Prima di tutto presenta la band con una breve biografia sottolineando i momenti chiave della vostra carriera..
Ci siamo formati nel 2008 a Fremont tra compagni della high school come succede a tante band. La line-up attuale consiste di tre membri originali, Nick che si occupava del growl adesso suona il basso, Dave suona la chitarra, Dan suona la batteria e io canto e suono la chitarra ritmica. Inizialmente abbiamo pubblicato un paio di EP e organizzato più date possibili. In questo momento siamo alla ricerca di longevità in tutti gli aspetti, dal songwriting alle performance live. Questo disco raccoglie le esperienze e la saggezza accumulate negli anni, durante una lunga pausa che ci ha portati ad apprezzare di più le nostre abilità, il nostro talento e l’opportunità che rappresenta suonare insieme.

Da cosa deriva il vostro nome?
É il primo verso di ‘Fortunate Son’ dei Creedence Clearwater Revival ovvero la prima canzone che abbiamo suonato insieme in sala prove.

Perché siete stati fermi così tanto?
Ci siamo presi un pausa quando abbiamo visto che i sacrifici erano troppi. Dovevamo crescere e prenderci delle responsabilità. Adesso siamo evoluti e comunque durante la pausa abbiamo continuato a fare pratica e migliorarci.

Come descriveresti il vostro sound?
Aggressivo ma catchy. Potente e spaventoso. Se dovessi scegliere una traccia per presentare il disco punterei su ‘Avarice’ perché riassume un po' quello che è il tema principale. Ci siamo messi delle cose alle spalle e per noi è molto importante.

Come si sono svolte le sessioni di registrazione?
Il disco è stato prodotto da Cody Fuentes, il drummer degli Spite, ai Rapture Recordings di Hayward. Lavorare con lui è stata un’esperienza memorabile ed è un caro amico. Ci ha spinto a dare il massimo e ha totalmente trasformato il mio approccio alle clean vocals. Mi sono sentito maturato sotto la sua conduzione.

Come costruite le linee vocali? C’è un songwriter principale oppure contribuite tutti alla scrittura dei pezzi?
Normalmente uno di noi presenta lo scheletro di un pezzo o qualche idea e poi ci lavoriamo assieme apportando delle modifiche. Dave ha un grande istinto per la produzione e ha contributo con diversi riff. Per quanto riguarda le linee vocali, io e Nick curiamo le parti ritmiche, le melodie e le liriche.

Di cosa parla ‘Dead And Gone’?
Suonare musica richiede coraggio e sfacciataggine simili a quelli di un soldato sul campo di battaglia. Tornare a fare musica dopo diversi anni è una sorta di affermazione di intenti. É un pezzo che parla di cosa significa non arrendersi e tirare fuori la propria forza interiore.

Qual è il pezzo che rappresenta meglio il nuovo sound della band?
‘Another Voice’ è ricca di tutti gli elementi, delle dinamiche e dei punti di forza che caratterizzano la band. È un pezzo molto vario che probabilmente riflette la nostra futura direzione.

Quanto sono importanti i testi in una musica scritta per la dimensione live come la vostra?
Sono molto importanti perché siamo umani. L’album è stato scritto come un concept e narra la storia di una serie di fantasmi che popolano un hotel maledetto. Al di là delle metafore i testi sono riferiti a sentimenti ed eventi reali. Il messaggio è che tutto quello che ci ha toccati in passato, il tempo che abbiamo speso sulla terra e ciò che ci siamo lasciati alle spalle ci hanno resi quello che siamo oggi. “Heart’s only beating for the ghost I’m leaving..”

Cosa pensi della scena post-hardcore?
Rimane il mio genere preferito ma credo che tutti noi siamo unanimi nel preferire le fonti creative come gli At The Drive-In. L’attenzione internazionale per la musica heavy sta diventando sempre minore e quindi tentare di riportare alla luce certe influenze è decisamente ambizioso.

Siete mai stati in Italia?
Il nostro drummer, Dan, ha passato un po' di tempo dalle vostre parti. Ha visitato Assisi e Roma. Ci piacerebbe suonare in Italia in futuro. In questo momento stiamo girando il video di ‘Another Voice’ e fino al prossimo anno promuoveremo il disco dal vivo.

(parole di Jonny Gomez)