alcuni hanno avuto bambini e uno dei membri si è trasferito in Scandinavia. Ogni album ha il suo carattere e stiamo già lavorando alle nuove canzoni che saranno diverse da quelle di 'See You In The Afterglow'.

Che tipologia di sound volevate ottenere?
Stavolta abbiamo posto più attenzione sul suono di piano e organo ma come ti dicevo la produzione è in generale più semplice rispetto all'album precedente.

'Parade' e 'Perfect Weather' sono i miei pezzi preferiti. Puoi dirci di cosa parlano?
'Parade' è una celebrazione del concept della musica. Parla di quando caratterizza la vita di qualcuno e riesce a trasportarlo in una direzione che altrimenti non prenderebbe. 'Perfect Weather' è una specie di canzone d'amore e parla di cosa significhi trovare il proprio posto nella vita. In generale i miei testi sono delle fotografie. Cerco di trovare un equilibrio tra musica e parole senza la pretesa di scrivere poesie.

Come è nata l'immagine di copertina?
E' stata mia moglie a scattare la foto. Non era pensata per l'album ed era solo per divertimento ma poi mi sono reso conto che era perfetta.

Un paio di anni fa vi ho visto alla Festa della Cultura di Reykjavik. Il palco era piccolo ma lo show è stato fantastico. Sembra che in Islanda abbiate una passione particolare per la musica e siate molto legati alle vostre origini..
La musica occupa una parte importante delle nostre vite. Ci sono tante band e tanti musicisti di talento. Purtroppo non abbiamo la cultura dei concerti ed è difficile convincere le persone ad andare nei locali. Stanno tutti a casa..

Magari perché è freddo..
Sicuro anche per quello!

Era la stessa cosa anche prima di Sigur Rós e Bjork?
Era così anche negli anni sessanta e settanta ma il movimento è cresciuto grazie a loro. Alla fine degli anni novanta è nato l'Icelandic Airwaves Festival e si sono aperte più possibilità di suonare all'estero e di rivolgersi ad altri mercati. Quello islandese è troppo piccolo per potere sopravvivere di musica.

Altre band che ritieni meritino la nostra attenzione?
Sicuramente i Mùm. In questo momento Asgeir sta ottenendo un successo incredibile e ti consiglio di ascoltare i Kaleo che sono una band classic rock con influenze pop anni sessanta e blues.

Ben Frost e Low Roar sono alcuni degli artisti provenienti dall'estero. Come si vive a Reykjavik?
Per creare musica è fantastico. Non c'è confusione ed è facilissimo conoscere persone e suonare con loro. Le distanze sono ridicole. Il difetto è che vendi pochi album ed è molto costoso organizzare tour all'estero.

Ricordo che ai tempi di 'Breathe' riceveste un feedback notevole dal resto del vecchio continente. Hai rimpianti riguardo a quello che è successo dopo? Sembravate in grado di ripetere il successo di Sigur Rós e Bjork...
Non ho rimpianti anche se naturalmente sarebbe stato bello vendere di più e continuare a quel livello. Avere una label che ci supportava in tour è stato fantastico ed infatti adesso rappresenta il nostro problema maggiore. Dopo 'Breathe' abbiamo deciso di sviluppare il nostro stile e provare altre cose.

Pensi che riuscirete ad ottenere tanta attenzione di nuovo?
Dipende soprattutto di cosa vuole parlare la stampa o cosa cercano le label. E' difficile da dire. E' sempre possibile se riesci a scrivere una canzone che viene trasmessa dalle radio o viene scelta per una pubblicità.

Hai lavorato ad altri progetti ultimamente?
Sono venuto a Roma per collaborare con Diego Buongiorno a 'The Bush'. E' un progetto molto interessante che ha coinvolto altri musicisti come Högni Egilsson, Amiina, Hannah Sioda e The Irrepressibles.

(parole di Arnar Guðjónsson)