Il tour di supporto ai Ghost è sicuramente un'opportunità importante per la vostra carriera. Quali sono stati i concerti migliori?
(Niels Nielsen) Finora la data di Vienna è stata quella più emozionante perché ci piace stupire chi non ha la minima idea di chi siamo ma anche suonare al The Annex di Stoccolma, davanti ad oltre tremila persone, è stato incredibile.
(Anders Landelius) Tutto è nato quando abbiamo fatto sentire le nostre canzoni a Anders Fridén degli In Flames. Ci ha seguito come tour manager per un paio di anni e messo in contatto con la Century Media. All'inizio non volevamo nemmeno suonare dal vivo poi ci hanno chiamato i Ghost e non abbiamo potuto rifiutare una proposta del genere.

Seguite dei rituali prima del concerto? Visto che siete in tour con i Ghost è lecito chiedere..
(Niels Nielsen) Di solito viaggiamo in treno. Oggi invece abbiamo preso l'aereo quindi abbiamo avuto più tempo per riposarci. Ci piace fare ricerche sui luoghi in cui suoniamo. In ogni caso non facciamo nessun sacrificio.
(Anders Landelius) Facciamo interviste e beviamo qualche birra.

Che rapporto avete con le altre band svedesi? Esiste una sorta di competizione?
(Niels Nielsen) Un po' di competizione c'è anche perché non puoi fare molto. O sei un fan di Zlatan Ibrahimovic o suoni. A sette anni ho avuto il mio primo computer e quando ne avevo undici ho cominciato a comporre musica. Mio padre faceva l'elettricista e non aveva troppi soldi ma mi ha comunque comprato una chitarra e un synth. Sono stato viziato in tal senso.
(Anders Landelius) Vengo da una piccola città, Linköping, dove sono nati quasi tutti i membri dei Ghost tra l'altro. Ci sono circa centomila persone che vivono abbastanza sconnesse dalle grandi città. Suonare è una delle poche cose che puoi fare. All'inizio seguire la scena hard rock svedese era quasi una moda ma per riuscire a diventare qualcuno devi ascoltare l'istinto. E' il destino a tracciare la tua strada.

Cosa pensate che i Dead Soul siano in grado di offrire di diverso rispetto alle altre band?
(Niels Nielsen) In questo momento ci chiedono tutti perché abbiamo firmato per la Century Media. Non siamo una band metal e proprio per questo stiamo catturando attenzione. Ce ne freghiamo dei generi se una canzone è buona va sul disco altrimenti no. Non pensiamo mai ad essere più o meno elettronici, lenti o veloci. E' qualcosa che viene naturale.
(Anders Landelius) In realtà non era pianificato nemmeno che diventassimo una band. E' semplicemente successo. Io ascoltavo Slayer e Metallica da piccolo e poi sono passato al blues. Lui programma gli stessi beat ogni giorno. Chi ama i Nine Inch Nails ci chiede perché non abbiamo un drummer ma per fortuna facciamo lo stesso una discreta figura.

Il vostro stile è evoluto molto con questo secondo album. Ritenete che “electronic doom blues” vada sempre bene per descrivere la band?
(Niels Nielsen) Non siamo così blues. Non siamo doom. L'importante è il passaparola. Il riff di 'The Fool' ricorda un po' la colonna sonora di Pulp Fiction quindi ora tireranno fuori “electronic surf”. 'In The Darkness' era più ricco di midtempo e i pezzi avevano più o meno lo stesso mood mentre 'The Sheltering Sky' è più dinamico e alterna passaggi lenti e veloci.
(Anders Landelius) Quando abbiamo pubblicato il primo album eravamo sicuramente più blues ma poi ci siamo resi conto che sarebbe stato più divertente scrivere canzoni che non si fossero adattate ad un pubblico specifico.

A mio parere il termine giusto è “deep”. Quali sono le differenze principali tra 'In The Darkness' e 'The Sheltering Sky'?
(Niels Nielsen) 'In The Darkness' è nato nel mio appartamento con attrezzature economiche. Invece questo album è stato registrato in uno studio con molti microfoni e strumenti per ottenere suoni differenti. Inoltre 'The Sheltering Sky' è il risultato di una collaborazione maggiore. C'è comunque una forte linea di continuità perché la prima canzone che abbiamo scritto appena decisa la scaletta di 'In The Darkness' è finita su 'The Sheltering Sky'.
(Anders Landelius) La progressione è sostanziale. Le liriche sono uno strumento per riflettere dov'è la mia vita in quel preciso momento. 'In The Darkness' descriveva un periodo molto difficile mentre in questo album ci sono più luci e ho imparato ad essere umile.

Ci sono riferimenti particolari al libro o al film di Bernardo Bertolucci?
(Anders Landelius) Non ho letto il libro ma ho adorato il film. Il titolo è stato scelto quando abbiamo finito l'album ma non c'era l'idea preventiva di un concept.

Di cosa parla 'The Fool'?
(Anders Landelius) Il testo è molto semplice e ricco di significati per il sottoscritto. In una relazione è facile pensare di essere dalla parte della ragione. Molte volte mi imbarazza fare parte del genere umano e il pezzo mi ricorda quanto possono essere piccole certe persone.

Quanto spesso provate?
(Niels Nielsen) Praticamente mai e questo è il nostro problema più grande. Appena imparata una canzone la registriamo. 4 o 5 settimane prima del tour ci siamo trovati per provare qualcosa. In studio invece cerchiamo di essere professiali al massimo.

Come nascono le vostre canzoni?
(Niels Nielsen) Il nostro primo album è stato sicuramente più caotico. Adesso sappiamo come scrivere e produrre una buona canzone ma ogni volta è una storia differente. Possiamo partire da un drum beat, da una linea vocale o da un colore che abbiamo in testa. Di solito se funziona con la chitarra funziona sempre. In questo senso i concerti acustici ci sono serviti molto.
(Anders Landelius) Magari ne organizzeremo altri in futuro. In tour non abbiamo bisogno di molto. Abbiamo la drum machine ed un altro musicista sul palco che ci aiuta. Ancora non siamo in grado di proporre la nostra musica esattamente come vorremmo ma abbiamo comunque trovato un compromesso ottimale. I Ghost hanno tanta strumentazione sul palco mentre a noi non servono nemmeno troppe luci. Con loro ci troviamo bene perché il pubblico ama la buona musica prima di tutto. Non importa che sia metal.

Quale sarà il prossimo singolo?
(Niels Nielsen) Sarà l'etichetta a decidere. Sono loro che cercano di venderci. Io sceglierei 'Home By The Sea'.
(Anders Landelius) Io invece preferisco 'Shattered Dreams'.