Puoi parlarci del tuo background?

Ho iniziato a suonare il piano all'età di sei anni seguendo il training necessario per diventare un pianista classico. A quel punto ho scoperto la composizione e l'improvvisazione cominciando a muovermi su altri territori quando avevo diciassette anni. Confrontarmi con le tecniche di composizione delle colonne sonore dei film ha avuto un impatto determinante sul mio lavoro così come imparare a suonare la batteria. L'esperienza hardcore con i Pangaea mi ha convinto che non ero fatto per interpretare le opere classiche per pianoforte e ho deciso di scrivere canzoni per conto mio.

Quali sono le tue influenze principali?

Credo che nella musica l'aspetto chiave sia quello di lasciare qualcosa a chi ascolta. Non importa che sia la melodia, il mood o un'atmosfera. Per compiere un buon lavoro devi creare un panorama musicale unico.

Ci sono dei compositori che hanno catalizzato maggiormente la tua attenzione?

Mi piace la musica barocca, le feroci overture di Mozart e l'impatto di Beethoven così come le opere impressioniste di Debussy e Ravel o il romanticismo di Brahms e Wagner. Al momento seguo artisti contemporanei come Witold Lutoslawski, Boris Blacher, Krzysztof Pendercki e Thomas Adès.

Sei in contatto con altri musicisti di Monaco?

A dire il vero poco. Ho appena formato una band con la mia ragazza e una sua amica. In passato ho suonato la batteria in diversi gruppi hardcore e screamo ma sono anni che non vado ad un concerto del genere.

Come sei entrato in contatto con Denovali?

E' successo stranamente nel modo in cui non avviene più per molti artisti. Ho spedito l'album a diverse etichette e loro mi hanno risposto rapidamente. A quel punto è stato facile accordarsi e devo ammettere che mi trovo veramente bene a lavorare con loro. In catalogo hanno gruppi di rilievo come Blueneck, Celeste, The Pirate Ship Quintet e Mouse On The Keys.

Come definiresti il tuo songwriting?

Non saprei rispondere con precisione, a volte le idee emergono quasi fosse un'improvvisazione e altre seguendo una progressione di accordi precisa. Non ci deve essere per forza un'immagine precisa nella mia mente per comporre una canzone. Preferisco farmi trascinare dal suono e vengo influenzato dal tipo di pianoforte che utilizzo al momento.

In quanto tempo sono nate le canzoni del debutto?

'Lie With Me' risale al natale di tre anni fa mentre la title track è stata completata a novembre scorso una settimana prima di registrare l'album. Alcuni pezzi hanno necessitato addirittura mesi per trovare la loro forma definitiva.

Di cosa parla 'The Whole Truth'?

Non seguo un argomento particolare preferendo che l'ascoltatore interpreti i testi a suo piacimento. 'The Whole Truth' è il titolo di un episodio di Six Feet Under e la canzone è stata scritta in un momento molto triste della mia vita.

Cosa si cela invece dietro al titolo dell'album?

I titoli sono nati alla fine. Per caso mi sono imbattuto in queste due farfalle che rappresentano uno dei primi esempi di mimetismo. L'ho trovato affascinante e ne ho parlato con un mio amico tatuatore, Alex Kniener, che si è occupato dell'artwork. Siamo partiti da un concept astratto per poi ottenere il risultato finale con pennello ed inchiostro. E' sicuramente individuabile un parallelo tra l'estetica simmetrica della copertina con quelle farfalle e la sofferenza che si prova in bilico tra vita e morte. Thomas Hack della Denovali ha completato il lavoro e sono davvero orgoglioso di come è venuto fuori.

Ti ritieni vantgarde, sperimentale o neo classico?

Non sono bravo con i generi. Ho scritto dodici pieces per pianoforte e sta all'ascoltatore collocarle dove preferisce. Alcuni hanno parlato di neoclassicismo ma non mi piace troppo il termine. Altri diranno pop sperimentale. Per me è solo musica.

Quali sono i tuoi sogni adesso?

Dopo essermi focalizzato sul mio strumento preferito mi piacerebbe aggiungere altri strumenti rendendo la visione più colorata. Sto cercando di abituarmi ad un piccolo piano per i concerti perché non sopporto il piano elettrico.