Sarà una domanda scontata ma penso che a molti lettori interessi sapere cosa attendersi dal vostro nuovo album..
"The Prestige" è il solito pugno in faccia da parte degli Illdisposed. Niente più e niente meno. Forse questa volta abbiamo calcolato meglio la distanza per sferrarlo con intenzione e potenza assoluta.
Immagino che il passaggio dalla Roadrunner alla AFM Records non sia stato indolore..
Dipende dai punti di vista. Intanto potrei dirti che da un punto di vista promozionale siamo molto più seguiti di prima. La verità è che non vendevamo abbastanza per la Roadrunner e quindi ci hanno lasciato andare. In più non credo abbiano gradito l"annullamento del tour europeo con i Vader di due anni fa ma preferisco non approfondire la questione. In ogni caso il nostro obiettivo rimane quello di pubblicare dischi che ci permettano di andare più possibile in tour e questo ci basta.
Mi piace molto la copertina sullo stile di "Painkiller" dei Judas Priest. Chi l"ha disegnata e quali erano le vostre aspettative a riguardo ?
La cover appartiene a Mattias Norén un artista svedese che abbiamo apprezzato per i suoi lavori con Into Eternity e Evergrey . Il nostro intento è sempre quello di dare un senso alle cose che facciamo e questo vale anche per l"artwork del disco. Quell"immagine è molto dinamica ma allo stesso tempo statuaria e rappresenta al meglio il nuovo materiale.
Siete da molti anni un"icona del metal estremo nordico. Quanto siete cambiati dagli esordi ?
E" strano perché ogni volta che pubblichiamo un album ci sentiamo fare i complimenti per la nostra coerenza come se rimanere fedeli a certi valori fosse qualcosa di raro ai tempi di oggi. Non so se è così e sinceramente poco mi importa. Quello che sentiamo importante è il desiderio di evolverci costantemente dal punto di vista tecnico. Non è solo un fatto di generi. E" un fatto di sapere suonare più o meno bene, rendere dal vivo, non deludere mai i propri fans e così via.
Quali sono i gruppi che sentite più forti come influenze ?
Apprezziamo molto i Six Feet Under sia per la loro attitudine sia per la capacità di suonare sempre meglio dal vivo. Tra le nostre influenze ci sono però anche gruppi americani drammaticamente collocati nella sfera metalcore.
Stavo giusto per chiederti cosa pensavi del metalcore..
Abbiamo iniziato a suonare molto prima che il fenomeno esplodesse e quindi ci ha toccato fino ad un certo punto. Ci sono etichette che se leggono death metal su un promo non lo ascoltano nemmeno e questo è pazzesco perché un gruppo può essere più o meno buono ma non è certo la scritta metalcore ripetuta cento volte nella biografia o sul profilo di MySpace a renderlo migliore di altri. D"altra parte il mondo è così e anche se non vogliamo accettarlo è necessario adeguarsi in merito. In Danimarca fortunatamente il fragore si è già esaurito e non se ne parla quasi più.
La scena danese ha possibilità di evolversi ulteriormente secondo te ?
Non credo. Siamo sempre gli stessi gruppi e non vedo personalità in grado di emergere almeno in questo momento. Rispettiamo molto gli Hatesphere e siamo amici con i ragazzi di Volbeat, Raunchy e Mnemic ma non c"è molto altro..
Rispetto ai dischi precedenti quali sono le differenze più evidenti ?
"The Prestige" è un album decisamente più death metal oriented, molto più tecnico rispetto a "Burn Me Wicked" e senza clean vocals. La batteria è quasi totalmente live a parte qualche trigger aggiunto in fase di mixaggio.
Cosa ha comportato la scelta di Frederic Nordström (In Flames, Dimmu Borgir) come produttore ?
Abbiamo pensato che fosse il personaggio giusto per il disco che volevamo pubblicare. Il suo lavoro con In Flames e Dimmu Borgir è sotto gli occhi di tutti e per questo ci siamo fidati di lui ciecamente. Con Tue Madsen abbiamo avuto la possibilità di sperimentare un certo tipo di suoni e produzione che però a lungo andare a mio parere annoia. I suoi dischi da un po" di tempo a questa parte suonano tutti uguali e non volevamo succedesse questo anche a noi.
Ritieni che una canzone come "The Tension" rappresenta un ulteriore punto di arrivo per gli Illdisposed ?
Senza dubbio è un pezzo su cui puntiamo molto e decisamente moderno rispetto al resto del materiale. Mi piace molto il bridge su cui è costruito e trovo che sia un ottimo inizio per l"album.

(parole di Jakob Batten)