Da dove nasce il vostro nome?

Quando ho conosciuto Craig sette anni fa aveva già in mente il nome per la band. Si riferisce ad una canzone degli Abruptum e penso che sia un buon nome perché suona immediato e nasconde più significati.

Vi piacere analizzare in profondità ogni aspetto della vita? Siete affascinati da vecchie storie del passato?

Non siamo interessati solo alla musica ma anche alla storia e al cinema. Penso che valga sempre la pena conoscere bene un argomento e sapere scegliere quello che merita in un certo ambito.

Quale concept si cela dietro a 'The Emptiness Within'?

Anche se il nostro album precedente, 'A Bleak Reflection', era un concept in questo caso ci siamo mossi diversamente. Le canzoni sono fortemente legate tra loro da aspetti personali ed una certa introspezione nell'affrontare l'approccio lirico. L'idea è di mostrare quello che c'è dentro di noi senza alcuna costrizione. Arthur Erickson ha detto “Illusion is needed to disguise the emptiness within” e credo si addica alle argomentazioni trattate nell'album.

Come compareresti questo album con le vostre precedenti release?

E' sicuramente più aggressivo e veloce oltre ad evidenziare influenze prog death più spiccate. Siamo felici che le persone trovino l'album diverso dagli altri perché ci piace sentirci unici nel panorama internazionale. 'The Emptiness Within' è la prosecuzione naturale di quanto argomentato con 'A Bleak Reflection' che a sua volta era un'evoluzione rispetto al debutto. Non crediamo abbia senso pubblicare due volte lo stesso disco.

Quanto è cambiato il vostro approccio compositivo in questi anni?

Ci siamo resi conti che alcuni dei vecchi brani avevano bisogno di troppo tempo per “partire” veramente e quindi abbiamo cercato di rendere il songwriting più conciso possibile. L'obiettivo era quello di scrivere canzoni memorabili migliorando gli arrangiamenti e sfruttando il contributo di tutti i membri. Andare in tour ci è servito a capire quello che funziona su un palco e quello che invece può essere tralasciato.

Quale ruolo svolge la religione nella vostra arte?

Nessuno per carità..

Potete svelarci qualche dettaglio tecnico concernente il disco?

Abbiamo registrato in due diversi studi di Londra, Unit 2 per batteria e basso, Dead Dog per chitarre e voci. Il mixaggio è stato effettuato a Parigi presso i Davout Studios ed è stata un'esperienza magnifica perché è davvero uno degli studi più spettacolari al mondo. Il mastering è stato effettuato da Tim Turan che è semplicemente un genio.

A quali album vi siete ispirati in termini di produzione?

Odio le produzioni modern metal quindi non faccio molta attenzione a quello che è uscito di recente. Cerchiamo di trovare il sound giusto per noi senza troppi riferimenti. Al limite potrei citare i Queen per la capacità di sperimentare. Stavolta abbiamo usato tastiere e synth in quantità maggiore rispetto al passato.

Chi sono i 'Silent Gods'?

Quelli che le persone comuni pensano possano dominare le loro vite. Rimangono silenziosi perché non esistono affatto.

Di cosa parlano 'Delirium' e 'Twisted Landscapes'?

'Delirium' è il primo pezzo completato per il nuovo album. Volevamo qualcosa di aggressivo e diverso da quanto pubblicato in passato. Non posso dirti il significato preciso della canzone perché il testo è stato scritto da Craig mentre quello di 'Twisted Lanscapes' è chiarito abbastanza dal video che è stato appena girato.

Vi considerate avantgarde?

Sì ma soltanto nel fatto che non accettiamo costrizioni da nessun tipo di genere. Non ci curiamo di quello che pensano gli altri e non seguiamo alcun trend. Suoniamo la musica che ci piace e basta..

Qual è il vostro artista jazz preferito?

Questa è una domanda davvero interessante. Trovo avvincente il lavoro di Django Reinhart, Al Di Meola e John Coltrane. Ascolto jazz solo quando sono di un certo umore. Altrimenti non funziona..

Come siete entrati in contatto con Kolony Records? Qual è la vostra band preferita nel loro catalogo?

Sono stati loro a contattarci e siamo felici che sia accaduto perché significa che sapevano esattamente quello cosa facevamo. Ci sono molti gruppi eccellenti nel loro roster. Tra questi scelgo gli In Mourning.

Qual è stata la vostra esperienza dal vivo più esaltante?

Per fortuna ce ne sono state parecchie. Lo show che abbiamo fatto in India è stato davvero speciale e non solo perché a Bangalore c'erano trentamila persone. Anche a Sofia in Bulgaria due anni fa con i Rotting Christ è stato pazzesco. Ricordo poi Atene nel 2008, la prima volta che siamo usciti dal nostro paese, con James McIlroy dei Cradle Of Filth che si è unito con noi sul palco. Tre chitarre come gli Iron Maiden. E pensa che l'anno successivo abbiamo suonato proprio con la vergine di ferro!

(parole di Roman Subbotin)