Come è nata la band?
Lo scopo era quello di creare paesaggi musicali sferici in modo da spingere il pubblico in un viaggio turbolento tra ambient, psichedelia ed elementi cinematici. Il nuovo album è composto di parti subdole ed altre quasi monumentali. Procede da un livello personale ed introverso verso un muro sonoro spaventoso.

Quali sono le vostre influenze principali?
Molti di noi ascoltano generi diversi e credo sia una buona cosa dopo tutto. Per esempio non ascoltiamo quasi per niente post rock. La nostra musica è più di un mezzo per unire le nostre preferenze. Per questo album i Pink Floyd hanno rappresentato senza dubbio il riferimento principale. Anche per quanto riguarda le fotografie.

I membri della band sono tedeschi, olandesi e belgi. Come trovate il modo di provare assieme?
Alla fine queste nazioni non sono poi così distanti. Proviamo a Maastricht in Olanda. A cinque minuti c'è il confine belga ed a venti quello tedesco.

Perchè avete scelto un nome tanto bizzarro?
Quando abbiamo formato la band volevamo qualcosa che si adattasse alle nostre idee musicali. Cercavamo un nome che raccogliesse in un certo modo le tre nazioni da cui proveniamo e non avesse vincoli temporali. Il simbolo rappresenta tutto questo.

C'è un messaggio ecologista dietro al titolo dell'album?
Non intenzionalmente. Penso che il circolo della vita, di cui parla l'album, sia comunque qualcosa di strettamente legato alla natura. Pure il modo con cui abbiamo descritto il nostro processo di invecchiamento, espresso anche nel titolo, ha a che vedere con l'acqua ed i suoi movimenti.

Quanto tempo avete impiegato per comporre e registrare il materiale?
In totale circa sei mesi. Avevamo qualche abbozzo di canzone pronto ma buona parte dell'album è stato scritto durante il processo. Per le registrazioni è stata sufficiente una settimana nella quale però abbiamo lavorato senza sosta. D'altra parte la libertà di lavorare nel modo che credi finisce per renderti molto più coinvolto nelle operazioni. Ci siamo rivolti ad uno studio di amici di Duisburg ed il nostro bassista Jan si è occupato delle procedure tecniche. Prima di cominciare non eravamo esattamente sicuri sebbene avessimo delle linee guida e delle idee base. Dal momento in cui le canzoni hanno preso forma insieme è stato tutto molto rapido.

Come nascono le vostre canzoni?
La maggior parte delle volte da un riff di Yves. Cominciamo a jammare e cerchiamo di vedere cosa succede. Appena abbiamo un'idea di base ci lavoriamo aggiungendo le diverse parti.

Il movimento post rock è decisamente estesto. Cosa pensate che gli O (Circle) possano offrire in più rispetto alle altre band del settore?
Speriamo di offrire qualcosa di nuovo e differente. Come band lavoriamo molto sul concept ed a seconda del concept cerchiamo di proporre musica che possa conciliarsi con il resto che facciamo. Se accade abbiamo raggiunto l'obiettivo.

Come è nata la collaborazioen con Planks?
Ci conosciamo da tempo e ci piaceva l'idea di realizzare uno split. Abbiamo pensato di registrare delle cover perchè è qualcosa che normalmente non fai così velocemente. Nel nuovo album Ralph si è occupato delle voci nella title track.

Chi ha realizzato l'artwork?
Il nostro amico fotografo Michael Birrmans. Sono foto analogiche. Due immagini che messe insieme fanno riferimento al titolo ed al processo di invecchiamento. Piante che diventano pietre...

'How Polished Boulders Carried Us Along' è il mio pezzo preferito in assoluto...
La canzone parla dell'esplorazione della mente durante l'adolescenza. I ciottoli possono essere visti come gli individui che hanno già chiaro quello che sarà il loro percorso e che guidano gli altri nella ricerca. I samples che abbiamo utilizzato rafforzano il concept. Il suono della natura può ricordare la scoperta del bosco quando siamo bambini. La voce sta a dimostrare come ci sia molto di più di quello che si possa pensare.

Cosa succede quando ci si dimentica di respirare?
Probabilmente cominci ad impallidire. A parte gli scherzi la canzone parla di quel momento nella vita in cui vedi tutto predefinito. Abbiamo immaginato la sensazione di trovarsi in un posto dove non c'è più spazio per il mistero o nuove esperienze.

Quali sono i vostri piani dal vivo? Siete mai stati in Italia?
Faremo un tour a settembre con i nostri amici Amish Winehouse. Circa due settimane e mezzo. Sfortunatamente non abbiamo mai suonato dalle vostre parti ma ci sarà l'opportunità la sfrutteremo certamente.