Cosa è 'Heroin Kids'?
E' una metafora dell'essere giovani e autodistruttivi, del non possedere un futuro per essere candidamente inciampati in un mondo che sta andando a pezzi. Non parliamo di ragazze standardizzate, determinate e consapevoli dei propri mezzi come quelle che si vedono in televisione. Non siamo interessati al tipico lavoro di gruppo, a persone razionali che passano il giorno a dire “so esattamente quello che voglio nella mia vita ma sono lo stesso un po' ribelle, un po' pazza e non borghese”. Ci piacciono le persone che sono in costante ricerca, che si feriscono con qualcosa che non riescono nemmeno a comprendere fino in fondo. Ci piacciono le cose irragionevoli, devastate, malate. Ci piacciono i colori che svaniscono. La nostra ispirazione è alimentata da tutto questo e si avvicina a 'Heroin Kids'. Heidegger una volta ha scritto che “il fallimento di questo mondo consiste nella fedeltà ad un'esistenza dove l'unica certezza è la morte”. Noi amiamo il sesso, le droghe, la prostituzione e la violenza.

Cosa dobbiamo sapere sull'eroina?
Niente in verità. Le ragazze in questione non ne sanno molto pure loro, la prendono semplicemente. E' naturale che parliamo di una sostanza che di spacca in due e ti rende dipendente ma è qualcosa che dovresti provare. E' figo essere giovani e devastati.

Quali sono i confini dell'autodistruzione?
Le regole sono fatte per essere trasgredite. L'autodistruzione è uno stile di vita. Nietzsche ha detto che “amo coloro non sanno vivere”. Non desideriamo determinare la differenza tra quando un comportamento è ancora divertente e quando diventa distruttivo. Non vogliamo dire alle persone “ehi sei arrivato al limite, sei malato, segui un programma di riabilitazione”. Esiste l'autodistruzione, è come va il mondo. E' la vita. In ogni caso noi presentiamo solamente un estratto, un riflesso della giovinezza e la transizione tra infanzia e adolescenza. Una candida autodistruzione che è capace di trascendere i confini, figlia di un desiderio malato ma anche estremamente bella e affascinante. Nelle nostre fotografie non trovi la sofferenza di persone che sono dipendenti dagli aghi da venti anni e non parliamo solo di eroina ma anche di malattie come l'anoressia e la bulimia.

Quando avete deciso di dedicarvi a questo progetto?
Una volta ci trovavamo ad Amsterdam e abbiamo incontrato una ragazza che girava per la città. L'abbiamo fotografata e filmata. Era giovanissima e sotto eroina. Normalmente questo sarebbe dovuto essere un grido di aiuto ma nelle immagini abbiamo individuato grazia, fragilità e purezza. A quel punto è nata l'idea di un progetto più ampio ma non sapevamo come organizzarlo. E' cresciuto con il tempo e ovviamente anche noi abbiamo vissuto delle storie di droga.
Perché avete deciso di esplorare i demoni della adolescenza?
E' un periodo particolare nel quale spesso ci si ribella senza reale motivo, semplicemente perché vuoi sentirti viva. Le ragazze provano le droghe senza sapere stimare i loro effetti, esagerano, si tolgono i vestiti e postano le loro foto in topless su Facebook. Alcune delle nostre modelle hanno tredici anni e abbiamo incluso delle foto da piccole per mostrare il loro sviluppo. E' in quel momento che nascono i demoni. I cambiamenti a cui vanno incontro sono difficili da afferrare per i loro cari e impossibili da controllare. Rompono legami che sono fissati da tempo. Viviamo in un mondo in cui per le tredicenni è stato coniato il termine “komasaufen” e viene girato materiale pornografico con i cellulari. Un mondo in cui i quattordicenni picchiano le loro ragazze per violentarle e filmarle. Un mondo in cui le adolescenti sembrano uscite da una pubblicità di Gucci, muovere la lingua tra le labbra e chiedere di essere scopate. Le ventenni sono frustrate perché vogliono somigliare a loro. La bellezza è di quella età, è questo che rende ambigue le foto. L'interscambio tra estetica, negazione e declino. La sensazione di potere avere tutto ma volerlo gettare, di non volere vivere. Crescere con questo senso di non appartenenza, di non essere amato e voluto da nessuno. Le droghe sono come serpenti, sussurrano promesse di eterno amore e sesso ogni notte. Al giorno d'oggi sesso, droga e adolescenza sono fortemente legati e l'idea di non avere un domani, di non volere svegliarsi il giorno dopo è ampiamente diffusa.

