Puoi dirci qualcosa del tuo background musicale?
Ascoltavo un sacco di musica da piccola e mio padre era un cantante e suonava la chitarra in diverse band. E' stato lui a regalarmi la prima chitarra. A parte lui anche altri parenti suonavano chitarra o pianoforte. Mi ricordo che mio nonno aveva un organo elettrico in soggiorno e quando c'erano riunioni di famiglia suonava e cantava per noi.

Hai delle memorie particolari riguardanti la tua infanzia? Nella tua casa o città..
Mia madre e mia sorella andavano matte per Michael Jackson e ballavano in salotto la sua musica. Mio padre in seguito mi ha introdotto a 'Nevermind' dei Nirvana e penso che entrambi abbiano avuto un impatto importante su di me quando ero piccola. In seguito mi sono innamorata dei Radiohead trascorrendo ore a disegnare e scrivere poesie. Fino a quando non ho avuto vent'anni non sono stata interessata a suonare. Mi limitavo ad ascoltare e scrivere. Quando ho cominciato a comporre melodie per le poesie allora è venuta anche la musica.

Sei stata influenzata da qualche vecchio album in particolare?
L'altro mio nonno aveva una grande collezione di vinili con un sacco di album di musica classica. Li ascoltavamo insieme. La mia vita è cambiata quando è uscito 'Ágætis Byrjun' dei Sigur Rós e per anni la mia cover preferita era 'Fade Into You' dei Mazzy Star. Amavo anche i Portishead. Erano sexy.

Quando hai cominciato a comporre il nuovo materiale?
Le canzoni di 'One Amongst Others' risalgono a circa due anni fa.

Desideravi ottenere atmosfere e suoni di un certo tipo prima di entrare in studio?
Volevo che l'album si distanziasse leggermente dal classico genere pop folk con più ambient, synth, Rhodes, Hammond e pianoforte. Ho ottenuto un suono più elettrico, spazioso e morbido pur mantenendo la semplicità e la crudezza della mia musica.

Come paragoneresti 'One Amongst Others' con ‘Kveldúlfur’?
Mi auguro sia un passo in avanti. Differente ma con la trama di base più amplificata.

Pensi che il prossimo album sarà interamente cantato in inglese?
Non lo so davvero.

Come scrivi le tue canzoni?
L'ispirazione è molto varia ma nasce sempre da un'emozione. Mi sento come se dovessi esprimere qualcosa per forza. Certe volte sogno una melodia ma normalmente mi dimentico di scriverla quando mi sveglio e di conseguenza la dimentico finendo per maledirmi.

C'è stato un momento speciale durante le sessioni di registrazione?
E' stato tutto speciale. Dalle registrazioni a casa a quando sono entrata in studio. Quando abbiamo registrato le parti di batteria è stato fantastico perché è venuto fuori tutto. Sentire crescere le proprie canzoni è una sensazione incredibile.

Di cosa parlano 'Dark Horse' e 'Don't Give Up?
'Dark Horse' è legata soprattutto alla depressione mentre 'Don't Give Up' è uno stimolo a non mollare.

Ascoltando le tue canzoni sembra veramente di essere al cospetto di poesie trasportate in musica. Le liriche sono molto evocative ed in grado di richiamare immagini potenti e farti viaggiare in un'altra dimensione..
Ti ringrazio. E' bello sentirselo dire. Sei il pittore quando ascolti. Cerco semplicemente di dare il massimo al momento di trasportarle in musica. Sono felice che il pubblico le apprezzi. Per me l'arte è questa.

Dal punto di vista vocale l'album è molto vario. E' più tecnica o istinto?
Penso più sensazioni e istinto.

Come alleni la tua voce?
Non lo faccio. Canto quando compongo e provo con alcune band.

Il tuo stile deve molto alla tradizione islandese e mantiene un forte legame con la terra da cui provieni. Quanto incide questa componente sul risultato finale e quanto è importante per te essere islandese?
Sono quella che sono. Non è affatto importante anche se è normale percepirlo dalle mie canzoni. Ho tanti amici che suonano in varie band. Anche se c'è un pò di competizione quasi tutti i musicisti islandesi sono simpatici.

Cosa pensi di essere in grado di offrire in più ai tuoi colleghi?
Non ne ho la minima idea.

Se dovessi scrivere la sceneggiatura del tuo mondo come sarebbe? Colori, suoni, personaggi..
Mi piacerebbe raffigurarla come un film di Wes Anderson. Qualcosa tipo Grand Budapest Hotel. Vorrei che la colonna sonora venisse realizzata in collaborazione tra Thom Yorke e Ludovico Einaudi. I personaggi sarebbero i miei migliori amici.

Hai un rifugio segreto a Reykjavík?
Di recente il Reykjavík Roasters ma non frequento troppo la capitale. La mia casa a Mosfellsbær è molto carina.