Quali sono le vostre influenze principali?
Ci ispiriamo a parecchie band diverse tra loro e credo che la chiave di ogni processo creativo sia proprio questo non limitarsi e rimanere aperti a qualunque cosa. Naturalmente abbiamo le nostre preferenze ed un certo suono che è senza dubbio contemporaneo. Non cerchiamo di inventare nulla ma allo stesso tempo non basiamo la musica che scriviamo su quella di altri.

Com'è la scena musicale di Utrecht? Ci sono altre band che meritano la nostra attenzione?
Non è niente male. Ci sono molti musicisti di talento. Ti consiglio Bombay e Skip And Die. Se preferisci qualcosa di più crudo e potente allora John Coffey.

Quali sono le rock band olandesi più famose all'estero?
Probabilmente i Golden Earring di 'Radar Love' ma è passato un bel po' di tempo da allora. Adesso direi i The Common Linnets che fanno country pop.

Quante cose sono cambiate da quando siete diventati famosi?
Non molte. Siamo sempre gli stessi ragazzi di prima. I Kensington sono una band conosciuta soprattutto per la propria musica e non partecipiamo ad eventi come le persone famose. Ci capita di essere riconosciuti nella vita reale e magari ci chiedono di scattare una foto insieme o scambiare qualche parola ma non abbiamo orde di paparazzi fuori dalle nostre abitazioni.

Cosa volevate migliorare dopo 'Vultures'?
In poche parole tutto. Come band siamo alla costante ricerca di progressi, spostarci su un livello superiore è il nostro obiettivo principale. Vogliamo migliorare come songwriter e perfezionare il nostro suono. Il processo di 'Rivals', al contrario di quello di 'Vultures', è stato più divertente. La deadline era rigida ma ci siamo ugualmente divertiti a Berlino mentre le sessioni di registrazione dell'album precedente erano state stressanti. Ognuno di noi ha avuto più spazio di manovra e credo che questo sia il cambiamento più significativo.

Quanto tempo avete impiegato a comporre e registrare il nuovo materiale?
'Rivals' è stato scritto in circa tre mesi dopo di che ne sono serviti altri due per registrarlo e mixarlo.

Vi siete ispirati a qualche album in particolare la produzione?
Decine. Magari non proprio una band ma un certo approccio alla registrazione. Con questo album abbiamo potuto collaborare con Tom Lord-Alge mixer premiato in passato col Grammy Award. Per noi è stato un grande onore. Siamo fans di band come Foals, Bombay Bicycle Club, Maccabees o produttori del calibro di Brian Eno, Mike Crossey e Alan Moulder. Altre volte possiamo prendere ispirazione da band metal come i Gojira o da un pezzo di Sufjan Stevens. Dipende..

'Streets', 'All For Nothing' e 'War' sono i singoli estratti da 'Rivals'. Quali sono gli altri momenti chiave dell'album a tuo parere?
Ai nostri fans sembra piacere molto 'Little Light' che è perfetta da suonare dal vivo tanto che spesso la usiamo per concludere i nostri concerti. 'All For Nothing' è una delle canzoni di cui sono più orgoglioso. 'Done With It' ha una certa vibrazione aficana mentre 'Riddles' è molto potente.

Di quali strade parli nella prima canzone dell'album?
Nessuna in particolare. Non siamo letterari nelle nostre canzoni. La canzone parla della bellissima sensazione che si prova dimostrando a qualcuno che si è sbagliato a dirti che non saresti riuscito ad ottenere qualcosa. E' un pezzo positivo.

Dove avete girato il video di 'War'? Com'è stata l'esperienza?
Tra Londra e Amsterdam ed i protagonisti sono atleti olandesi professionisti che faranno parte della squadra di ginnastica alle prossime olimpiadi. Epke Zonderland ha vinto la medaglia d'oro a Pechino ed è stato un onore averlo nel video. A girarlo è stato il nostro amico Boris Booij con cui avevamo lavorato anche in passato. Per noi è stato facile. Abbiamo solamente dovuto guardare questi atleti magnifici ed applaudirli ogni tanto.

'Rivals' ha avuto un successo incredibile in Olanda. Quali sono gli altri mercati in cui state ricevendo il feedback più consistente?
Il tour europeo di gennaio ha toccato Germania, Belgio, Polonia, Austria e Svizzera ed in quei paesi stiamo costruendo qualcosa di importante. In estate suoneremo a diversi festival ed anche a Milano ci siamo trovati bene quindi speriamo di tornare presto.

Quali sono i rivali di cui avete più paura?
Non abbiamo paura di niente ma la battaglia più difficile è sempre quella con sé stessi. La sfida è trovare un equilibrio e bilanciare le nostre diverse personalità per ottenere il meglio da qualunque discussione o litigio oltre a crescere come persone ed artisti.

(parole di Eloi Youssef)