Prima di tutto presentate la band sottolineando quelle che sono state le release fino adesso..
Siamo sei ragazzi di Stalowa Wola, una città del Sud Est della Polonia, molto pittoresca e circondata da foreste. Gli Orange The Juice si sono formati nel 2004 quando Konrad, allora il mio insegnante di inglese nelle scuole secondarie, mi propose di fare qualcosa insieme. Provammo per circa due anni e poi girammo l'intero Paese in tour. Finalmente nel 2008 abbiamo pubblicato il nostro primo album 'You Name IT'. L'anno scorso abbiamo pubblicato il secondo full length 'The Messiah Is Back' ed un cd/dvd live, 'The Drug Of Choice', registrato nel 2012 a Varsavia. Nel frattempo abbiamo rilasciato un ep, 'Romanian Beach', e, sotto il nome di Minimatikon,scritto delle colonne sonore per film muti. Una di queste, 'The Cabinet Of Dr. Caligari' di Robert Wiene (1920), è uscita nel 2011. Adesso stiamo pianificando la colonna sonora di 'Nosferatu' di Frederich Wilhelm Murnau (1922).

La line-up ha subito delle modificazioni in questi anni?
E' sempre stata più o meno la stessa. L'unico cambiamento è stato quando il bassista originale Mariusz è stato rimpiazzato da Marcin Jadach. Siamo partiti come un gruppo di amici e siamo riusciti ad andare lontano. Se consideri il fatto che agli inizi eravamo un insegnante di scuola, uno studente universitario, un sedicenne delle superiori (Jan) ed un impresario edile più vecchio di me di dieci anni (Mariusz) sembra incredibile. Ma ce l'abbiamo fatta.

Quali sono le vostre influenze principali? Ascoltate più dischi rock o jazz abitualmente?
Come potete immaginare proveniamo da diversi mondi, con vari background musicali, ma abbiamo trovato immediatamente un terreno comune su cui lavorare. Altrimenti non avrebbe potuto funzionare. Uno degli aspetti che condividiamo è il modo con cui ascoltiamo la musica. Non ci orientiamo mai verso un genere preciso. Per intenderci non potrei mai dire che ascolto solamente jazz e nient'altro. Fin da quando ero piccolo, quello che conta nella musica per me sono i colori, le emozioni e la varietà. Sono totalmente incapace di sottomettermi ad un genere e trovo che tutte queste subculture siano contrarie alla stessa essenza della musica. Un pò come chi cercherà di battere il primato di suonare 'Flight Of The Bumblebee' a più di 600bpm. Per rispondere alla tua domanda gli Orange The Juice si ispirano semplicemente alla musica. Nel suo spettro più totale.

Come comparereste 'The Messiah Is Back' con 'The Drug Of Choice'?
'The Drug Of Choice' è una registrazione live in cui abbiamo eseguito brani di 'The Messiah Is Back' e 'You Name It'. Non abbiamo composto niente di speciale per l'album, semmai qualche piccolo cambiamento dovuto al fatto che abbiamo invitato degli ospiti. Le differenze maggiori sono senza dubbio nei pezzi del debutto perché sono passati alcuni anni. Dal punto di vista della produzione invece le differenze sono notevoli. La parte video è stata realizzata da ForTune. Noi abbiamo solamente recitato. Il mixaggio è stato curato da Marcin come per 'The Messiah Is Back' per cui abiamo registrato parzialmente dal vivo la sezione ritmica. Il resto è stato aggiunto in diverse sessioni. 'The Drug Of Choice' è la tipica situazione live dove niente puo' essere post-prodotto quindi l'approccio è stato parecchio diverso.

Come siete riusciti ad ottenere un suono tanto organico con 'The Drug Of Choice'?
L'idea di registrare un live è stata della ForTune. Ogni cosa che pubblicano è live. Ci piace come lavorano e ci è piaciuta l'idea di trasmettere l'energia naturale che accompagna le nostre performance e che non potrà mai essere catturata in uno studio di registrazione. Siamo felici che venga sottolineata l'organicità del suono perchè è esattamente quello che volevamo. Marcin si è occupato del mixaggio. L'ho aiutato in parte ma è stata sua la mente dietro al processo. In alcuni pezzi ci sono oltre cento layers, molti dei quali registrati in luoghi diversi con suoni diversi. Questo ha reso il tutto complicato e, sfortunatamente, non possiamo sempre ottenere quello che desideriamo. A volte dobbiamo scendere a compromessi con la naturale energia creativa. E' stata una lunga storia e ci ha portato via molti mesi perché non eravamo mai soddisfatti.