Quanto tempo avete impiegato per finire dvd e libro?
Tre duri anni.

Chi ha collaborato con voi?
Diverse persone ci hanno supportato nel progetto. Alcune di esse non possono essere nominate perché potrebbero avere problemi con i loro datori di lavoro, l'ambiente in cui vivono e le istituzioni. Non possiamo evitare di menzionare Index Verlag che ci ha lasciato totale libertà e senza cui pubblicare il libro non sarebbe stato possibile. Vogliamo inoltre ringraziare le ragazze e Tris Katone che ha contribuito al sottofondo musicale del video.

Dove avete trovato le modelle per realizzare dei set così toccanti?
Alcune sono nostre amiche, altre si sono offerte spontaneamente a qualche festa o per strada. In quel periodo abbiamo viaggiato molto e fotografato ragazze a Berlino, Parigi, Francoforte e Amsterdam. In seguito altre hanno saputo del progetto e ci hanno chiesto di farne parte.

Cosa significa “la bellezza non è statica”?
E' qualcosa che può caratterizzare una persona in un certo lasso di tempo. Non ci puoi fare niente, arriva e poi svanisce. E' proprio quello che la rende affascinante, è qualcosa di dinamico e riflette numerosi cambiamenti. L'adolescenza è il periodo durante il quale essi sono più forti, sia all'interno che all'esterno. La bellezza muta a seconda del momento. Nella vita che descriviamo le ragazze che prendono droghe sperimentano una grazia estetica che è rara, strana e ancora più remota della vita stessa. Una bellezza che non ha senso nemmeno quando ti possiede. Non superficiale ma tragica, malata, ostile, inattesa, ingenua, candida, selvaggia e ferale. I fiori più belli non crescono nei giardini o nelle strade. E' la loro natura impervia, libera e pericolosa che ne aumenta il fascino.

Che tipo di messaggio si cela dietro alle immagini?
Non siamo un progetto anti-droga e non diamo giudizi definitivi. Se cerchi un messaggio nel nostro lavoro sei nel posto sbagliato. L'arte non ha propositi educativi, non è moralistica e non pretende disciplina. L'arte è uno specchio del mondo e del vissuto. Noi descriviamo una parte del mondo dei giovani, quello delle ragazze ubriache, apatiche e annoiate, che non vedono prospettive nel futuro. Quelle che pensano solo a divertirsi e prendere droghe alle feste fino a cadere esamini per terra o lasciare distrutte i dancefloor. La gioventù descritta nelle foto è cinica e superficiale. Ragazze di quattordici anni rimangono incinta e sono i genitori a doversi prendere cura del loro bambino mentre seguono un programma di disintossicazione. Ragazze che si tagliano le braccia e assumono eroina mentre gli appelli dei media cadono nell'indifferenza assoluta. Oltre a questo c'è un lato di bellezza e intensità. Naturalmente drogarsi può essere divertente e riflettiamo anche questo nel progetto.

Come siete diventati i più controversi fotografi tedeschi?
Non puoi affrontare temi come l'adolescenza, le droghe, il nudo e la prostituzione senza che qualcuno si senta offeso. A parte questo le fotografie possono essere catalogate in categorie di pensiero comuni. Mostriamo la bellezza e il desiderio, non la bellezza che siamo abituati a vedere ma una bellezza che in tanti non vogliono accettare e un desiderio malato ma ugualmente pieno di vita, grazia e purezza. La nostra prima esibizione di 'Heroin Kids' a Berlino è stata definita “la più spregiudicata mostra dell'anno” mentre il titolo di Bild Zeitung, il tabloid tedesco più importante, citava “mostra shockante a Berlino” e Focus ci ha descritto come arte proibita. Le istituzioni e molti tutori giovanili si sono schierati contro le immagini e hanno più volte tentato di censurarle. Altri hanno detto che il nostro lavoro era di basso livello per spostare l'attenzione su altri soggetti. Al contrario molte persone si sono dichiarate entusiaste fin dal primo momento, parlando a favore del progetto e supportandoci. Ci sono ragazze che hanno voluto a tutti i costi farne parte. Il fatto che le persone discutano su 'Heroin Kids' significa che le immagino hanno avuto un riflesso su di esse. L'arte ha bisogno di un fruitore per sentirsi viva. L'arte deve essere controversa. Non era nostra intenzione creare qualcosa di shockante ma il mondo è così e non ci puoi fare niente. L'arte deve trasgredire le regole.

