Quale concept si cela dietro a 'Out Of Reach'?
(Katy) 'Out Of Reach' è un album potente ed introspettivo. Volevamo trasmettere un'energia positiva alle persona, spingerle a guardarsi dentro per quella che è la loro natura e rompere certe barriere mentali fino a trovare un nuovo ordine per la loro realtà. Il disco descrive la scoperta di quel grezzo incontaminato essere che vive dentro tutti noi.

Potete darci qualche ragguaglio sul vostro background musicale?
(Katy) Siamo cresciuti ascoltando la favolosa musica degli anni sessanta e settanta che ci ha ispirato a mantenere il crudo feeling live di quei tempi.
(Mat) Gli anni novanta sono responsabili del suono heavy del disco. Un sacco di grandi live band sono uscite in quel periodo.
(Will) I miei genitori ascoltavano Pink Floyd, Led Zeppelin e Jimi Hendrix in continuazione. Ho preso lezioni di chitarra per un paio d'anni. Per i miei genitori era sicuramente più economico che prendere una baby sitter. Ho conosciuto Katy ad un concerto quando avevo quindici anni e da allora abbiamo sempre suonato insieme. Sei anni fa abbiamo conosciuto Mat che ha risposto ad un nostro annuncio in cui cercavamo un cantante.

Quali sono gli eventi principali che vi hanno portato alla pubblicazione del vostro debutto?
(Will) Una volta completato l'album l'abbiamo girato a diverse etichette e il feedback è stato subito positivo. Oltre che in Francia e nel resto dell'Europa abbiamo ottenuto diversi riscontri anche oltre oceano. Alla fine abbiamo deciso che la scelta migliore era quella di collaborare con Klonosphere che ci offriva un solido contratto di promozione. Guillaume è un grande appassionato di musica e sapevamo che sarebbe stata la scelta giusta.

Quali atmosfere volevate catturare prima di entrare in studio?
(Katy) Oltre ad una grande dose di energia volevamo che il disco possedesse certe vibrazioni californiane. I nostri album preferiti sono stati registrati da quelle parti!

Quali album vi hanno ispirato a livello di produzione?
(Will) Cercavamo uno stile moderno con maggiori dinamiche rispetto a quelle dei dischi rock usciti nell'ultimo decennio. Un suono aperto come quello di 'Nevermind' dei Nirvana o il primo album dei Rage Against The Machine che non ti stancheresti mai di ascoltare.
(Katy) 'Octahedron' dei Mars Volta e 'Sound Awake' dei Karnivool anche se ogni canzone ha ispirato a sua volta una produzione diversa con Rhys Fulber che è stato molto bravo ad aiutarci a raggiungere i nostri obiettivi.

Come avete conosciuto Rhys Fulber?
(Will) Il nostro management ci ha fatti incontrare ai tempi del mini album. Gli hanno girato alcuni demo, ha dimostrato interesse nei nostri confronti e ci ha raggiunti in Francia per completare le registrazioni di 'Venus'. Dopo avere lavorato con lui la prima volta non abbiamo avuto dubbi ad inviargli anche il materiale di 'Out Of Reach'. Questa volta siamo andati noi in California e l'esperienza è stata fantastica.
(Katy) Ha un grande senso dell'ironia e sa giudicare le cose con obiettività. Ha saputo comprendere il progetto e trovare le vibrazioni giuste.

Potete svelarci qualche dettaglio tecnico delle registrazioni?
(Will) L'aspetto migliore di essere andati a Los Angeles è stato quello di avere l'accesso a qualunque tipo di strumentazione! Abbiamo provato diversi amplificatori per chitarra prima di scegliere un Wizard consigliatoci da Mike Plotnikoff. Per la batteria abbiamo utilizzato un DW limited edition. Rhys ci ha fatto registrare con diversi microfoni. Puoi ordinarli al telefono e ti arrivano prima della pizza a domicilio! Per le voci abbiamo preferito un SM7.

E' possibile notare un progressione dal suono di 'Venus'?
(Katy) 'Venus' ha una vena più psichedelica, le canzoni sono più lunghe e progressive. 'Out Of Reach' invece è più potente e rockeggiante.
(Mat) Curiosamente le canzoni adesso sono più complicate da suonare ma anche più semplici da memorizzare e catchy.

Il vostro suono è molto “americano” anche se siete francesi. Come vi posizionate nel movimento underground del vostro paese?
(Mat) Non saprei. L'unica cosa di cui sono certo è che ci sono sempre più persone interessate a quello che facciamo. Ci facciamo guidare da quello che pensano i nostri fans e non tanto dalle regole di una scena piuttosto che un'altra.

'The Orbiter' e 'Loose End' sono fantastiche. Di cosa parlano esattamente?
(Katy) 'The Orbiter' descrive come ci si sente quando si cambia prospettiva sulle cose. Basta aprire un poco di più la mente per rendersi conto che è possibile realizzare obiettivi inimmaginabili fino a quel momento. 'Loose Ends' parla invece della perdita del contatto con la realtà. “Grown inside your narrow mind' è il primo verso e riflette uno stato di totale rimozione dalla propria natura. Il finale del pezzo è comunque positivo.

Qual è stata la vostra esperienza dal vivo più memorabile?
(Katy) Di recente abbiamo suonato con i Fishbone. C'era tantissima gente e 'The Orbiter' è stata praticamente cantata dal pubblico. E' stata una sensazione stupenda!

Siete mai stati in Italia?
(Katy) Mia nonna è italiana quindi ho passato molto tempo nel vostro paese da bambina. Sono endorser Ufip. E' una grandiosa marca di piatti e voglio andare a visitare la loro fabbrica a Pistoia!
(Will) Sono passato varie volte dall'Italia durante i miei viaggi ma mi sono fermato solo poche ore. Ho trascorso un pomeriggio a Venezia e ho mangiato la migliore pizza della mia vita! Mi hanno consigliato di visitare il sud del paese e spero di farlo al più presto.