Expressen afferma che il vostro è il migliore debutto svedese dai tempi di ‘Welcome To The Infant Freebase’ dei Soundtrack Of Our Lives. Siete d’accordo?
(Anders) Ad essere sincero non l’ho mai ascoltato quindi non so dirtelo ma so che è considerato un capolavoro quindi lo ritengo un paragone commovente.
(Niels) Ho scoperto quel disco ad un party poco dopo la pubblicazione e non riuscivo a smettere di ascoltarlo. Paragonare due lavori musicalmente è sempre qualcosa di ardito ma è venuto dal nulla ed immagino lo avessimo fatto pure noi.

Come è nata la band? Quali erano i vostri obiettivi all’inizio?
(Anders) La collaborazione è nata quando Niels ha prodotto il mio ultimo solo album (‘One Man Riot’) tra il 2006 ed il 2007. Durante le sessioni ci siamo resi conto che amavamo lavorare insieme e condividevamo le medesime idee sulla musica e sul processo creativo. In un certo senso quel disco è stato il punto di partenza per quello che sono poi diventati i Dead Soul. Ci sono voluti cinque anni per renderci conto che la musica che avevamo scritto e registrato in quel periodo era qualcosa di totalmente nuovo che meritava di essere etichettata sotto un altro nome. Quello che ci interessava era pubblicare la migliore e più onesta musica possibile. Questo era l'unico obiettivo che ci siamo posti e non ci ha mai abbandonato anche se di volta in volta sentivamo che ci stavamo muovendo verso qualcosa che molta gente avrebbe potuto apprezzare.

Quanto sono cambiati adesso?
(Anders) Fin dalla pubblicazione del primo singolo, risalente a due anni fa, le cose si sono mosse velocamente ed eccellenti recensioni hanno accompagnato i tour con Ghost e The Haunted. E' chiaro che gli obiettivi sono cambiati col passare del tempo. Quello più importante è crescere come band dal vivo ma anche scrivere musica che rappresenti una sfida per entrambi come musicisti. Abbiamo un grande bisogno di trovare nuove modalità di espressione e questo significa che il prossimo album potrebbe prendere un'altra direzione rispetto a 'In The Darkness'. Un altro piano è suonare in più paesi ed incontrare persone che apprezzano quello che facciamo.

Siete coinvolti in altri progetti musicali? Avete suonato in altre band prima di questa?
(Anders) Faccio parte di band dal lontano 1984 ma il mio progetto principale è sempre stato suonare blues con il mio alias Slidin' Slim che ho creato vent'anni fa. Ho pubblicato diversi album e portato a termine tour in Europa e Stati Uniti.
(Niels) Anch'io suono in band da quando sono ragazzo. Il mio primo progetto elettronico risale a quando avevo dodici anni e avevamo una sola canzone. Quando mi sono stancato di fare parte di band ho cominciato a scrivere e produrre il mio materiale. Registrando e producendo dischi riuscivo a pagare le bollette. Più tardi mi hanno chiesto di occuparmi dei tour dei Ghost e poi sono tornato in studio per i Dead Soul.

Dark, elettronica, doom blues, semplicemente rock. Quali sono le vostre influenze principali? Quanto tempo avete impiegato a trovare il vostro sound?
(Anders) Sono stato fortunato ad essere cresciuto durante i gloriosi anni del punk e senza Ramones, Dead Kennedys e The Clash non sono se avrai mai fatto parte di qualche band. All'inizio degli anni ottanta mi sono innamorato dei Motörhead, dei primi due album dei Metallica e del primo black metal con band come Venom e Hellhammer. In un certo senso il gusto per la musica semplice ed aggressiva mi ha sempre seguito. Il grande cambiamento è stato quando mi sono imbattuto nel delta blues nei primi anni novanta. Leggende come Son House, Big Joe Williams e Robert Johnson hanno letteralmente cambiato la mia vita. A parte questo devo ammettere che Niels ha avuto una grande influenza su di me. Il modo con cui compone, arrangia e produce qualunque sia lo strumento, la base elettronica o la chitarra che suona rappresenta una fonte di ispirazione infinita. La fusione tra la mia etica punk, le influenze blues ed il suo modo di creare musica sono il motivo per cui suoniamo in questo modo.
(Niels) Ho speso un sacco di tempo ascoltando nuova musica ogni giorno. Ho chiaramente i miei preferiti ma come produttore o ingegnere del suono è fondamentale evolversi per essere costantemente ispirato. Anche i miei genitori mi hanno sempre detto di non vivere nel passato. Sono proprio un bravo ragazzo.

Ci sono un sacco di elementi diversi nelle vostre canzoni. E' stato difficile mixare l'album? Quante versioni avete ascoltato prima di scegliere la definitiva?
(Niels) Una volta che hai crackato il codice per songwriting, produzione e arrangiamenti il mixaggio non è un grosso problema. Per esempio abbiamo preparato diciassette versioni di 'Burn Forever' ed una sola di 'God Where Are You Now'. Mixare significa bilanciare tutto quello che vuoi inserire nell'arrangiamento e se hai fatto un buon lavoro durante la registrazione è come camminare in un parco. Ci sono volute circa tre settimane ed in media ogni canzone è stata mixata sette-otto volte prima che ci soddisfacesse pienamente. Ho disposto una cassa in modo molto strano e segreto durante il processo e, adesso che me lo fai venire in mente, dovrò riprovare la stessa cosa col prossimo album.