Potete svelarci il vostro equipaggiamento nei dettagli?
Ad essere sinceri gli aspetti tecnici non ci interessano molto. Abbiamo usato una fotocamera Canon 5D Mark II e ci portiamo sempre dietro una piccola reflex. Ne ha passate tante e ne porta i segni. Qualche volta facciamo fotografie analogiche mentre i video sono filmati con una Sony FX1e.

Quali sono i vostri gusti musicali?
Ascoltiamo musica differente a seconda dell'umore e della situazione. Ci piacciono artisti hip hop tedeschi come Sido o Ratt Pack ma anche Rolling Stones, Janis Joplin, Mazzy Star, Kid Rock, Velvet Underground e Britney Spears.

Quanto è cambiata la Germania da 'Christiane F.' in termini di droga?
Non sappiamo molto di quel periodo. Al giorno d'oggi vanno molto oppiacei come codeina e tilidina mentre i ragazzi consumano metadone e morfina come droghe da sballo. Cocaina, Diazepam, LDS, MDMA, MDPV e speed sono molto diffuse senza contare l'alcol. I giovani lo mischiano con le droghe per raggiungere un grado di stupore, vomitare e ricominciare a bere. Questi mix scatenano comportamenti aggressivi e imprevedibili. Un classico esempio è l'assunzione di MDMA con lo speed, l'aggiunta di alcol e marijuana e poi il Diazepam per calmarsi. In Germania i ragazzi cominciano presto a drogarsi, non è raro vedere tredicenni o quattordicenni con figli e la pornografia è facile da ottenere. Tutto è più sessuale e le gangbang sono frequenti. Allo stesso tempo ci sono parecchi tutori minorili, consultori e campagne antidroga. Specialmente nelle grandi città vengono distribuiti volantini informativi che spiegano come l'eroina sia additiva e basti una volta per cadere nella dipendenza. Molte ragazze si prostituiscono per avere denaro o droga anche se non si vedono per strada come nel film.

Quanti problemi ci sono stati con la censura?
Ce ne sono stati fin dal momento in cui abbiamo mostrato la prima foto. E-mail piene di odio, discussioni, ricatti alle modelle, attacchi fisici alle nostre persone. Siamo stati accusati di usare adolescenti a scopi pornografici e le istituzioni hanno considerato il nostro progetto eticamente disorientante. Hanno detto che abbiamo violato i diritti umani, ci hanno costretto a pagare una multa di cinquemila euro per la presentazione del video sul sito e qualcuno ha suggerito la chiusura dello stesso. Ci hanno accusato di rendere estetiche le droghe e riddure le donne a meri oggetti sessuali ma a dispetto di questo ci stanno supportando tante ragazze. Molte tipografie si sono rifiutate di stampare il libro e un'intervista televisiva è stata bloccata dalle autorità. Questa incertezza fa in modo che se le fotografie vengono considerate una glorificazione delle droghe o semplicemente shockanti è necessario censurarle. Il nostro avvocato, il dottor Kötz, ha detto: “Quando il Terzo Reich ha cominciato a bandire l'arte molti artisti finirono sotto accusa. Adesso assistiamo a procedure ancora più perfide. Gli enti di tutela si definiscono politicamente corretti e gli effetti dell'arte sui minori vengono additati come eticamente disorientanti. In questo modo la censura è giustificata e nessuno può opporsi”.

Possiamo considerarlo un progetto pessimista?
Non lo è assolutamente. E' un progetto sul desiderio e sui sogni. E' pieno di speranza e confidenza. 'Heroin Kids' vuole essere vicino alla vita anche se questo significa descrivere il fallimento e la sua fatalità. Nella nostra esistenza capita di sperimentare desideri sbagliati, malati, intensi e incontrollabili. Ci sono molto modi di guardare il mondo e ognuno di questi offre delle possibilità di percepire la bellezza e la grazia. Non c'è pessimismo e nemmeno messaggi del tipo “è andata in riabilitazione, adesso è un'insegnante e ha lasciato le droghe alle spalle”.

Quali sono i vostri prossimi piani?
Stiamo cercando di organizzare nuove mostre e sfruttare ulteriori possibilità di esposizione come presentazioni reali. Ci piacerebbe trasferirsi a Berlino almeno per qualche tempo e pubblicare un altro libro fotografico. Stiamo lavorando ad un altro progetto sugli adolescenti ma siamo certi che sesso, droga e violenza ci accompagneranno a lungo. Vedremo dove ci condurrà la vita.