Prima di tutto cos'è Thebuckle?
Thebuckle è musica selvaggia, impetuosa, potente, veloce. Siamo soltanto in due, e questo è quanto. Abbiamo cercato di tornare alle origini, all’essenza del rock n roll: semplicità, immediatezza, sudore e passione.

Come è nato il progetto e quanto tempo avete impiegato ad assemblare queste undici canzoni?
Avevamo voglia di tornare a fare qualcosa di rumoroso e lo abbiamo fatto. Molto semplicemente. Abbiamo impiegato più tempo a scegliere il nome per la band che a comporre le prime canzoni! Poi abbiamo sviluppato tutto l’immaginario che circonda Thebuckle: le immagini, i colori (bianco, nero, verde), i suoni. Noi due sappiamo quello che ci piace, e cerchiamo il modo di farlo. Il processo compositivo è stato abbastanza veloce; da quando abbiamo deciso di mettere sù la band a quando abbiamo registrato l'album sono passati circa sei mesi.

Pensate di portarle dal vivo? Magari aggiungendo qualche elemento alla line-up?
Suonare queste canzoni dal vivo è la nostra priorità. Vogliamo arrivare in ogni schifoso buco dove ci sia qualcuno disposto a farci suonare. Dal vivo diamo il meglio di noi stessi, suoniamo al cento per cento, e ci divertiamo. Suonare dal vivo è l’habitat ideale per una rock band, ed è il modo migliore per farci conoscere dal pubblico e fare proseliti. Di sicuro non abbiamo nessuna intenzione di aggiungere altri elementi. Thebuckle siamo noi due. Fine. E’ tutto perfetto così.

Sulla vostra pagina si legge “Rock, Noise, Post-Punk, Hard-Rock, Stoner”. Sembra che vi piacciano proprio le definizioni eppure ho trovato il vostro album estremamente personale. Cosa dovrebbe attendersi una persona che non vi conosce?
In verità non ci piacciono per niente le definizioni, ma senza “etichette” la gente si sente persa. Thebuckle è assolutamente un lavoro personale, ti ringrazio per il complimento. Noi suoniamo musica veloce, potente, adrenalinica. Il rock n' roll è molto semplice: un ritmico martellare di tamburi , una serie di riff di chitarra, un tizio che urla nel microfono. Non serve altro. Almeno per noi.

A livello di influenze quali sono le tre band che citeresti per descrivere il vostro suono?
Innanzitutto le nostre esperienze precedenti, in particolare gli Unwelcome - che sono stati una parte importantissima della nostra vita - e poi Kessler e Gr3ta. Noi due suoniamo insieme da tanti anni…quindi la più grossa influenza a livello artistico-compositivo è proprio nella band stessa. L’alchimia viene fuori dalla conoscenza reciproca…voglio dire: quando suoniamo o componiamo un pezzo mi basta guardare Maxim per sapere già quello che farà, e per lui è la stessa cosa. Poi sicuramente c’è un rimando al periodo d’oro del rock degli anni '70, ma questo semplicemente perché gli artisti e gli album che sono usciti allora sono tutt’ora al passo coi tempi. Questo perché se ne sbattevano delle mode. Avevano una visione ed un “suono”.

Vi siete ispirati a qualche album in particolare in termini di produzione e mixaggio?
Per Thebuckle sapevamo di non avere bisogno di produttori esterni, volevamo soltanto qualcuno che ci aiutasse a mettere su nastro le nostre canzoni. Volevamo un suono grezzo, diretto, senza fronzoli, senza sovraincisioni, che rispecchiasse il più possibile la band dal vivo. Così ne abbiamo parlato con Mano Moccia, che ha accettato con entusiasmo la nostra proposta ed ha condiviso al cento per cento la nostra visione svolgendo un grandissimo lavoro.

Dove avete registrato? Perchè questa scelta?
Abbiamo scelto, e fortemente deciso, di fare il nostro disco nel modo in cui si facevano una volta. Abbiamo registrato tutto in presa diretta, tutto il disco è stato registrato interamente in due soli giorni!. Quello che senti è esattamente quello che abbiamo suonato: una batteria, una chitarra, due amplificatori, una serie di microfoni. Punto. Registrato in analogico, su nastro magnetico, con un mixer Neve degli anni ’70, all’interno di una ex-stalla. Questo è il rock n roll, baby!!!

