Cosa vi spinge a scrivere musica tanto violenta e criptica ?
E’ criptica in molti sensi sono d’accordo. Direi aggressiva invece che violenta che ritengo un termine più assimilabile a musica heavy. Il nostro punto di partenza è stato comunque l’hardcore anche se visto con occhi diversi. A dire il vero le nostre due influenze maggiori sono senza dubbio i Godflesh e i Pink Floyd che non hanno niente a che vedere solo apparentemente con quello che suoniamo. Il nostro nome rimanda al termine ‘asthetic’ e noi cerchiamo di creare qualcosa del genere. Poi ci sono i riferimenti alla dea egiziana Iside e affascinanti leggende a riguardo. In questi anni la nostra musica forse è diventata meno caotica e più tecnica. Vivere di sola musica ci ha permesso di migliorarci costantemente e sperimentare cose che prima nemmeno sognavamo. Tutto questo si sente nei nostri ultimi dischi.
In questo momento state ultimando in studio il nuovo disco e avete diversi progetti in uscita a partire dal ‘Live 4’..
Il nuovo album è pronto e verrà rilasciato a ottobre. Lo abbiamo terminato di registrare due giorni fa e adesso stiamo curando gli ultimi dettagli della produzione. Non saprei cosa dirti se non che anche questa volta abbiamo cercato di raggiungere obiettivi diversi. Gran parte dell’album è stata registrata in quattro-cinque giorni e posso assicurarti che sono state sessioni più stressanti e difficili che ricordi ma molto stimolanti dal punto di vista artistico. Rispetto a ‘Panopticon’ forse è più pesante e ossessivo in certi punti e decisamente più strutturato. Il mastering due anni fa poteva essere molto più curato e quindi per il nuovo disco ci siamo impegnati maggiormente anche in questo senso. ‘Live 4’ è l’ultimo capitolo della Live Series che abbiamo prodotto e distribuito indipendentemente. Questo volume si differenzia dai precedenti essendo una raccolta di registrazioni di concerti individuali, vecchio materiale del CBGB’s e inediti con Justin Chancellor dei Tool. Sempre nel mese di agosto uscirà il dvd ‘Lashing The Rye’ che credo sarà un ottimo compendio per chi ci segue da tempo ma anche per coloro che non ci conoscono ancora bene. A settembre pubblicheremo invece lo split con gli Aerogramme. Uscirà per In The Fisthank e parteciperemo con tre canzoni per una durata di circa mezz’ora totale. Le abbiamo registrate vicino Amsterdam in un’atmosfera molto particolare.
Come nasce una canzone degli Isis ?
Spesso accade che ci separiamo e uno o due di noi portano avanti parti di canzone e idee che poi vengono elaborate insieme. Alcune canzoni impiegano un anno prima di essere pronte e altre invece una sola settimana. Dipende da tanti elementi. Il processo compositivo comporta comunque una grande quantità di materiale registrato e jam delle quali solo pochi frammenti vengono sviluppati ma rispetto ai primi tempi le cose si sono evolute. Suoniamo insieme da oltre sette anni e siamo capaci di seguirci con l’istinto e più aperti alla sperimentazione. Questo ha certamente influito sulle ultime sessioni in studio. Prendi ‘So Did We’ che è l’ultima canzone che abbiamo composto per ‘Panopticon’. La sua struttura e’ stata presa come esempio per almeno tre pezzi che saranno sul nuovo disco. C’è quindi un legame profondo tra passato e presente. Per quanto riguarda i testi invece non proponiamo messaggi particolari ma più che altro emozioni. Niente di profondo solo immagini che possono forse essere decifrate meglio con la musica. Immagini che per alcuni possono anche apparire completamente differenti. Per alcuni pezzi di ‘Panopticon’ abbiamo preso ispirazione da testi di Orwell e Bradbury che avevano non poche connessioni con quello che sta accadendo in America dopo l’entrata in guerra contro l’Iraq e via seguendo.
Cosa pensi della scena metalcore ?
Sinceramente non ascolto niente del genere e quindi non saprei risponderti. Ci sono tanti gruppi che spaccano altrove quindi non sento affatto il bisogno di perdere tempo con decine e decine di band che suonano allo stesso modo. Invece ti consiglio di ascoltare il nuovo disco dei These Arms Are Snakes che è veramente valido e i The Cosmic Mystery Western Tradition un gruppo di Brooklyn niente male.
Dei Tool cosa mi dici invece ?
Stiamo partire in tour con loro negli States e per questo motivo e anche per l’amicizia che ci lega con Justin non voglio sbilanciarmi in considerazioni che potrebbero essere oggetto di fraintendimenti. Posso solo confessarti che ‘Lateralus’ è l’album che ho ascoltato di più in questi ultimi quattro-cinque anni e che ’10,000 Days’ è altrettanto valido.

(parole di Bryant Clifford Meyer)