Quando si sono formati i Deuxvolt?

I Deuxvolt sono un progetto che ha visto la luce alla fine del 2010, ma era nelle nostre teste già da molto prima. Abbiamo soltanto dovuto ragionarci un po' su ed equipaggiarci nel modo più adatto. Nel nostro caso, un buon progetto nasce prima con una buona pianificazione.

Chi sono i musicisti coinvolti nella band?

Shade - Chitarre e backing vocals

Just - Programmazioni e Synth

Olympia - Lead Vocals

A quali altri progetti erano legati in passato?

Ognuno di noi ha militato in diverse band da quando siamo entrati nel mondo della musica. Alcuni progetti sono andati avanti, altri hanno fatto meno strada. D'altronde non sempre si ha la fortuna di trovare una buona alchimia fin da subito: spesso a causa di intenti diversi tra le persone, altre volte perchè c'è semplicemente bisogno che passi del tempo prima di capire in quali acque vuoi andare a nuotare. Con i Deuxvolt abbiamo trovato una dimensione intrigante da sperimentare, e ci auguriamo accattivante per chi ascolta!

Immagino che uno dei vostri obiettivi sia quello di ottenere suono personale e facilmente distinguibile. Quali saranno le prossime mosse in tal senso?

Attualmente il nostro sound si attua secondo 3 parole: industrial, gothic & dance. Alle quali dobbiamo aggiungere influenze classiche e tuffi nel passato secondo un concept duale che vede coinvolti passato & futuro, talvolta a livello musicale, in altri casi a livello concettuale. Nel nostro sound puoi trovare una commistione di tutto il mondo "dark": atmosfere gothic, elettronica, contaminazioni cyber, cantato moderno o lirico, chitarre industrial o metal, bassi aggrotech e strumenti classici come clavicembalo, violino, archi, piano...

Adesso recensite le quattro tracce di 'Horrormx' per i nostri lettori...

The Exorcist - "Glaubst du nicht an den Teufel?" ossia "Non credi nel diavolo?". A distanza di quasi 40 anni dal film "L'Esorcista" (1973) i Deuxvolt rendono tributo al brano "Tubular Bells" di Mike Oldfield. Strumenti classici, cori sacri, rumori di poltergeist, riff diabolici e bpm devastante... Nella parte finale è possibile ascoltare la registrazione in diretta di un vero esorcismo: si tratta della voce di Anneliese Michel, ragazza tedesca nota alla cronaca per la sua storia di possessione. Un finale realmente raccapricciante.

Dracula Bram Stoker - Un tributo elettro-goth alla colonna sonora dell'indimenticabile film diretto dal regista italo-americano Francis Ford Coppola. Regista che meglio di tutti ha saputo illustrare l'opera di Bram Stoker, attraverso la storia d'amore del vampiro. Il brano originale si intitola "Vampire Hunters".

The Crow - "Non può piovere per sempre..." Così disse Eric Draven, il protagonista di una delle storie dark più famose del secolo scorso. "Il Corvo" nasce come opera dalla penna di James 'O Barr sul finire degli anni '80 oltre che nell'indimenticabile #64257;lm interpretato da Brandon Lee nel suo ultimo tragico film. Il remix prende spunto dall'assolo di chitarra che Eric suona sul tetto della sua casa.

The Equinox - Tributo all'originale brano "Profondo Rosso" dei Goblin e al famoso film anni '70 diretto da Dario Argento, maestro dell'horror italiano. Si tratta di una compilation puramente elettro-gothic-dance, con influenze ebm & industrial, carica di energia e pronta per essere ballata o per essere ascoltata in cuffia, seduti in una stanza buia, in solitudine. La compilation è gratuita, la si può scaricare liberamente dal sito www.facebook.com/deuxvolt seguendo le istruzioni.

Cosa vi ha spinto a riprendere quattro standard dell'horror invece di rilasciare degli inediti?