Siete appassionati di esoterismo e rituali magici?
(Anders) Sono cresciuto in una famiglia dove mio padre era cattolico e mia madre lavorava in una chiesa protestante. Andare in chiesa ha fatto parte della mia educazion e questo ha alimentato la mia ribellione giovanile. E' seguito un periodo di profonda ricerca. L'occulto mi ha attirato parecchio quando avevo quindici-sedici anni ma devo ammettere che le verità più grandi sul mondo le ho trovate nei libri di Albert Camus e Jean-Paul Sartre. Sono comunque abbastanza vecchio da capire che più passano gli anni e meno conosco.

Come siete entrati in contatto con Razzia Notes?
(Niels) Quando lavoravo per i Ghost ho conosciuto Anders Fridén perchè aprirono per gli In Flames e quando sei in tour mangi e bevi con le solite persone per un mese. Mi sono reso conto che avevamo in comune l'interesse per altre tipologie di musica e ho saputo che aveva lanciato questa etichetta. Mi sono salvato la sua e-mail e dopo avergli fatto ascoltare il materiale abbiamo deciso di pubblicarlo insieme.

Ho percepito anche l'influenza dei Depeche Mode nelle vostre canzoni..
(Anders) Non sono mai stato un fan dei Depeche Mode anche se non mi dispiace quello che ho sentito. Immagino che il nostro territorio comune sia l'amore per il blues.
(Niels) Mi sono innamorato di loro quando avevo diciassette-diciotto anni. Soprattutto di 'Violator', 'Ultra' e della versione live di 'Songs Of Faith And Devotion'. Adesso li ascolto ancora ogni tanto ma non è una band che consumo spesso. Hanno pubblicato canzoni fantastiche e quindi non ho problemi se qualcuno mi fa notare delle atmosfere simili.

Perché avete scelto 'They Will Pay' come primo singolo due anni fa?
(Anders) In quel preciso momento pensavamo che 'They Will Pay' possedesse tutti i diversi elementi che caratterizzano i Dead Soul. La canzone è bluesy e elettronica, ci sono chitarre heavy ed un messaggio chiaro nelle liriche. E' un pezzo che non mostra pietà. Penso ancora sia un'ottima scelta come singolo.

L'ultimo in ordine cronologico è stato 'Kill The Past'. Quali sono gli altri passaggi chiave dell'album per voi?
(Anders) Per la prima volta ho pensato ad un mio album senza riferimenti ad un singolo o due in particolare ma devo dire che adoro suonare 'Burn Forever' e 'Dead House'.
(Niels) Quando sei un artista, un compositore ed un produttore ascolti le tue canzoni migliaia di volte in studio. E poi devi suonarle tutte le volte dal vivo. Non posso dire di essere sempre eccitato quando butto giù la scaletta ma non appena attaccato il jack della chitarra mi godo ogni singolo momento dello show come se fosse la prima volta. Penso sia una buona cosa.

Cosa cercate nell'oscurità?
(Anders) Immagino che la domanda possa essere interpretata in due modi diversi. La risposta ovvia è la luce perché è quello che tutti cercano quando le cose si mettono male. Ma c'è anche un certo tipo di verità che puoi scoprire solo se passi un pò di tempo nelle tenebre. Quando sei sempre lì potresti anche non vederla e anche se ci riesci tutto quello che desideri è tornare alla luce. Quando finalmente (e fortunatamente) ti lasci l'oscurità alle spalle la prospettiva della vita cambia radicalmente e la seconda volta che ti capiterà di finire là dentro saprai relazionarti sicuramente meglio.

Avete preso ispirazione da un vero manicomio per l'ultima traccia dell'album?
(Anders) Ci sono molti modi di scrivere una canzone ed altrettanti di ascoltarla. Nessuno puo' dire quello che è giusto o sbagliato. Ogni songwriter ha il diritto di condividere le proprie idee e lo facciamo anche noi ma per quanto mi riguarda l'aspetto più importante è scrivere di avvenimenti, emozioni e pensieri di cui sei estremamente consapevole. Dalle lettere che ho ricevuto da quando l'album è stato pubblicato mi rendo conto che alcune canzoni hanno toccato l'animo di tante persone. Questo è il più importante riconoscimento che puoi avere.

State lavorando al secondo full length?
(Anders) In questo momento stiamo lavorando a nuove canzoni e registrando qualcosa. Non posso dirti ancora quando uscirà il successore di 'In The Darkness' ma penso il prossimo anno.
(Niels) E' sempre eccitante tornare in studio. E' il mio habitat naturale e ho un nuovo studio dove posso fare tutto il casino che voglio senza lamentele dei vicini.

Avete venduto la vostra anima prima o dopo avere suonato con i Ghost?
(Anders) Ahahah, come bluesman ho venduto l'anima al diavolo all'inizio degli anni novanta e penso che Papa abbia stretto uno strano accordo con Niels quando l'ha scelto come tour manager per i primi anni della band. Quindi siamo entrambi anime senza speranza.