Prima di tutto vorrei sapere qual è la domanda che non avete mai ricevuto in un'intervista ma alla quale avreste sempre voluto rispondere..
Direi che non esiste una domanda che abbiamo sperato che i giornalisti ci ponessero. In ogni caso ci sentiamo sempre fortunati quando veniamo messi in condizione di condividere un reciproco interesse per la musica e l'arte in genere con le altre persone.

Da qualche anno gli Archive sono un vero collettivo. Quali sono i musicisti che suonano con voi adesso?
A parte i membri fondatori Darius Keeler e Daniel Griffiths gli altri principali compositori e cantanti siamo io e Dave Pen. Anche Maria Q sta contribuendo in questo momento. Holly Martin è stata l'ultima aggiunta a partire da 'With Us Until We're Dead'. Anche lei canta e compone. Jonathan Noyce suona il basso, Smiley la batteria mentre Mickey Hurcombe si occupa della chitarra solista e di tutto il programming in sede live.

Quali sono invece gli ospiti su 'Restriction'?
Steve Keys suona l'hammond in diverse tracce ma anche lui è praticamente un membro del collettivo visto che suona con noi dai tempi di 'You All Look The Same To Me'. Tom Gaskill suona la batteria su 'Ride In Squares' e pure nei video che abbiamo girato per promuovere la release dell'album. Eat Gas suona la chitarra ed è un membro del progetto che Darius Keeler ha prodotto. Si chiama 'SAF'.

Quanto tempo avete impiegato a comporre e registrare il nuovo materiale?
Di sicuro il processo non è stato veloce come per 'Axiom'. Il nostro sistema ci permette di scrivere anche quando siamo in tour o ci stiamo dedicando a progetti paralleli. Cerchiamo di essere costantemente impegnati e di sfruttare al meglio il tempo che abbiamo. Anche 'Restriction' non ha rappresentato un'eccezione in questo.

In che modo il processo è stato influenzato da 'Axiom'?
Ogni album ci stimola a comporre il successivo con una certa fluidità. Ci sono momenti in cui le canzoni nascono semplicemente sulle labbra o sulle dita. Altre volte invece dobbiamo modificarle una o due volte prima che funzionino a dovere. E' sempre un processo naturale e l'idea è sempre quella di creare un album in cui lo spazio e le atmosfere abbiano un ruolo specifico. Anche le canzoni che non finiscono nell'album rimangono nel nostro animo in qualche altra forma. 'Axiom' è il predecessore perfetto di 'Restriction'.

Avete notato delle differenze particolari nell'approccio in studio?
Non proprio. Darius scrive per conto proprio alcune tracce e gli altri contribuiscono a svilupparle. E' sempre un stimolo lavorare ad un nuovo album e questa freschezza rende ogni lavoro diverso dall'altro.

Avete usato dei synth particolari durante le varie sessioni?
Usiamo Logic VSM per qualche sample ma preferiamo suonare quasi esclusivamente strumentazione live e analogica. In un paio di vecchi album era presente anche il Moog.

Quale album del passato è più vicino a 'Restriction' in termini di suono e produzione?
Ogni album è diverso dall'altro quindi è difficile compararli tra loro. Cerchiamo sempre di andare avanti rimanendo fedeli al suono degli Archive. Grazie a chi ci ascolta siamo in grado di sperimentare sia in studio che nelle performance dal vivo. E' un'evoluzione costante.

E' stato difficile mixare l'album? Quante versioni avete ascoltato prima di scegliere la definitiva?
Dovresti chiederlo a Jerome Devoise. E' un genio e ha realizzato i migliori mixaggi che abbia mai ascoltato. E' sempre il primo ad entrare e l'ultimo ad uscire dallo studio. Dobbiamo letteralmente tirarlo via dalla console per andare a mangiare qualcosa. In alcuni casi abbiamo scelto versioni più minimali altre volte no.

La vostra musica è ricca di elementi psichedelici e pure prog pur essendo fondamentalmente elettronica. Qual era la vostra visione al momento di formare la band e quanto si è evoluto il vostro stile durante questi anni?
Le nostre radici sono chiaramente nella seconda metà degli anni ottanta e nei primi anni novanta quando Londra era invasa da influenze elettroniche/garage/progressive house ed è stato costruito un ponte tra il songwriting e l'elettronica sperimentale. A quel punto abbiamo progredito in quella direzione. Non saprei dirti che genere suoniamo adesso, magari trip hop, prog, electro, psychedelic sono buone definizioni ma non copriranno mai interamente il nostro spettro.

Siete anche amanti del jazz?
Ogni membro ha le sue influenze e fonti di ispirazione. E' un mix eclettico senza dubbio. In generale ammiriamo tutti i musicisti di talento che si dimostrano onesti con loro stessi. Ci sono delle cantanti jazz straordinarie come Nina Simone, Sarah Vaughn, Roberta Flack, Ernestine Anderson e Ella Fitzgerald che amiamo molto.

Quale è la tua definizione di restrizione? C'è un concept particolare alla base dell'album?
Tutte le foto di 'Restriction' sono state scattate in Islanda. E' luogo meraviglioso. Sono cresciuto in Colorado e anche lì ho visto delle bellezze comparabili ma quel posto è davvero unico e ti trasmette un senso di vastità ed espansione infinita pur essendo una piccola isola. La nostra musica è dark, profonda, volubile, spaziosa e misteriosa e noi sperimentiamo costantemente come qualcosa che prende forma (vulcani, alluvioni, terremoti...). 'Restriction' è un termine molto forte. Dice molto ma è sempre libero a qualunque interpretazione.

Ritenete che il messaggio di 'Controlling Crowds' sia più forte adesso?
C'è sempre una grande abbondanza di cupidigia, abuso di potere e manipolazione nel mondo.

Siete in circolazione da metà anni novanta. Pensate che la musica si stia muovendo nella direzione giusta attualmente?
Lo fa sempre. Nel ventunesimo secolo, in un mondo così pieno di band, continua ad evolversi. Rimarrà grandiosa finché gli artisti continueranno ad essere ispirati e sentirsi liberi di esprimere loro stessi ed affamati di innovazione. Naturalmente c'è anche cattiva musica prodotta solo per vendere. Il pop è sempre stato così ma se non ci fosse cattiva musica non potremmo apprezzare così tanto quella buona.

Qual è il vostro bestseller?
Sicuramente 'You All Look The Same To Me' ma c'è da dire che da quel momento gli album hanno smesso di vendere ed il declino del cd ha avuto un effetto negativo sul mercato. Siamo stati fortunati a fare parte di un'era in cui ancora riuscivi a vendere album anche se inseriti in un contesto underground. Per essere il numero uno nelle classifiche dovevi vendere centomila copie in una settimana. Adesso sono sufficienti diecimila o poco più. Questo per farti capire quanto sono cambiate le cose. Sono dell'avviso che se 'Controlling Crowds' e 'With Us Until You're Dead' fossero usciti alla fine degli anni novanta sarebbero stati i nostri bestseller.

Quali sono i migliori album trip hop che avete ascoltato ultimamente?
Sinceramente non riesco a trovare niente di valido che non sia dei Massive Attack o dei Portishead.

(parole di Pollard Berrier)