Perché avete impiegato così tanto a pubblicare un full lenght? Non vi interessava questo formato o avete aspettato il momento giusto?
Ci abbiamo messo troppo effettivamente. Siamo un po' lenti e poi nel momento in cui avevamo chiara in mente l'idea di cosa fare siamo incappati in una serie di problemi burocratici con cui non eravamo abituati ad avere a che fare. In passato abbiamo preferito ep o singoli perché facciamo parte della cultura dei dj, li suonavamo alle serate e quindi le release non erano dirette ad un pubblico non preparato tecnicamente. Con questo album invece abbiamo voluto fare qualcosa di più radiofonico ed ascoltabile da tutti. Non a caso tutte le canzoni sono cantate. I brani sono piuttosto nuovi e sono nati da provini individuali, sviluppati assieme per poi essere inviati ai vari featuring per ottenere il risultato finale. Sono stati arrangiati e prodotti presso l'M8 Studio e il Boomker Sound Studio mentre il mixaggio è stato effettuato da Ciro 'Princevibe' Pisanelli.

Cos'è New Underground Massive Alliance?
Siamo sette amici, 6 dj-produttori e un mc che lavorano insieme quasi da otto anni. Nel 2007 è iniziato il nostro rapporto con Elastica Records e da allora produciamo brani, facciamo serate dal vivo e portiamo avanti la nostra visione di bass music che intendiamo come un genere in cui possono confluire jungle, dubstep, future soul, hip hop e così via. Ognuno propone le proprie idee e ci siamo ritagliati un ruolo importante nella scena underground, prima all'estero e poi nel nostro paese. Crediamo che l'unione faccia la forza e sotto lo stesso brand tiriamo fuori le singole individualità.

Puoi presentarci la vostra attività discografica fino adesso?
Come ti dicevo abbiamo iniziato con Elastica Records, un'etichetta italiana molto forte che può ventare nel proprio catalogo artisti come Antiplastic, Almamegretta e Zion Train e che ha avuto la lungimiranza di promuovere il dubstep quando lo facevano in pochissimi e solo in Inghilterra. Sono quindi usciti 'Maniacs/Insolence', 'Monster Dub' e 'Dema Style/Lock' che è tuttora una delle release più vendute. Questo è stato un po' l'inizio della nostra storia. Da lì ci siamo espansi tantissimo remixando artisti famosi come Subsonica e Casino Royale ma collaborando anche con label più piccole. Inoltre c'è stato il lavoro per le due nostre etichette: Voodoo Rebel (specializzata in ritmi afro, trap, future e anche kuduro) e Erba (per cui è uscito 'Herbalist').

La formazione è sempre stata questa o ha subito delle mutazioni?
In realtà come nome Numa Crew nasce nel 2005. Era un gruppo hip hop con il solo T. Kay a mettere la musica con Ninjaz come mc Ago è il piu' giovane e fa parte della crew solo da un paio d'anni ma fin da quando aveva sedici anni veniva alle serate quindi anche prima era nella famiglia.

Adesso ti pongo una domanda un po' strana. Ci sono altre realtà come Numa Crew in Italia? In Europa invece quanti fenomeni di questo tipo possiamo contare?
Ci sono anche esperienze nate prima di noi magari legate al sound system dub. Mi vengono in mente D-Operation Drop che sono quattro-cinque persone e sono molto forti, Maverick di Roma e The Dreamers che sono una realtà torinese diversa dalla nostra ma importante. In Europa la situazione è chiaramente molto più allargata ma la concorrenza non esiste. Come dire c'è posto per tutti e non ci sono soldi per nessuno. Le nostre influenze sono radicate soprattutto in Inghilterra e citerei Digital Mystikz, Benny Page, Chopstick Dubplate.. In questi anni siamo riusciti a suonare all'estero con una certa continuità, in Spagna, Grecia, nei paesi dell'Est e diverse volte a Londra. Vorremmo uscire fuori dall'Europa perché non ne abbiamo ancora avuto la possibilità. Magari con la label americana..

Nel vostro album si va dal dubstep al jungle, dal rap al reggae. Come vi muovete a livello compositivo? In che modo decidete quale strada dovrà prendere un pezzo?
Diciamo che il ritmo spesso indirizza il genere. Noi partiamo spesso dalla batteria poi ognuno di noi ha stili diversi. L'album non voleva essere un qualcosa di monotematico ed infatti 'Impossible' è un jungle classico, 'Warmonger ' dub digital e 'Bass Hater' una nuova interpretazione di una drum n' bass old school. 'Control' e 'B.M.X.' partono invece da basi trap ma portano con sè innovazioni molto originali.

Come siete entrati in contatto con la Lion Dub International?
Siamo inseriti nella scena dubstep dal 2008-2009 e come dj avevamo già una collaborazione aperta con Erik Wise. Appena ha sentito che stavamo preparando un album si è subito offerto di pubblicarlo e per noi è stata una grande soddisfazione. Non è facile trovare un album così sperimentale in un'etichetta del genere e per noi è già un successo. Entro l'estate uscirà un lp di remix dell'album ed in futuro speriamo di continuare a collaborare magari con qualche ep o singolo. Nel catalogo hanno diversi artisti raggae e dub e sarebbe interessante coinvolgerli.

Pensi che il dubstep sia realmente compreso in Italia? Quali sono gli artisti più innovativi in questo ambito?
Quello che è arrivato al pubblico attraverso il materiale americano è molto differente dall'idea che abbiamo noi del genere. Penso comunque che ci sia stata un'attenzione importante da parte della scena underground. Piezo e Foster sono alcuni nomi che mi vengono in mente. Fino al 2010 c'era la dubstep inglese poi sono venuti fuori il grime e l'idm. Adesso la situazione è quasi morta.

So che state preparando un ep per Moonshine Records..
Ci stiamo dietro io e Ago. L'idea è quella di proporre una versione elettronica del dub. Anche 'Herbalist' possedeva già quella visione. Sulla compilation dell'etichetta è già uscita 'Knowledge' e abbiamo pronto il materiale per due ep.

Qual è la situazione live che preferite?
Un potente sound system in un posto non troppo a discoteca. Per intenderci un mega impianto ma un palco senza troppi fronzoli, il tipico locale scuro alla inglese Non ci piacciono le luci, mi piace suonare nei centri sociali e se siamo tutti è meglio perché ci diventiamo di piu'.

Che strumentazione vi portate sul palco? Che tipo di show deve aspettarsi una persona che vuole vedere un concerto della Numa Crew?
Quella base da dj ma tutti noi suoniamo a 3-4 deck. La selezione è serrata e richiama il clash style giamaicano con dischi messi velocemente ed un dj set unico e particolare che va dal dub al roots fino all drum n bass piu spinta. Devono aspettarsi grandi manate in faccia di bassi.

Vi interesserebbe una collaborazione con un gruppo di estrazione rock o metal?
Quando ci siamo cimentati nei suddetti remix è stato gia' un momento di incontro. Con i Telematik Guru proviamo a fare qualcosa di diverso. Una specie di post rock alla Mogwai-Godspeed You Black Emperor! che si fonde con l'elettronica di Aphex Twin, Boards Of Canada e Autreche. Come Numa Crew penso che il massimo potrebbe essere una fusione con qualche artista reggae.

(parole di Lapo)