Hai notato delle differenze in termini compositivi rispetto ai progetti precedenti?
La nostra intenzione era quella di fare musica potente, riducendo – giocoforza – al minimo le “menate”. Abbiamo cercato di comporre canzoni semplici, di impatto. Volevamo che ogni singola nota fosse riproducibile dal vivo. Invecchiare ci ha resi più “essenziali”. Essere in due ti obbliga a fare delle scelte, decidere cosa suonare e cosa eliminare. Ma è un processo abbastanza semplice per noi…ci conosciamo bene, e ragioniamo sempre in funzione della riuscita di una canzone. Il fatto di non avere un bassista in formazione ci ha portato a fare delle scelte anche a livello di strumentazione, perché altrimenti mancherebbero delle frequenze quindi abbiamo lavorato insieme al nostro fonico per mettere a punto ogni aspetto del nostro sound.

Ritengo gli Unwelcome una delle gemme nascoste di casa nostra. Vuoi tracciare una breve storia della band analizzando le varie sessioni di registrazione, l'evoluzione del suono e quello che è successo di recente?
Ti ringrazio, gli Unwelcome sono stati una parte importantissima della nostra vita. Ci sono stati momenti esaltanti ed altri tragici, ma ogni passo compiuto ci ha portato ad essere quello che siamo oggi. L’unico rimpianto che abbiamo è quello che, forse, se avessimo avuto una struttura discografica (intendo a livello di ditribuzione/promozione) a livello di certe band straniere, forse le cose sarebbero andate diversamente. Due anni fà ci siamo ritrovati in sala prove, ed abbiamo fatto alcuni concerti per il “decennale” dell’uscita di 'Independent Worm Songs'. E’ stato divertente ed emozionante, abbiamo anche pubblicato due “singoli” intitolati 'Motorhead' e 'Me For President'! Inoltre abbiamo composto dei pezzi nuovi, che secondo me sono spettacolari! Abbiamo anche provato a realizzare una campagna di “fundraising” per verificare se ci fosse abbastanza “voglia” di un disco nuovo degli Unwelcome. Non è andata come speravamo quindi niente disco nuovo. Però le canzoni sono pronte e chissà, magari prima o poi le registreremo. Gli Unwelcome al momento sono fermi, in quanto io e Maxim siamo concentrati su Thebuckle. Però mai dire mai…

Quali sono invece i piani con i Kessler?
Diversamente dagli Unwelcome, che sono semplicemente in stand-by, i Kessler sono definitivamente finiti.

Chi è il re del rock n' roll?
Il vero re del rock è il rock n roll stesso. Il rock non morirà mai. Perché è passione, sudore, sangue.

Prova adesso a recensire 'Cage' e 'Over' per i nostri lettori..
Non sono assolutamente in grado di parlare in maniera “distaccata” delle mie canzoni. Ci trovo sempre mille difetti! A parte gli scherzi…(ma mica troppo) direi che 'Over' è un pezzo frenetico, ricco di tensione ma in qualche modo “frenato”; si viaggia sempre sul filo del rasoio, in attesa di un’esplosione liberatoria che però è solo accennata. E’ un pezzo che parla di incomunicabilità. 'Cage' è una canzone “potente”, diretta, incazzata; una delle canzoni che più mi diverte suonare dal vivo.

Chi ha girato il video di 'Over'? Dove si sono svolte le riprese? Come è stata l'esperienza?
Il video è stato girato da Beppe Platania in una location molto “claustrofobica”, proprio perché volevamo trasmettere quel tipo di sensazione…disagio, angoscia, tensione. Il bianco e nero poi è il tocco finale. Adoro quel tipo di immagine. E’ stata una faticaccia!!! Ripetere decine e decine di volte lo stesso pezzo per ore…però – ovviamente – ci siamo divertiti molto. Approfitto dell’occasione per ringraziare Chiara, la ballerina che ci accompagna nel video, che è stata bravissima.

Chi ha realizzato la copertina? Dove è stata scattata la foto?
Avevamo in mente un certo tipo di immagine, di colori (bianco, nero, verde) e di stile per Thebuckle. L’idea che avevamo era molto chiara, su queste cose io e Maxim siamo sempre molto esigenti quindi ci abbiamo messo un po’ a trovare qualcosa che ci soddisfacesse in pieno. Abbiamo passato serate intere a guardare librerie di fotografie prima di trovare quella che fosse perfetta per noi. Poi la fotografia è stata manipolata da Cristiana, che segue tutta la nostra grafica (sito web, copertine..).

State cercando anche una distribuzione all'estero per l'album?
Il nostro disco è uscito come download digitale e Spotify in tutto il mondo. E’ il bello della globalizzazione. Chiunque, in qualsiasi luogo del pianeta, può fruire ed ascoltare la nostra musica. Chi invece fosse ancora legato al disco inteso come oggetto può invece venire a vederci dal vivo ed acquistare la copia fisica (per ora solo cd ma in futuro stamperemo anche i vinili). Abbiamo deciso di venderlo soltanto ai concerti. Quindi chi vuole la sua copia di Thebuckle deve venire a vederci suonare dal vivo! Hurrah for Thebuckle!