Come scrivete i pezzi? Partite da riff, sax, batteria o tastiere?
Non abbiamo una ricetta precisa. E' sempre tutto molto naturale. Di solito inizio io con qualche parte di chitarra poi ognuno di noi aggiunge delle parti. E' un processo emozionale e facciamo parecchia attenzione alla struttura della canzone. La prima impressione che hanno le persone ascoltandoci è quella di una proposta caotica ma credimi è tutt'altro che disorganizzata. Registriamo le prove, analizziamo il materiale, facciamo le nostre correzioni, registriamo ancora, analizziamo ancora e così via. A volte le idee vengono dal cielo, altre volte direttamente dall'inferno. 'The Messiah Is Back' finisce con due minuti di silenzio dopo i quali è possibile ascoltare una traccia nascosta registrata in sala prove durante un'improvvisazione. Come capirai siamo alquanto flessibili.

Com'è la scena musicale alternativa in Polonia? Conosciamo tanti gruppi black-death ma poco altro..
La scena black metal è davvero forte ma a parte questo c'è poco ottimismo in giro. Ci sono delle buone band ma i media non sembrano interessanti a scoprire nuova musica. I giornalisti non si prendono il rischio di tastare i gusti degli ascoltatori ed ogni anno sembra peggio del precedente. Senza la presenza nei media è difficile parlare di scena. Ognuno è lasciato a sè stesso.

Che ruolo hanno le liriche nella vostra proposta?
E' Konrad il responsabile dei testi che sono interconnessi con la musica. Entrambi dicono la stessa storia. Di solito descrivono la parte più emotiva del genere umano quindi le nostre debolezze o i nostri punti di forza. Altre volte qualche situazione particolare ma sono sempre aperti a diverse interpretazioni. 'The Messiah Is Back' porta con sè un messaggio preciso che è racchiuso nel testo di 'The Message'.

Quale strumentazione adottate sul palco?
Posso parlare per me. Suono una Godin LG XT SA e cerco costantemente un sound system migliore. Il mio amplificatore principale è un Boogie Mark IV guidato da un GLAB controller. Ho dei pedali TC G Major 2, GLAB wah e BOSS per il volume. In ogni caso vendo e compro oggetti in continuazione e quindi cambio spesso.

Avete mai suonato in Italia? Cosa dovrebbero attendersi i fans italiani da un vostro show?
Sfortunatamente non ci siamo mai stati e ci piacerebbe. Adoro il vostro paese. Due anni fa sono stato in Sicilia, ero in spiaggia ed immaginavo come sarebbe stato vivere lì. Probabilmente mangerei cocco e pescherei tutto il giorno. Poi comprerei un ukulele e scriverei canzoni felici. Seriamente, quella degli Orange The Juice è una'esperienza nervosa indimenticabile. Nervosa in senso divertente. Ci chiedono spesso quali droghe prendiamo per suonare in questo modo e noi rispondiamo che la musica è la nostra droga. Abbiamo suonato in diverse location interessanti a partire dallo Sziget Festival di Budapest allo Zappanale in Germania ma anche in piccoli club o pub in cui non c'erano più di dieci persone. Quello che davvero conta per noi è l'acustica. Odio non sentire quello che stiamo suonando. Compromette l'energia e l'intera performance. Mi piace stare vicino alla gente come ci è successo al Ujbuda Jazz Festival in un locale costruito su una barca ormeggiata sulla riva del Danubio. Un posto speciale.

Come siete entrati in contatto con la ForTune Records? Quali sono le band più interessanti nel loro catalogo?
Martin Jadach, il nostro bassista, conosceva le persone che stanno dietro etichetta e ci ha presentato loro. Hanno ascoltato la nostra musica e si sono offerti di produrre una registrazione live. La cosa ci ha sorpresi perché non ci consideriamo strettamente jazz. Nel loro catalogo raccomando 'Live at Manggha' degli Obara International o 'Chord Nation' della Nikola KoÅÂ?odziejczyk Orchestra. Anche 'Meet Meat' dei Marek Kadziela Hunger Pungs non è niente male.

Sembrate la risposta polacca ai norvegesi Shining. Siete entrambi sensazionali..
Non ci siamo mai incontrati ed è un peccato! Ho ascoltato qualche traccia. Per quanto riguarda le band svedesi sono un grande fan della Mats Morgan Band.

Chi sono le ragazze in copertina? Posso avere il loro numero?
E' solo merito del computer. Quelle ragazze non esistono anche se conosco i loro nomi. Si chiamano Dagmara e Paulina.

(parole di Dawid Lewandowski)