Da quando i Deuxvolt hanno iniziato ufficialmente il loro debutto non si sono mai fermati un attimo, e in attesa dell'album previsto a gennaio abbiamo voluto regalare ai nostri ascoltatori dei remix: se vuoi è anche un modo per farci conoscere ulteriormente. Ci teniamo a precisare che innanzitutto è per noi un personalissimo tributo a film culto della nostra gioventù: in un certo senso volevamo farli rivivere in una chiave musicale diversa dai capolavori originali (e questo potrebbe sembrare profanatorio, come hanno definito alcune webzines), ma allo stesso tempo moderna e ballabile. Amiamo sperimentare e allo stesso tempo reinventare.

In termini di produzione vi siete ispirati agli originali oppure a qualche disco in particolare?

Ci sono state sicuramente delle ispirazioni agli originali. Nell'Esorcista rendiamo omaggio a Mike Oldfield, uno dei nostri artisti preferiti. In Profondo Rosso è chiaro il tributo ai mitici Goblin; in Dracula l'ispirazione è decisamente sulle note di "Vampire Hunters" che tutti noi abbiamo ascoltato. Curiosa invece l'ispirazione per The Crow, dove il remix si è sviluppato intorno al riff suonato da Eric Draven sul tetto della sua casa. Il sound è prettamente techno/dance/gothic/ebm.

Avete intenzione di pubblicare un full lenght in tempi brevi? Cosa dovremmo attenderci a livello sonoro?

Il primo full lenght dei Deuxvolt potrebbe vedere la luce a inizio del prossimo anno. Non riteniamo in ogni caso che un album, nella concezione solita del termine, debba essere indispensabile per noi. Non abbiamo intenzione di essere un fenomeno commerciale, che deve racchiudere in un album una tracklist precisa. Preferiamo ritenerci compositori di canzoni, e ci dedichiamo singolarmente ad ognuna delle tracce a cui lavoriamo. Per questo tendiamo più a rilasciare singoli e canzoni particolari, magari con un lancio concettuale adatto all'atmosfera di quel preciso brano. A livello di sonorità ovviamente parliamo di una fisiologica evoluzione nel tempo, ma la via non è tanto quella del cambiamento, quanto quella di scrivere canzoni sempre più adatte per ballare e per far divertire il pubblico, senza dimenticare che amiamo far riflettere l’ascoltatore con i nostri testi, ricchi di messaggi in chiave scientifico/storica/fantasy/futuristica. Pensa che qualcuno ha affermato come i nostri testi carichi di riflessione e citazioni siano mal concepiti su musica ballabile, e che tale originalità possa essere apprezzata solo dagli abitanti di un altro pianeta. L'originalità è da sempre bersaglio di critiche, ma sappiamo tutti che una peculiarità è quel che rende interessanti cose e persone. Ce lo insegna la natura con i cromosomi. De gustibus non disputandum est.

In futuro pensate di evidenziare ancora di più la componente dance della vostra proposta?

Come appena detto, in effetti la componente dance è la base della nostra musica. Far divertire il pubblico che ci ascolta e che viene ai nostri live è fondamentale per noi, e le nostre future creazioni non lasceranno mai in secondo piano questo aspetto.

Sarebbe possibile a vostro modo di vedere una commistione ancora più forte tra ebm e elementi classici?

Si, ma non è così semplice come si può pensare. Non si può decidere "Adesso facciamo musica elettronica aggiungendo strumenti classici", verrebbe fuori una confusione devastante. Riteniamo che le nostre canzoni vengano fuori in un modo più "fisiologico", e per questo ci affidiamo alle nostre singole esperienze: Just con il suo bagaglio di esperienza nella musica elettronica e nelle programmazioni, Olympia con i suoi studi classici di conservatorio e conoscenza della musica moderna e delle armonizzazioni classiche, Shade con la conoscenza della musica metal e gothic. Il nostro Industrial-Gothic-Dance non è altro che la commistione dei tre membri dei Deuxvolt: lavorando insieme, viene da sè che le diverse sonorità funzionano contemporaneamente.

Ci sono altre entità di casa nostra con cui avete legato maggiormente?

Non ancora, in verità. L'Italia è un paese strano riguardo a questo genere di musica. Speriamo però di legare e dividere il palco presto con molte band che vengono dall'Italia come noi... crediamo tantissimo nel fatto che i musicisti collaborino tra di loro, soprattutto in tempi come questi che, per la musica, non sono così facili.