Introduci la band con una breve biografia..
Ci siamo formati cinque anni fa. Ho conosciuto Scott Evans e Jeff Fangundes tramite alcuni annunci musicali. Il nostro primo chitarrista, Jason Pace, ci ha lasciato lo scorso anno e per questo abbiamo chiesto a Jon Howell di unirsi a noi. Ci manca molto Jason ma Jon è altrettanto alto ed inscrutabile e quindi è stata una scelta naturale.

Cosa vi ha spinto a scegliere un nome bizzarro come Kowloon Walled City?
Tutti i nomi migliori erano già stati scelti così abbiamo deciso di provare con qualcosa di assolutamente distintivo. Penso che ci siamo riusciti.

Quali sono le vostre influenze principali?
Quando abbiamo iniziato le nostre pietre miliari erano Unsane e Godflesh. In seguito abbiamo affinato certe caratteristiche del nostro suono e credo siano evidenti i riferimenti a band quali True Widow e Harvey Milk.

Com'è la scena musicale di San Francisco? Quali sono le band migliori a tuo parere?
La Bay Area è piena di gruppi meritevoli di riconoscimento. Tra questi i miei preferiti sono Tigon, Hot Lunch, Wooden Shjips, 100s e Deerhoof.

Qual è il vostro collegamento con Honk Kong?
Nessuno a parte il nome.

Quanto tempo avete impiegato a comporre e registrare il nuovo materiale?
Come succede spesso alle band ci eravamo stufati di suonare le vecchie canzoni ed abbiamo cominciato a lavorare a nuove idee. Il songwriting è durato circa due anni. Sembra stupido dirlo ma ci abbiamo messo davvero tanto. L'uscita di Jason dalla band è stato sicuramente il fattore chiave ma trovo comunque ridicolo che per comporre nove canzoni – di cui solo sette sono finite sull'album – ci sia voluto un'infinità. Mi auguro che non ricapiti mai più.

Quali album vi hanno ispirato in termini di produzione?
Scott si è occupato della registrazione e del mixaggio. Credo l'intento fosse quello di fornire maggiore spazio alla nostra musica evitando di fare come tanti altri che pensano soltanto ad alzare il volume. Devo ammettere che sono estremamente soddisfatto del risultato finale. Per conoscere i dettagli tecnici vi consiglio di leggere il diario che abbiamo scritto per Decibel ai seguenti link. Part 1 e Part 2.

Di cosa parla esattamente 'You Don't Have Cancer'?
Scott ha sofferto per anni di un granuloma alla gola che gli provocava dolore tutte le volte che parlava o cantava. Il testo racconta di questa esperienza.

Adoro la copertina del disco. Dove avete trovato quella foto?
Anch'io la trovo fantastica. Lo scatto è di Roy Zipstein nel Bangladesh. Gli siamo davvero grati per averci permesso di utilizzarla.

Quali sono i vostri piani per i prossimi mesi?
Stiamo organizzando delle date americane per la primavera. E' troppo presto per annunciarle ma credo lo faremo presto.

Qual è stata l'esperienza dal vivo più emozionante?
Vedere Kiss e Judas Priest quando avevo dieci anni. Ha rovinato la mia vita.

(parole di Ian Miller)